Rapporti confidenziali

Rapporti confidenziali: il nuovo libro di Pietro Treccagnoli.

Comprato.

Letto.

Piaciuto.

Accattataville!

Tutto qui, potrebbe dire uno dei miei venticinque affezionati lettori.

Vi dovete fidare, comunque qualcosa di più devo scriverlo. E lo faccio a modo mio.

L’ho comprato martedì scorso alla Feltrinelli di Piazza de’ Martiri a Napoli in un pomeriggio afoso di traffico nevrotico. Ho parcheggiato alla vigliacca davanti alla libreria sotto un segnale di divieto di fermata a pochi metri da un furgone dei Caramba che hanno fatto finta di niente, forse perché ho acceso le doppie frecce. Mi sono fiondato all’interno, per fortuna il libro era esposto in prossimità della cassa. Mi son messo in fila e a momenti litigavo con una nasuta cassiera che mi ha apostrofato: “Dietro la striscia gialla, rispetti la privacy!” Ero troppo vicino a una signora che stava pagando un libro. Non capisco che violazione di privacy ci può essere nel vedere cosa paga una cliente. Mah, misteri della fede. Ora invocare la privacy è trendy…

Comunque sia ho pagato e mi son fiondato all’esterno giusto in tempo per bloccare con il fatidico grido: “Nu mumento” un vigile che impugnando il blocchetto delle contravvenzioni mi stava multando.

Veniamo al libro, l’ho divorato, sono solo 68 pagine divertenti e scritte con divertimento che raccontano 8 viaggi in giro per il mondo del Nostro.

Otto stazioni di una Via Crucis per giungere a una conclusione paradossale, ma che ha un fondamento di verità: “il napoletano non dovrebbe viaggiare. Perché farlo? Sono gli altri che devono venire da noi. Noi siamo già arrivati.”

Non aggiungo altro per non togliere il divertimento della lettura, sin dalla copertina e dai titoli degli otto capitoli.
Ah dimenticavo: c’è il Treccagnoli’s touch, il samurchio.

Leggete e mi darete ragione, oltretutto costa anche poco, appena sei euro.

Ringrazio Maria Laura Villani per l’editing