Nel nostro paese la televisione è arrivata da poco, ma già tutti sono entusiasti e la sera stanno davanti al piccolo schermo a guardare le immagini in bianco e nero.
Io scrivo per la televisione. Anzi, per essere più esatti, scrivo scenette che i comici poi recitano in televisione.
Ieri ho finito di scrivere una scenetta di cui sono particolarmente contento per due comici. La spalla è un tipo piccolo e grasso, il comico vero e proprio è magro e nervoso.
Ho imperniato la storia su uno scherzo. Il comico grasso entra in uno scompartimento ferroviario portandosi dietro un cesto coperto da un telo e dice agli altri occupanti, due maschi e una femmina, che dentro il cesto c’è un animale pericoloso. Gli occupanti non hanno mai sentito parlare di questo animale, ma nessuno vuole ammetterlo, temono di passare per ignoranti.
Da questa situazione ho creato tante gag sui tentativi dei tre di capire che tipo di animale è, tutti frustrati dal proprietario dell’animale che smentisce tutte le ipotesi. Naturalmente gli altri non vogliono ammettere di aver mentito, dicendo di sapere di che animale si tratta e così si arrampicano sugli specchi per indovinarne le caratteristiche.
Alla fine il comico divenuto completamente isterico decide che vuole vedere a tutti i costi l’animale. Gli altri due timorosi se ne vanno.
A questo punto il proprietario svela che non c’è nessun animale nel canestro. Ma che è una scena che lui fa sempre per avere uno scompartimento intero a disposizione.
E l’altro naturalmente lo picchia.
Sì, più la rileggo più mi sembra venuta bene. Anche agli attori è piaciuta.
Ho avuto molte indecisioni su come chiamare il misterioso animale, su che nome inventarmi.
Poi ho deciso di chiamarlo UOMO.
Mi pare che suoni proprio bene.
Sono contento del mio lavoro, oggi sono sicuramente un SARCHIAPONE felice.
www.giovannimerenda.it
Si ringrazia per l’editing Benedetta Volontè.
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