di Elisa Scaringi
Il 22 luglio, in anteprima contemporanea mondiale in 50 Paesi, è stato proiettato il docufilm Springsteen & I, diretto da Baillie Walsh e prodotto da Ridley Scott. Riproposto, a grande richiesta, il 23 e 24 luglio, il docufilm è stato distribuito in 230 sale italiane del circuito The Space Cinema, record assoluto nel mondo dopo gli Stati Uniti.
Springsteen & I è un documento realizzato esclusivamente con i contributi degli appassionati del cantautore statunitense, nato a Long Branch il 23 settembre 1949: le immagini di repertorio sono infatti una semplice e rara scenografia per i sentimenti e le storie di persone comuni, che raccontano la musica di Bruce Springsteen dai suoi esordi, negli anni Settanta, fino alle sue coinvolgenti e lunghissime esibizioni dal vivo con la E Street Band. In coda al docufilm, che sarà programmato in autunno sul canale Sky arte HD, sono stati inseriti alcuni brani dal concerto di Hyde Park 2012, compreso il finale con Paul McCartney sulle note di I saw her standing there e Twist and shout, ed un epilogo in cui, alcuni dei fan protagonisti di Springsteen & I, raccontano l’incontro diretto con il Boss.
Il docufilm, il cui titolo fa riferimento appunto al rapporto del singolo fan con il grande artista, ci rimanda l’immagine di un cantautore profondamente inserito nella comunità di operai, camionisti, lavoratori di ogni condizione sociale, uomini, donne e bambini, che, nelle parole delle sue canzoni, vede raccontata la propria vita di fatiche, gioie e delusioni. Ascoltando le parole di Bruce Springsteen ci si sente infatti parte di una “famiglia”, si fa della sua musica la colonna sonora della propria vita. E questo documento ne è solo un piccolo assaggio.
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