Due donne, una giovane fanciulla semplice e intelligente ed una signora colta e originale, estrazioni sociali diverse, si ritrovano in un paesino sulla costa britannica con una passione comune: i fossili. Questa stessa passione diverrà il mantice di una straordinaria e insolita amicizia, che arriverà ad oltrepassare anche il convenzionalismo ottocentesco.
Ancora una volta un romanzo raffinato, elegante, come la Chevalier da sempre abitua i suoi lettori. Questa meraviglia, perché non si può definire altrimenti, stringe il privilegio di uno scrivere e di un interpretare non comune, di chi Autore ne conosce non il significato ma la sua coscienza.
Tutto si affaccia e si integra perfettamente: odori, rumori, immagini, di un’epoca non lontana che subisce e gioisce il fascino del progresso. A volte sembra di assistere ad una danza dove è inevitabile restare ammutoliti e sperare di esserne parte. Non v’è atmosfera magica quanto quella della eccentricità, la virtù che appartiene a chi sa essere oltre, spolverata da inutili e noiosi cliché.
E con la Chevalier, è credere e sapere che esiste chi la sappia raccontare, chi sappia abbracciare una vita fatta di sfumature, di eleganze interiori, di magnificenze linguistiche.
La storia, inebria la pienezza di mille sillabe che nel gioco tipicamente anglosassone, dove ogni ruolo è definito, dove si è protagonisti di vite altrui e comparse di vita propria, sacrificio, coraggio e determinazione, risultano essere i sostantivi certi di questa bizzarra umanità. Il personaggio di Elizabeth, donna energica e ferma nelle sue intenzioni, che è costretta ad arrendersi all’incapacità di restituire un passato, un ricordo a chi ama, è la rappresentazione poetica della intimità femminile, della sua indiscutibile universalità e Mary Anning, la giovane amica, ne disegna la sua successione. Tutti gli altri personaggi, che orbitano intorno a queste strane creature, imprigionate nelle rocce, sono i punti e le virgole di un rapporto a due, inevitabilmente allacciato e cadenzato.
Il lettore, di fronte a questa completezza, si nutre della raffinatezza espositiva di questa straordinaria Autrice, cogliendo ogni passo, ogni sentimento, come un avvalersi di verità intramontabili che rendono la stessa Scrittrice senza tempo e universale.
E attendo il prossimo.
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