Alice nel paese della Vaporità

Alice nel paese della Vaporità (copertina)

 

di Sabrina Glorioso

 

 

Un viaggio nella fantasia visionaria in un mondo che non c’è (forse).

 

 

A volte non sei tu che scegli un libro ma è lui che sceglie te. È accaduto anche stavolta, con un romanzo che mi ha davvero sorpresa e a tratti, solo a tratti, sconcertata.

 

Da dove iniziare? Riassumere la complessità di una storia come quella raccontata da Dimitri non è per niente facile, allora inizio con Alice, la protagonista di questa versione zen-postmoderna e allucinata del romanzo di Lewis Carroll. Alice non si ritrova a rincorrere il Bianconiglio finendo nel paese delle Meraviglie, ma si tuffa a capofitto in un mondo surreale, magico e terrificante, crudele e fecondo, un luogo dove tutto può accadere, in bene o in male. Il paese della Vaporità è la Steamland, una realtà alle porte di Londra dove vengono spediti i rifiuti tecnologici della metropoli.

 

Londra e le sue macchine sono alimentate dal vapore, e il residuo del vapore è la Vaporità. Un fumo, una nebbia, un allucinogeno che pervade ogni angolo della Steamland, luogo dove i cinque sensi diventano uno e allo stesso tempo mille, e il rumore è un colore, il colore un odore, l’odore un sapore. La Vaporità è sinestesia, altera le percezioni e rende possibile l’impossibile.

 

La Steamland è una terra popolata da cumuli di rifiuti, bizzarre tribù di esseri mutanti metà umani metà animali, alcuni buffi, altri mostruosi, con una loro lingua incomprensibile. Un paesaggio familiare e straniante, fatto di foreste, di villaggi, di una città con in mezzo una cattedrale inespugnabile come una fortezza.

 

Alice è una giovane antropologa decisa a studiare gli abitanti della Steamland e le loro ‘alterazioni’. Il suo viaggio verso l’ignoto si rivela un’avventura irta di pericoli e inattese scoperte, che sconvolgerà ogni sua percezione di sé e della realtà così come l’ha sempre conosciuta. Lo Stregatto Chesy appare e riappare leccandosi i baffi, lui è ‘il diavolo dei crocicchi’, colui che mostra le possibili strade. Il coniglio è bianco, ma gigantesco e sanguinario, al soldo di una regina crudele e assetata di potere, che comanda truppe di soldati e zombie ambulanti. L’incanto c’è, ma non è quello di Alice nel paese delle meraviglie, e la ragazza lo scoprirà a sue spese…

 

Ma Alice, che non ha nulla dell’innocenza di una bambina e combatte coraggiosa come un leone, altro non è che la protagonista di una storia inventata (o forse no), e Ben ne divora le pagine una ad una senza riuscire a smettere di leggere. Lui che è affetto da una terribile malattia: la sindrome di Alice nel paese delle meraviglie, che fin da piccolo lo porta a distorcere la realtà. Ben vive a Londra, oppresso dal rimorso per l’incidente d’auto che ha causato la morte di sua sorella, costretto a ingoiare pillole per mantenere il contatto con la realtà e non perdersi nelle allucinazioni.

 

Ma che cosa c’entra Ben con Alice e la Steamland? Per scoprirlo è necessario immergersi nella lettura, cancellare ciò che si sapeva o si credeva di sapere su una certa storia, e respirare a pieni polmoni la Vaporità.

 

Un romanzo visionario, apocalittico, filosofico, e per certi versi catartico. Alice non è davvero come me l’aspettavo; i suoi compagni di viaggio, Zap, l’eterno bambino metà umano metà castoro, e l’asceta guerriero Miyamoto, sono strampalati, stralunati e assolutamente irresistibili, così come le strane creature che incontra Alice prima di scoprire chi è e qual è davvero la sua missione nella Steamland.

 

Un fantasy che non è un fantasy, a metà tra la fantascienza, il romanzo filosofeggiante e quello di formazione. C’è dentro tutto e il suo contrario, ogni certezza viene scardinata e ci sono sorprese sino alla fine.

 

Una scrittura accattivante, una storia diversa da tutte le altre, un mondo orrido eppure affascinante e incredibile allo stesso tempo a cui si finisce per credere. Potrei cercare di spiegare che cos’è la Vaporità a parole, ma solo vivendola attraverso le pagine del libro si riesce a capirla.

 

 

Francesco Dimitri, Alice nel paese della Vaporità, TEA, 2012

 

 

http://disogniedinchiostro-it.webnode.it

 

 

Editing by Maria Montefrancesco

 

 

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