Giorno 7 mese 15 anno 2053 era galattica
Mia cara Xzs24ab,
eccoci a rinnovare i nostri incontri, usando, come abbiamo di comune accordo deciso, un sistema arcaico come la scrittura.
Come stai?
Hai poi fatto il viaggio al terzo pianeta della quarta stella di Vega come avevi programmato?
Io, insieme ai miei compagni di corso per lo studio della Semantica Galattica, ho fatto la consueta gita scolastica di fine corso di studi.
Ci hanno portato sul pianeta che secondo le leggende ha dato inizio alla colonizzazione dell’universo, il pianeta Terra.
Non so dirti se la leggenda sia vera, so solo che non mi sembra un pianeta molto evoluto.
Qua praticamente hanno distrutto tutta la natura, piante e animali compresi.
E poi le città sono troppo grandi e con troppa gente.
Pensa che nella città dove mi hanno portato, che si chiama Roma, e dicono che non sia tra le più grandi della Terra, vivono trenta milioni di persone. La stessa popolazione di tutto il mio pianeta.
Comunque devo dirti che mi sono divertita molto. Abbiamo, come si usa sempre nelle gite di fine anno, quasi sfasciato l’albergo che ci ha ospitati.
Niente di male comunque, prima di partire abbiamo ripagato i danni. Se no a che serve il Fondo per Ripagare Danni delle Gite di Fine Corso?
Ci hanno portato in giro a vedere un sacco di cose, che dicono essere molto antiche. A me veramente sembravano quasi tutte delle pietre.
Ci hanno portati a vedere anche delle cose molto curiose.
Per esempio ci hanno portati in un palazzo a vedere uno zoo virtuale. Però non c’erano animali, ma persone.
Cercherò di spiegarmi meglio. Sembra che qua, tanti anni fa, quando ogni nazione del pianeta aveva un proprio governo, ce ne sia stato uno veramente strano. Tanto strano che è rimasto famoso. Così prendendo i documenti visivi dell’epoca hanno ricreato gli ologrammi delle persone di quel governo per fare divertire i turisti.
Così in ogni stanza c’è un ologramma, che parla con le stesse parole che il personaggio ricreato usava.
Abbiamo fatto la visita usando l’audioguida che ci spiegava le caratteristiche di ogni esemplare.
Per esempio all’inizio c’era una donna con gli occhiali che ripeteva: non è vero che abbiamo fatto tagli alla scuola… non è vero che abbiamo fatto tagli alla scuola…
L’audioguida ci ha spiegato che era quella che comandava su tutte le scuole del paese e che la stranezza era che l’avevano messa a comandare, nonostante avesse un quoziente d’intelligenza più basso degli stritoppoli del terzo pianeta della quarta stella della costellazione del Cigno che, come tutti sanno, sono le creature più stupide dell’universo!
Nella stanza dopo c’era un tizio anche lui con gli occhiali… gli occhiali sono dei vetri che venivano posti davanti agli occhi… che, poi mi hanno spiegato qua, servivano per vedere meglio.
Questo tizio con gli occhiali aveva una scrivania e sulla scrivania aveva tanti fogli e su quei fogli faceva dei conti e si arrabbiava perché i conti non gli riuscivano mai bene e ripeteva: io l’avevo detto… io l’avevo previsto… non è colpa mia il disastro… peggio della Grecia, peggio della Grecia…
In un altra stanza c’erano due che portavano al collo uno straccio verde, uno più vecchio e uno più giovane.
Il più vecchio parlava ma non si capiva una parola di quanto diceva. E faceva pure suoni striduli facendo uscire la lingua e mostrava il dito medio della mano destra, tenendolo in su.
Anche il più giovane, un tipo grasso vestito di tanti colori, parlava, anzi urlava: Roma ladrona… abbasso l’Islam… via i rom e gli extracomunitari… viva la Padania!
L’audioguida ci ha spiegato che non si è mai riusciti a capire cosa fosse questa Padania.
In una stanza c’era una donna bruna molto bella e con i capelli corti, guardava nel vuoto e diceva: io non conto niente… io non conto niente…
Alle pareti di quella stanza c’erano appesi dei calendari con quella stessa donna nuda.
Nella stanza dopo c’era un tizio con la barbetta che era legato alla parete con un ologramma di catena al collo. L’uomo si muoveva freneticamente e se qualcuno si avvicinava gli saltava su i piedi. Fortuna che era solo un ologramma e quindi non faceva male a nessuno.
Aveva una tuta mimetica ed emetteva una voce metallica e stridente: noi non siamo in guerra con la Libia… noi bombardiamo la Libia, ma senza usare le bombe… e se le usiamo le nostre bombe sono, almeno loro, intelligenti… noi in Afghanistan siamo in missione di pace… noi combattiamo in Afghanistan… insomma, porca puttana, me lo volete dire se siamo in guerra oppure no?
Nella stanza dopo c’era un uomo sorridente con lo sguardo ebete che diceva solo sì, un sì ogni 30 secondi.
L’audioguida ci ha spiegato che quello che doveva tenere i rapporti con le altre nazioni.
Poi c’era un ologramma in una gabbia vera. Era una donna con la schiuma alla bocca, diceva: la Boccassini è un cancro… Berlusconi è un santo… qua intercettano i mafiosi quando parlano con la loro mamma… Maometto era un pedofilo…
Nella stessa stanza c’era un altra gabbia, ma questa era molto più leggera e di colore rosa. Dentro c’era un tizio che ripeteva ossessivamente: i gay distruggono l’Italia… via la marijuana dai nostri balconi… salviamo la famiglia… salviamo la famiglia…
Nella stanza dopo c’era un nanetto, ma non era come i nanetti delle fiabe, aveva un espressione davvero cattiva e ci guardava come se ci vedesse veramente. E ci urlava: Siete dei fannulloni! Voi tutti siete dei fannulloni! Siete i peggiori! Ma io vi stronco, io vi licenzio!
L’audioguida ci ha detto che non si è mai capita la funzione del nanetto nel governo, probabilmente non faceva niente oltre che insultare tutti.
Infine nell’ultima stanza c’era un altro nano, ma era un nano alto.
Parlava continuamente, ma ogni tanto chiudeva gli occhi e si addormentava per qualche secondo.
Diceva tante cose: io son l’unto del signore… lo giuro sulla testa dei miei figli… e anche su quella dei miei nipoti… era la nipote di Mubarak, ne sono sicuro… le toghe rosse, le toghe rosse mi perseguitano… sono vittima di un complotto giustizialista… non ho mai pagato una donna… i comunisti, i comunisti, la colpa è dei comunisti…
Mi sono avvicinata per vederlo meglio, aveva degli strani capelli, sembravano attaccati al cranio e credo che fosse truccato in viso, e poi gli ho voltato le spalle per allontanarmi.
Ed è stato allora che è successa una cosa terribile!
Mi son sentita toccare il culo. Mi sono girata per vedere chi fosse quel cretino dei miei colleghi, ma colleghi vicino a me non ce ne erano e ho visto quell’odioso ologramma ritirare la mano con un perfido sorrisetto.
Naturalmente ho gridato con quanto fiato avevo in gola e sono arrivati tutti intorno a me, i miei amici e i tecnici dello zoo.
Ho raccontato quello che mi era successo e i tecnici mi hanno detto che era impossibile, gli ologrammi non hanno consistenza e non possono toccare il culo a nessuno. Ma si vedeva che erano nervosi e ho sentito uno dire sottovoce a un altro: hai visto, lo ha rifatto…
Non me ne frega niente se nessuno mi crede, ma quell’odioso ologramma mi ha toccato.
Comunque il giorno dopo sono ripassata apposta davanti allo zoo e c’era un cartello CHIUSO A TEMPO INDETERMINATO.
Questa è la cosa più strana che mi è successa nel mio viaggio.
Adesso devo uscire e il resto te lo racconterò la prossima volta.
Con affetto la tua cara amica,
Fsc34yg
Si ringrazia per l’editing Benedetta Volontè.
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