di Ella May
Grazie all’occhio attento della Giunti Editore le scoperte dei nuovi talenti continuano a sorprendere con romanzi appassionanti e di grande qualità. In un catalogo sempre ricco di spunti come quello della storica casa editrice fiorentina non poteva mancare la voce ferma, sapiente e altisonante di Antonio Fusco, classe 1964, napoletano d’origine e toscano d’adozione, la cui penna ha dato vita al commissario Tommaso Casabona, uomo in apparenza schivo e cinico, dotato di un vivacissimo intuito e di una profonda conoscenza dell’animo umano.
Fusco, che ha sfornato ben due romanzi nel giro di un anno, non ha dalla sua soltanto il talento letterario. Le sue opere affondano le loro radici nel fertile terreno di una lunga esperienza personale, maturata in seguito ai molti anni di lavoro sul campo. Antonio Fusco è infatti Funzionario nella Polizia di Stato e Criminologo forense; ha lavorato sia a Roma che a Napoli. Attualmente vive e lavora in Toscana, dove si occupa di indagini di polizia giudiziaria. La sua notevole carriera è di sicuro un importante valore aggiunto, il motivo per cui l’autore ha saputo disegnare personaggi impeccabili, carichi di umanità e di conflitti interiori che li seguono e li segnano tanto quanto i crimini che devono affrontare. Nei suoi due romanzi, intitolati “Ogni giorno ha il suo male” e “La pietà dell’acqua”, Tommaso Casabona si trova a combattere contro menti deviate capaci dei peggiori delitti, anime nere che lui pian piano arriva a comprendere e smascherare, pagando ogni volta il prezzo che c’è da pagare.
1) Buongiorno signor Fusco, la ringrazio per avermi concesso l’opportunità di conoscere più da vicino il suo mondo, che poi in qualche modo è anche il mondo di Casabona. Mi dica, nel suo lavoro le è mai capitato d’imbattersi in casi simili a quelli trattati nei suoi romanzi?
Simili sì, ma non uguali. Come possono esserlo alcune tipologie di omicidio. Quelli con un movente passionale, per esempio. Oppure la triste somiglianza dei delitti commessi dai pedofili. Comunque, nei miei romanzi non potrei mai riportare situazioni riconducibili a fatti realmente accaduti, per il dovuto rispetto verso le vittime ed i loro parenti.
2) In “Ogni giorno ha il suo male” il commissario Casabona è affiancato dalla collega Cristina Belisario, donna affascinante e non meno intelligente di lui. Come mai ha scelto di assegnare al protagonista una partner femminile?
Ormai le donne partecipano alla pari all’attività investigativa delle forze di polizia e della magistratura. Ho affiancato al commissario un altro commissario.
3) Nei suoi romanzi le tecniche investigative vengono descritte in modo realistico e dettagliato, hanno un bel sapore di verità. Quindi nella realtà è così che vengono condotte le inchieste sugli omicidi seriali?
In linea di massima sì, nel bene e nel male. Poi non si può dire proprio tutto e ogni caso ha i suoi risvolti unici e particolari.
4) Perché nel suo primo libro ha scelto proprio la figura del serial killer come criminale da indagare?
Nella letteratura noir è quella che intriga di più i lettori. Per cominciare mi sembrava indicata.
5) In “Ogni giorno ha il suo male” il movente dei crimini non è sessuale, ma la componente sessuale è comunque legata alla “nascita” del serial killer responsabile dei delitti. Come mai i crimini di questo genere sono tanto spesso legati alla sfera sessuale?
Bella domanda. La sfera sessuale è quella dove si scatenano pulsioni incontrollabili che possono portare l’uomo a realizzare le peggiori nefandezze. Indirizzarlo alla ricerca del piacere attraverso percorsi deviati che a volte passano per il dolore altrui.
6) Un altro tema importante incarnato da Casabona è quello del rapporto lavoro-famiglia. Spesso le due cose s’intrecciano fino a confondersi, nonostante gli sforzi compiuti dal commissario per tenere separate le due sfere fondamentali della sua esistenza. Nell’esperienza di Antonio Fusco quanto e come un lavoro del genere può incidere sulla vita familiare?
Nel nostro lavoro è inevitabile che accada. È una professione che spesso obbliga a spostamenti di lunga distanza, orari particolari che non tengono conto delle normali festività, ecc. È inevitabile che ci sia una ricaduta anche sulla vita familiare. Ma, se l’unione è solida, si riesce a farsene una ragione e ad organizzarsi.
7) Tornando alla letteratura: qual è la difficoltà maggiore che deve affrontare uno scrittore di romanzi noir?
L’originalità della trama, il ritmo, il coinvolgimento emotivo del lettore.
8) La criminologia forense: Casabona ne prende spesso le distanze, lei invece la pratica. Ci svela come si costruisce il profilo di un criminale?
In verità i migliori profili sono quelli che vengono fatti dopo la cattura dell’assassino.
9) Dopo tanti anni di carriera lei come gestisce il coinvolgimento emotivo con certi casi?
Questo è ampiamente spiegato in “Ogni giorno ha il suo male”. Non riuscirei a trovare parole migliori per dirlo.
10) Nei suoi romanzi lei ha modificato i nomi dei luoghi; però io, da brava toscana, ho comunque riconosciuto le zone in cui si svolge l’azione e ho molto apprezzato il sentimento che Casabona nutre per questa terra, perché è anche il mio. Cos’è per lei la Toscana?
La Toscana è la sintesi del meglio dell’Italia (clima, cibo, tradizioni, arte, ecc.), che, a sua volta, è la sintesi del meglio del pianeta Terra.
11) Prima di salutarla vorrei chiederle un’anticipazione, se me lo consente: non starà mica pensando di mandare in pensione il commissario Tommaso Casabona, vero?
Purtroppo, dopo la riforma Fornero, i tempi per la pensione si sono allungati anche per lui. Infatti dopo “Ogni giorno ha il suo male” è uscito quasi subito con “La pietà dell’acqua”, la sua nuova indagine.
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