Recensione a cura di Sara Rota.
Con questo libro l’autrice Erica.Story ci conduce in un viaggio misterioso che ha dell’inverosimile.
Protagonisti principali di questa avventura sono tre amici: Eva, Nico e Sherry; ognuno con un carattere particolare che verrà messo in evidenza con il proseguire della storia.
Tutto ha inizio durante una festa in spiaggia organizzata da Nico, alla quale prendono parte sia Sherry che Eva che di lavoro fa la pittrice e spesso è all’estero per allestire le sue mostre.
Proprio mentre i ragazzi stanno per abbandonare la festa, un oggetto misterioso si presenta ai loro occhi e proprio Eva sarà destinata a conservarlo.
La particolarità di quest’oggetto è proprio quella di produrre un calore immenso in date occasioni e sarà proprio questo potere che rivelerà nuove verità.
Come tutti i libri in cui compare qualcosa di segreto, anche in questo romanzo non mancano i cosiddetti cattivi, che pur di impossessarsi del magico tesoro non rinunceranno ad inseguire e minacciare la persona più debole del gruppo.
“La.chiave.bianca” è scritto con tale dovizia di particolari che il lettore non potrà giungere alla fine del romanzo senza prima aver affrontato lui stesso il percorso della nuova realtà, insieme ai tre ragazzi.
Un libro che raccoglie emozioni, magie, irrealtà che solleticano la fantasia e aiutano al contempo a comprendere l’importanza del vero che ci circonda.
Mentre la prima parte del romanzo scorre via abbastanza velocemente, dalla seconda metà in poi i contenuti si infittiscono a tal punto che è bene evitare ogni interruzione per poterne restare rapiti ed assorti.
Un libro scritto con uno stile giovanile, moderno, adatto ad un pubblico principalmente giovane, ma anche a coloro che credono all’irrealtà per poi scoprire la realtà.
“La.chiave.bianca”
di Erica.Story
Alberto Maria Gonzaga Editore
pagg. 153
anno 2010
brossura
€ 15.00
Notizie sull’autrice
Erica Story è nata e vive a Revere, una cittadina della provincia di Mantova.
Oltre a scrivere ha iniziato la sua carriera espositiva nel 1999 a Barcellona, per poi continuare anche in Italia, America e ovunque fosse possibile.
I suoi progetti si intitolano “Alveari”, oggetti in plexiglas con i quali si possono coprire intere pareti; in futuro si prevedono creazioni anche in vetro e ferro.
Il suo primo progetto letterario “La.chiave.bianca” ha avuto un grande successo di pubblico e critica; addirittura parole di encomio da parte di Vittorio Sgarbi e Michele Mirabella.
Sicuramente un ottimo inizio per proseguire anche sul ramo della letteratura, oltre che della scultura.
Si ringrazia per l’editing Maurizia Pezzorgna
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Per non nadare nel dettaglio come Clessidra diciamo che mi da l’idea dell’elementare e certamente non mi ha invogliato a comprarlo. In effetti non traspare nessuna emozione. Puoi far meglio.
Ciao Sara, purtroppo sono costretta a ripetermi, le tue recensioni non hanno niente di emozionante, e purtroppo anche dal punto di vista sintattico lasciano a desiderare…
Sei ridondante nel parlare di un “viaggio misterioso che ha dell’inverosimile”, inoltre è ovvio che il carattere dei personaggi “verrà messo in evidenza con il proseguire della storia”, se no che romanzo sarebbe, di cosa parlerebbe? E poi usi sempre la stessa struttura, come se cambiassi solo alcune parole, ma il succo rimane lo stesso (“con questo romanzo l’autore ci porta ecc.). E’ un freddo riassuntino.
Io credo che tu dovresti fare come i pianisti che imparano i pezzi dalla partitura e poi la buttano via (hai visto “Shine” su David Helfgott?), provare cioè a immergerti nel libro e vedere come ne esci, sei indifferente? Estasiata? Arrabbiata? Nostalgica? Prova a farcelo sentire!!!