Questo libro è la storia di un uomo e di un gatto che si salvano la vita a vicenda. James Bowen è un ragazzo di ventisette anni con un passato di alcol e droga, un randagio che ha vissuto in strada, non ha un lavoro né una famiglia su cui contare, ed è riuscito a ottenere un alloggio popolare entrando in un piano di disintossicazione. Vive alla giornata per le strade di Londra e raccoglie qualche spicciolo suonando la chitarra davanti a Covent Garden e nelle stazioni della metropolitana. Una sera James trova davanti alla porta del suo alloggio un gatto rosso, rannicchiato in un angolo, impaurito e malato. L’ultima cosa di cui ha bisogno è un animale domestico, è fin troppo impegnato a tenere insieme con le unghie e con i denti la sua precaria esistenza, ma ha sempre amato i gatti e non resiste a quella piccola palla di pelo malconcia e ferita. Piano piano riesce a farlo guarire e gli dà un nome, Bob. A quel punto lo lascia libero di andare per la sua strada, ma il gatto ha deciso diversamente: lo ha scelto, per nulla al mondo intende separarsi dal suo nuovo amico e lo segue ovunque, instancabile, finché a James non rimane che arrendersi, senza immaginare quanto la sua vita stia per cambiare. È l’inizio di una meravigliosa amicizia e di una serie di singolari avventure che trasformeranno la vita di entrambi, rimarginando lentamente le ferite del passato, anche quelle più profonde. “A spasso con Bob” è una storia tenera e commovente che parla di amicizia, amore e ricerca della felicità. Un messaggio di speranza che tocca il cuore non solo delle persone che amano i gatti, ma anche di tutte quelle che per un motivo o per l’altro nella vita sono state randage, sole, emarginate dal consesso umano, sia materialmente sia spiritualmente.
Vi ho già raccontato di quando la sorte mi ha fatto il dono di un angelo con la coda. Non ero nelle condizioni di James Bowen, io avevo una casa e un lavoro, ma il prezzo da pagare per non vivere in strada e guadagnare il necessario, per me era altissimo. Dopo vent’anni ero fritta, spiaccicata come una cacca pestata di fresco, un incrocio tra Ofelia e lo spettro di Banquo. Avevo cambiato diversi posti ma ho dovuto dar retta ai cinesi, quando dicono “Puoi cambiare pozzo ma quello che c’è dentro è sempre acqua”. Veleno, nel mio caso, veleno mortale. Dopo ripetuti tentativi di suicidio, purtroppo non andati a buon fine, nella mia vita è entrata una gattina che ha posato l’impronta della zampa sul mio cuore e mi ha regalato la decima vita, dopo le nove che avevo sprecato. Sia chiaro, non vorrei mai fare un confronto tra il terribile disagio fisico e psichico di un giovane uomo senza fissa dimora, che cerca di uscire dalla tossicodipendenza, e la mia condizione di impiegata mobbizzata, dettata forse non soltanto dalla persecuzione di cui sono oggetto da anni sul luogo di lavoro, ma anche da una mia incapacità interiore di accettare il prezzo da pagare. Vorrei solo consigliarvi un libro che descrive in modo leggero e tenero la miracolosa capacità di salvarci la vita che hanno questi angeli con la coda. Per quanto facciamo per loro, non ricambieremo mai i miracoli che sono in grado di compiere per noi.
Mi sono riconosciuta in ognuno dei meravigliosi effetti benefici che la presenza di Bob porta nella difficile esistenza di James. Per esempio, averlo con lui gli ha dato la possibilità di interagire col prossimo, perché vederlo con un gatto, animale notoriamente molto esigente quando si tratta di concedere la sua fiducia, lo rendeva più accettabile agli occhi degli altri, lo faceva apparire più umano, soprattutto dopo le esperienze disumane che aveva vissuto. Ma il gatto Bob non stava modificando solo l’atteggiamento della gente nei confronti del suo umano di riferimento, stava cambiando anche l’atteggiamento di James verso gli altri. Il ragazzo non sapeva cosa voleva dire assumersi delle responsabilità nei confronti di qualcuno, dal momento in cui se ne era andato da casa aveva dovuto occuparsi di se stesso e impegnarsi nella lotta per la sopravvivenza. L’ingresso di Bob nella sua vita lo aveva fatto diventare di colpo responsabile di qualcun altro.
Conosco bene questo fenomeno. Dal momento in cui ho lasciato la famiglia mi sono dovuta occupare di me stessa e ho concentrato tutte le mie energie nel sopravvivere ai vari posti di lavoro dove guadagnavo quanto bastava per avere un tetto sulla testa. I miei rapporti con gli esseri umani si erano ridotti a un ostile annusarsi, per paura di essere aggredita. Quando il mio angelo è entrato nella mia vita, la sua salute e la sua felicità hanno cominciato a riempire i miei pensieri, anzi, a occuparne il primo posto. Non ho mai desiderato un figlio ma cominciavo a capire cosa vuol dire accudire un bambino, una creatura indifesa che dipende da noi. Quando James scrive “Mentre tornavamo in autobus a Tottenham, il mio amico pel di carota mi si rannicchiò contro. <<Tu e io soli contro il mondo>> gli sussurrai accarezzandolo, <<come i due moschettieri>>” ho rivissuto i pomeriggi in cui tornavo a casa dal palazzaccio e mi rannicchiavo sul divano come un animale ferito. La mia gattina strofinava il muso contro il mio petto, cominciava a fare le fusa e io mi sentivo esattamente come James, io e lei sole contro il mondo, ma non più da sole. Io avevo lei e lei aveva me. Eravamo “così uniti da sembrare due naufraghi in mezzo al mare aggrappati a un unico salvagente”. Vi sembra poco?
Nello stesso tempo, quando James prova a disintossicarsi del tutto, anche dal metadone, è Bob che gli dà la forza e il sostegno per farcela. Tra i due si instaura quella forma di telepatia ben nota a chi ha il privilegio di dividere la propria vita con un angelo a quattro zampe: in quei momenti angoscianti non lo ha mai lasciato solo, gli stava appiccicato addosso e mostrava di capire quello che stava provando. “Qualche volta scuotevo la testa per il dolore e allora mi saltava in grembo, avvicinava il musetto e mi guardava come per dirmi: Ehi, amico, tutto bene? Sono qui, se hai bisogno di me”. Mentre la mente di James vagava in un universo di allucinazioni e percezioni distorte, il gatto Bob rappresentava l’unico appiglio alla realtà. Non voglio paragonare le crisi depressive a quelle di astinenza, ma vi assicuro che i miei angeli con la coda si comportano esattamente allo stesso modo.
Il gatto Bob diventa famoso tra i turisti in visita a Londra, Internet si popola di foto e filmati che lo ritraggono con James mentre suonano alla stazione della metropolitana o vendono “The Big Issue”, il periodico dei senza fissa dimora londinesi, e un’agente letteraria contatta il giovane e gli propone di scrivere la loro storia. In pochi giorni il libro diventa un best seller. In uno dei video James dice che Bob gli ha salvato la vita, e in seguito, ripensando a tutta la loro storia, si convince sempre di più che è vero, che non aveva esagerato, e di questo sono qui anch’io a darvi conferma. Da quando James aveva trovato quell’adorabile palla di pelo nell’androne semibuio della casa popolare, la sua esistenza era cambiata. Aveva riallacciato i rapporti con la famiglia, stava vincendo la battaglia contro la droga e finalmente aveva messo radici, l’appartamentino a Tottenham gli aveva dato quella sicurezza e stabilità che aveva segretamente desiderato per tutta la vita. Nel mio piccolo, anche per me è stata la stessa cosa. Mi sono sempre sentita una profuga, un’ospite a stento tollerata, in qualunque posto dove ho abitato. Quando il mio angelo è entrato nella mia vita, dando una casa a lei l’ho data anche a me, prendendomi cura della sua salute ho imparato anche a prendermi cura di me stessa, e ho trovato quella ragione per alzarmi la mattina che avevo perduto da tanti anni. I gatti che mi hanno scelto e hanno accettato di condividere la mia vita mi hanno guidato verso un altro modo di affrontare la realtà, senza chiedermi in cambio niente di difficile. Vogliono soltanto che io mi prenda cura di loro, cosa che faccio con immenso piacere. Accudirli e gioire della loro compagnia si sono rivelati la medicina migliore.
“Dal giorno in cui è nata la nostra amicizia Bob ha dimostrato di essere una forza positiva e travolgente, capace di cambiare il corso della mia esistenza. Tutti meriterebbero un amico come Bob. È stata per me una fortuna incommensurabile averlo incontrato”. Così James conclude la sua storia, che è la storia di tutti coloro che hanno avuto la fortuna di incontrare un angelo lungo la loro strada, l’unico che nel momento in cui stai affogando non ti ributta sott’acqua a calci in faccia, ma ti porge la sua morbida zampina pelosa e piano piano, con infinita pazienza, ti aiuta a ritornare a galla.
Titolo: A spasso con Bob
Autore: James Bowen
Edito da: Sperling & Kupfer
Prezzo: € 16,90
Pagine: 288
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bellissimo! anche perché é una storia vera e io lo so…