L’ucronìa (anche detta storia alternativa o allostoria) è una forma di narrativa che tratta di un mondo la cui storia si è differenziata dalla storia comunemente conosciuta, sostituendo a degli eventi storicamente avvenuti degli eventi ipoteticamente possibili.
Ci ho provato a scrivere qualcosa ed è venuto fuori ‘sto raccontino.
(Se Napoleone vinceva a Waterloo) Il monologo dell’Aiglon
Roma 20 ottobre 1845
Ah mà, me so rotto li cojoni de restà qui a Roma, ve siete accordati cor papa e l’avete fatto tornà e mò con ‘sto titolo di Re de Roma me ce pulisco er culo o pe’ fatte contenta ce faccio ‘na forma de parmigiano.
Tutti gli amici mia me pigliano pe’ er culo…
Dicheno che il vero re di Roma è er papa …
Io al massimo posso fa er pappa di quella troia de Zia Paolina che continua a scoparsi pittori e scultori che poi gli fanno quadri e statue che vendono a peso d’oro.
E quel cornuto de’ er principe Borghese me vince a carte e tu diglielo a papà che è ‘na rivalsa contro la famiglia Bonaparte.
Nun lo pò fa’ con zio Luciano e zio Giuseppe e se la piglia con me.
Tu mi dici sempre di avere pazienza, mi dici che presto papà mi fa tornare a Parigi, ma ho l’impressione che mi vuol fare fuori dall’eredità a favore di quel bastardo che ha avuto dalla figlia del presidente americano…
Altro che delfino… ho l’impressione di essere un tonno in una tonnara pronto ad essere fatto a pezzi.
E nun fa ‘sta faccia, non se sai nulla tu vero?
E già tu te ne sta a Parma a farti scopà dal tuo amichetto, te ne strafotti di me, pe’ te conta solo il tuo bastardo, il figlioletto che hai avuto dal tuo amante.
Tutte troie le femmine di famiglia Bonaparte. Non se ne salva nessuna, sia le dirette che le acquisite.
E tu, imperatrice dei francesi, non ti vergogni, ma mica per le scopate che ancora ti fai alla tua età, ma per il fatto che ti sei data al commercio del formaggio parmigiano, hai avuto l’esclusiva per l’Europa e l’America.
I soldi ti escono dalle orecchie, ma di queste ricchezze non vedo un centesimo, devo tirare la cinghia con la piccola paghetta che papi, l’imperatore dei francesi, mi manda ogni mese.
Ci pensi il re di Roma, il principe ereditario di Napoleone che deve dipendere dal messo che ogni mese arriva al galoppo (si fa per dire) dal porto Civitavecchia.
E già papino non deve perdere l’occasione di fare sfoggio della potenza francese, fare arrivare una cannoniera con le vele al vento, solo per portare la mia paghetta.
Ma lo sa che ci sono le lettere di credito dei banchieri fiorentini!
Non c’è niente da fare, sarà anche imperatore ma resterà per tutta la vita uno zappaterra corso.
Guarda maman o mi date soddisfazione o me ne vado a Napoli da zio Gioacchino, quello sì che è uno che mi stima e mi vuole bene.
Infine sappilo, mi avete rotto poi co’ sto nomignolo dell’Aiglon.
Alla mia età fa ridere.
E poi è er simbolo della Lazio, sai quanno me piace che sono er presidente del Circolo Ultra “Forza Roma”
Per soddisfare curiosità sul vero Aiglon cliccare qui:
http://it.wikipedia.org/wiki/Napoleone_II_di_Francia
Dopo aver scritto questo divertissement alcuni mesi fa sul mio blog mi commentò Carlo Menzinger, un cultore e uno studioso dei meccanismi della scrittura ucronica.
Molto meglio di me lo descrive il suo editore LDS in questa esaustiva scheda.
Da cosa nasce cosa ed è nata un’amicizia virtuale.
E così io gli ho inviato la Tana del Salmone ed ho ricevuto in cambio il suo romanzo Colombo Divergente.
L’ho letto, mi ha molto interessato e mi piace sottolineare gli aspetti significativi dell’opera.
Per chi è interessato e vuole approfondire lo rinvio alla presentazione sul sito dell’editore.
http://www.liberodiscrivere.it/biblio/scheda.asp?IDOpere=7943
Un mio caro amico giornalista, ottimo critico letterario, afferma che una buona recensione deve essere sintetica (se no chi legge si annoia e se la prende con il libro recensito), deve incuriosire (così chi la legge il libro lo compra) e infine deve contenere solo impressioni di lettura come un qualcosa di soggettivo e non una sentenza inappellabile (il critico non è un giudice che assolve o condanna e il lettore il libro lo vuole scoprire e valutare personalmente).
Mi attengo a queste pillole di saggezza e in breve queste sono le mie impressioni di lettura.
Ho apprezzato molto l’attenzione da attento studioso dei particolari storici che sono alla base del romanzo.
Ma mi piace sottolineare :
a) La modalità narrativa, l’autore che “dialoga” anzi ragiona con il singolo personaggio del blocco narrativo, insomma non la terza persona oggettiva o la prima persona della soggettiva, ma un insolito e raffinato tu che l’autore usa con grande maestria e raffinatissima proprietà.
b) Il mutamento del punto di vista a seconda del personaggio con il quale l’autore dialoga e ragiona. E questo consente uno sviluppo dell’intreccio, qualche volta complesso, ma sempre appropriato e controllato.
c)La raffinatezza del lessico che passa dalla descrizione attenta a voli lirici che non appesantisce ma avvince chi legge.
Non è una facile lettura sia ben chiaro, ma merita lo sforzo della lettura.
Ringrazio Maria Laura Villani per l’editing
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