San Valentino: il giorno della ipertrofia poetica

San Valentino è la festa dei bon bon, dei cuoricini e delle poesie ad alto contenuto glucosico.

 Un solo di esempio tra i tanti .

A questo proliferare di  zuccheri assortiti la risposta è una sola: mandare in vacca la festa e lo faccio a modo mio.

Son sicuro son convinto

un pensiero dall’istinto

che i poeti appuntino

rimeranno per San Valentino.

Stendo allora da cialtrone

queste rime da ubriacone

e direte che trombone

questo bieco poeta spaccone.

E per dar a tutti sollazzo

Solo versi che riman in azzo.

San Valentino ma che schiamazzo

mandan cuori senza imbarazzo,

di parole un gran codazzo

che poeti da strapazzo

che fan solo gran copiazzo.

E’ soltanto un trito andazzo,

coi fiorai un intrallazzo

di bon bon uno strombazzo

e per finir con uno svolazzo

di questa moda io sghignazzo.

Dite pure che son pazzo

con i miei versi da pupazzo.

Non ridete allo starnazzo?

Ed allora mi avvinazzo,

salgo in cima al mio terrazzo,

con affianco un paparazzo,

vestito tutto di paonazzo,

do fuoco a un aviorazzo

ed in cielo ora chiazzo

una scritta : Ma che cazzo!

Molto meglio “festeggiare” un altro anniversario:

Se proprio vi scappa di leggere una poesia in questo giorno questa mi pare in tema:

Charles Bukowski
Dalle braccia di un amore

dalle braccia di un amore
nelle braccia di un altro 

m’ha salvato dal morire sulla croce
una signora che fuma marijuana
e scrive canzoni e storie,
ed è molto più gentile dell’ ultima,
molto molto più gentile,
e a letto è altrettanto brava o addirittura migliore.

non è piacevole essere messi in croce e lasciati là,
è molto più piacevole dimenticare un amore che
non funziona
come ogni amore
alla fine
non funziona…

è molto più piacevole far l’amore
davanti alla spiaggia di Del Mar
nella camera 42, e dopo
stare a letto, seduti,
e bere del buon vino, chiacchierare e toccarsi
fumare

ascoltare il rumore delle onde…

sono morto troppe volte
credendo e aspettando, aspettando
in una stanza
fissando il soffitto scalcinato
aspettando il telefono, una lettera, un colpo all’uscio, un squillo…
impazzendo
mentre lei ballava con sconosciuti nei locali notturni…

dalle braccia di un amore
nelle braccia di un altro

non è piacevole morire sulla croce
è molto più piacevole sentire il tuo nome sussurrato
nel buio.

Anche questo è in tema!

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