Testa alta, due piedi (recensione)

testa alta due piedi di franco esposito

Ecco un libro giunto in Redazione e che parla di calcio ma non del solito calcio, anzi di calciomercato, ma non del solito calciomercato.

Voglio premettere che non sono un estimatore del pallone, ogni tanto guardo qualche partita di calcio ma solo come una scusa per stare un po’ con gli amici davanti a una pizza e una birra. Infatti stavo per dare il libro a un amico, lui sì che è un esperto, per averne un giudizio, ma sfogliandolo distrattamente mi sono imbattuto in un nome che mi ha riportato all’infanzia: Savoldi. Non sono così vecchio da ricordarmi Beppe Savoldi, calciatore che quando nel 1975 quando arrivò al Napoli, io avevo solo due anni e che quando se ne andò, ne avevo appena sei. Però mi ricordo che papà spesso mi parlava di questo mitico Savoldi e della cifra, allora stratosferica, con la quale venne ingaggiato dal Calcio Napoli ovvero due miliardi di lire!

Va be’ non voglio dilungarmi, fatto sta che vuoi per curiosità, vuoi per scoprire qualcosa in più su questo calciatore, ho preso in mano il libro “Testa alta, due piedi” di Franco Esposito, e ho iniziato a leggerlo.

Scopro, il verbo è azzeccato considerata la mia totale ignoranza del mondo sportivo e in particolare del gioco del Calcio, scopro, dicevo, che Franco Esposito è stato giornalista e inviato speciale de “Il Mattino” e de “Il Corriere dello Sport”, che è stato testimone di ben cinque edizioni dei Giochi Olimpici e di altrettanti Campionati del Mondo; beh, a quanto pare con i suoi 72 anni ne ha viste di cose! Cercando sul web, mi rendo conto che il giornalista non è solo uno specialista del gioco del calcio, ma anche di tanti altri sport e la cosa, confesso, mi ha rallegrato. Ha scritto anche di nuoto ne “I giganti del nuoto” e di pugilato in “Una vita di sogni e pugni”, sempre sul web ho letto che ha scritto di tutti gli sport tranne che di baseball e di hockey sul ghiaccio!

Ascoltiamo subito una breve intervista:

httpv://www.youtube.com/watch?v=s1iy4s_DSMM

Torniamo al libro, come ho scritto all’inizio esso parla di calciomercato, ma di quello di un tempo quando non c’erano i procuratori e i cellulari non erano i telefonini. Racconta di un calciomercato quasi romantico, un fenomeno di costume che negli anni è mutato moltissimo, come lo stesso calcio tra l’altro, perdendo quel fascino spontaneo che lo caratterizzava, ma anche i suoi personaggi leggendari come il principe Raimondo Lanza di Trabia, un uomo al tempo brillante e imprevedibile, perfino doppiogiochista, che frequentò personalità come Galeazzo Ciano, Curzio Malaparte, Susanna Agnelli, Onassis. Probabilmente proprio a Raimondo Lanza di Trabia si deve l’invenzione di quello che oggi viene chiamato calciomercato. Franco Esposito racconta che una volta all’anno, a Luglio, il principe lasciava Palermo per recarsi nella sua suite romana dove riceveva presidenti e altri uomini d’affare seminudo, se non addirittura nudo! Altri tempi… o forse no?

Ci racconta di Paola Mazza, un piccolo uomo ma dalla grande intelligenza che riusciva ad acquistare calciatori sconosciuti e a rivenderli a prezzi stratosferici. Chi si ricorda Dino Zoff? Arrivaò al Napoli dal Mantova per un’amichevole estiva; eravamo agli albori del calciomercato: il 1971 quando poi il Napoli (maledetto!) cedette Zoff alla Juventus.

Tra i furbi e gli scaltri, sicuramente c’è Ferlaino, il presidente del Napoli di allora, anche qui curiosità e aneddoti. E da Ferlaino il passo verso Maradona è davvero breve!  Siamo giunti agli sgoccioli del periodo romantico del calciomercato. Franco Esposito scrive di una trattativa incredibile, probabilmente la madre di tutte le trattative, la trattativa del secolo, durata ben 44 giorni, di cui 24 a Barcellona. Esposito era lì, in Spagna, testimone con Rosario Pastore, Antonio Corvo e altri giornalisti napoletani. Un racconto memorabile, curioso, inedito, insomma da non perdere. 

Il calciomercato, col tempo, lo abbiamo detto, è cambiato e la svolta si è avuta con l’introduzione di una nuova figura professionale che cambierà faccia a tutto il mondo degli affari calcistici: il procuratore. E chi ne è stato l’artefice? Chi poteva inventare un mestiere come questo? Chi avuto l’idea al tempo geniale e malsana di abbinare un agente a un calciatore? Solo un napoletano: Antonio Caliendo di Mariglianella! Il primo calciatore che si è messo nelle mani del procuratore Caliedo è stato Giancarlo Antognoni, campione del mondo con la mitica Nazionale del 1982, nel tempo è stato anche procuratore di Baggio, Trezeguet e molti altri.

Il libro è quindi un interessante excursus che parte dal 1950  si ferma poco prima degli anni ’90.

Prima di finire, m’incuriosiva il titolo del libro poiché, a dire il vero, non ero riuscito a trovare una spiegazione logica alla frase. A sfatare i mie dubbi è stato lo stesso autore: “Testa alta, due piedi appartiene al linguaggio del calcio, di quelli che trattano, vendono e comprano calciatori. Tra addetti ai lavori, parlando di un calciatore sconosciuto, di un giovane, volendo subito darne un giudizio, si risponde, appunto testa alta, come atteggiamento nel campo, due piedi, come capacità di gioco; insomma un calciatore promettente”.

Concludendo, devo dire che è stato un libro divertente, da leggere non per forza dalla prima all’ultima pagina, si può saltare qua e là tra strafalcioni, esagerazioni, intuizioni geniali, sotterfugi, trame nascoste e molto altro.

Se poi siete degli appassionati di calcio, allora dovete per forza averlo nella vostra collezione.

 

 

Testa alta, due piedi
Franco Esposito
Absolutely Free Editore
246 pagine
15,00 euro 

 

 

 

 

Massimo Petrucci
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