Come ogni mattina, il ragionier Codaliscia parcheggia la macchina e toglie dalla ventiquattrore il suo libretto di preghiere, da leggere devotamente nel tragitto a piedi verso l’ufficio. Tanto devotamente da rimediare spesso sonore capocciate nei pali, ma è una prova che il cielo gli manda per fortificare la sua fede. E il cielo sa se ne ha bisogno, col branco di miscredenti che deve tenere a bada, una banda di ragazzotti fissati col computer, dediti ai videogiochi, alla birra e al sesso promiscuo con ragazze di facili costumi, ben diverse dalla sua cattolicissima signora, che prima di aprire le cosce aveva preteso, giustamente e cristianamente, di passare per l’altare della chiesa. Ora fa fatica a passarci dal portone, della chiesa, ma procreare creature e crescerle nella fede è un dovere verso Dio.
Raggiunto l’ufficio, il ragionier Codaliscia estrae il rosario dalla tasca dei pantaloni e inizia a sgranarlo mentre squadra le teste chine di quei miscredenti posti sotto la sua sorveglianza. Il cielo sa se hanno bisogno di preghiere, purtroppo sono loro a non saperlo, ma esiste una giustizia divina, e grazie a lei, e a un governo timorato di Dio, è possibile assumerli con un contratto precario e pagato una miseria, in modo che lui, uomo timorato di Dio, possa giustamente tenerli sempre per le palle.
Recitando un Ave Maria, accende i suoi due computer, uno per il lavoro ufficiale e l’altro per tenere i conti dei condomini che amministra a nome della moglie, ma bisogna capirlo, la scuola cattolica per le creature costa tanto. Ma prima il dovere e poi il piacere: Codaliscia è amministratore della rete interna dell’azienda, e per almeno due ore si impone di fare il suo dovere, cioè un’attenta ispezione dentro i computer dei colleghi, in modo da avere sempre notizie fresche da portare ai suoi superiori, che lo premiano con generose gratifiche. È ancora felice per il grandioso risultato raggiunto il giorno prima: ha sorpreso una miscredente che aveva passato un indirizzo a un altro ufficio senza i due quintali di autorizzazioni previste dai 77 regolamenti interni, che ogni dipendente è tenuto a conoscere a memoria così come lui, da devoto cristiano, conosce a memoria la Bibbia e il Vangelo. La miscredente verrà non solo licenziata, ma anche denunciata, e lui, l’intrepido Codaliscia, è l’artefice della sua rovina. Un grande risultato.
Si getta dunque sul dovere con lo zelo del vero devoto, e con vero piacere passa in rassegna il contenuto dei computer di tutti i dipendenti. Lo sa il cielo cosa fa quella gente in orario di lavoro, di tutto fuorché pregare e produrre. Ha portato al suo padrone tanti succosi risultati, ultimamente è riuscito anche a far licenziare due scostumati che avevano pubblicato su Facebook le loro foto in costume da bagno. Certo, il suo lavoro gli dà tante soddisfazioni, e di questo è immensamente grato al suo angelo custode.
Come ogni mattina, Codaliscia non manca di passare in rassegna anche il computer di quella vecchia inutile dell’ultimo piano, quella donna sempre alle soglie della pensione, ma che non ci va mai perché ogni legge finanziaria sposta quella soglia un po’ più in là. Per lui è un dovere morale aiutare l’azienda a liberarsi di una zavorra simile: una bocca da sfamare che invece di ringraziare a mani giunte sputa nel piatto dove mangia, e tutte le sere schiaffeggia la gratitudine di chi la tiene in vita andando a casa in orario. Purtroppo non trova mai niente di interessante in quel computer, la vecchia inutile sa a malapena battere due tasti e hanno dovuto sudare sette camicie per insegnarle a usare la posta elettronica, ma chissà… Codaliscia spera sempre in un miracolo.
E oggi il suo Dio gli manda il miracolo. Sfogliando le cartelle della vecchia, il nostro intrepido difensore della fede aziendale trova le solite banalità, preventivi, contratti, bilanci. Sta per passare ad altro, magari al PC di quel collega che ha sempre foto interessanti delle sue fidanzate ucraine, quando l’occhio gli cade su un file di formato JPEG. Strano, la vecchia ha faticato per due anni per arrivare a scrivere in word, e il programma excel per lei è ancora un mistero siderale, cosa ci farà una foto nel suo computer? Codaliscia deve aprirla, è una stranezza su cui è necessario indagare, e fa un bel salto sulla sedia quando ne contempla il contenuto: un vistoso esemplare maschile di pelle scura, nudo, con un enorme attributo virile eretto in bella mostra di sé. Il salto è doloroso, perché si accompagna con un rigonfiamento nei pantaloni che gli fa male. Ebbene sì, il nostro Codaliscia si commuove sempre quando vede quel tipo di attributi, specialmente su esemplari di pelle scura. Gli scatenano… gli scatenano… ecco, gli scatenano la nostalgia per la sua gioventù, per i bei tempi dei ritiri spirituali. Lui e i suoi amici sono stati cresciuti cristianamente, con la consapevolezza che il sesso fuori dal matrimonio è un peccato mortale, e nelle lunghe estati dei ritiri passavano piacevolmente il tempo fra di loro, d’altra parte lo diceva anche don Guido che non era un peccato, quando li portava con lui in sacrestia dopo aver servito messa.
Però, una foto simile nel computer della vecchia! Come sempre Codaliscia si sente dalla parte dei giusti: lui lo ha sempre detto che quella donna ha qualcosa di strano. Non parla mai con nessuno, non ha amici sul lavoro, quando scoccano le sei di sera scappa via come se avesse il fuoco ai piedi, non si ha notizia di che cosa fa nella sua vita privata, di lei si sa solo che al mattino, invece di arrivare in ufficio un’ora prima, come dovrebbe fare un bravo cristiano, va a dare da mangiare a una colonia di gatti randagi. Gatti… l’animale del demonio. Lui lo ha sempre detto che quella donna è da licenziare, quella megera miope e stupida, quella miscredente che ha osato togliere il crocefisso dalla parete dell’ufficio. E adesso ha finalmente le prove in mano.
Il ragionier Codaliscia si addentra ancora di più nella memoria del computer della vecchia e trova una cartella nascosta nei file di sistema. Una cartella piena di foto di questo splendido ragazzo nudo, di questa creatura celestiale dalle braccia scolpite e dal membro gigantesco. Sta per scoppiare e per correre in bagno, quando vede un file di testo, lo apre, e ci trova un nome, un indirizzo e un numero di telefono, e istintivamente se li appunta. Adesso può andare in bagno tranquillo, a riflettere. Ovviamente, a riflettere, che cosa avevate capito? La seduta in bagno gli porta consiglio, e pensa che la vecchia è più astuta di quello che lui credeva, perché ha imparato a nascondere le foto tra i file di sistema, ma non può sapere che lui le ha trovate, quindi non è proprio necessario correre oggi stesso a riportare la bella notizia ai piani nobili. Ci sarà tempo per la vendetta, per vedere la maledetta vecchiaccia cacciata dall’ufficio alle soglie delle pensione, in lacrime, con i suoi stracci in una scatola di cartone. Si gusterà questo momento a tempo debito, per ora deve riflettere.
Intanto deve sapere dove abita il ragazzo, ci vuole un attimo a cercare un indirizzo su Google. Ma guarda, proprio a due passi dalla casa della vecchia… È un suo vicino, sicuramente lei lo paga per quelle foto oscene, ecco come spende il suo stipendio quella miscredente, gatti e pornografia, e non ha mai voluto comprare un biglietto per la lotteria della parrocchia! Fino a sera il ragionier Codaliscia non stacca gli occhi dalle foto di quella creatura stupenda, e alla fine del turno di lavoro ha preso la sua decisione. Telefona alla cattolicissima moglie e la informa che si deve trattenere per una manutenzione straordinaria della rete, corre a prendere la macchina e si piazza discretamente vicino al portone di quella statua d’ebano. Chissà, magari il cielo lo assiste e gli concede la fortuna di vederlo dal vivo…
E il cielo lo assiste. Mentre si masturba furiosamente davanti a una delle foto, sente bussare sul vetro. Sta per morire d’infarto, quando vede dietro al vetro il magnifico attrezzo immortalato nelle foto stesse, e la mano del proprietario che lo invita fuori con un cenno gentile. Codaliscia trema a tal punto che fatica ad aprire lo sportello, ma il magnifico esemplare gli sorride con trentadue denti d’avorio abbagliante, lo prende per mano dolcemente e lo porta nel suo appartamento. Non ha avuto nemmeno il tempo di riflettere, che si trova nel letto del negrone, con quel magnifico palo in bocca, talmente grande che non sa da che parte prenderlo.
Preso dall’euforia della passione, Codaliscia vede perfino dei lampi di luce, ma non ci fa caso. Sì, è la luce divina, la luce… la luce… la luce dei flash. Ci sono tutti: l’ignobile donnetta, e la truppa dei precari a cui lui cerca d’insegnare l’educazione. Almeno dieci macchinette digitali lo hanno immortalato in una posizione consentita dalla geometria e dalla fisica, ma non dalla sua religione, e soprattutto, dalla direzione a cui lui è tanto devoto. Non riesce a parlare, mentre guarda la vecchia ignobile che passa al magnifico modello un pacchetto di banconote da cento euro, e dice ai miscredenti “Avanti ragazzi, andiamo a casa mia, che montiamo il filmato e lo mettiamo su YouTube”.
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