di Margherita Merone
Il 2 febbraio del 2013 mi trovavo a Medjugorje. Ero davanti alla Madonna, chiedevo un miracolo, che non aspettavo, non pretendevo, pregavo e basta, con fede grande, immensa, totale. Ci sono voluti alcuni mesi prima che realizzassi di averlo ricevuto, come un dono prezioso, segno dell’amore della Madre di Dio.
Non c’è alcuno che sia ricorso a Lei implorandole aiuto e protezione e non sia stato ascoltato o sia stato abbandonato. Affidandosi alla Madonna con fiducia, rivolgendosi a Lei come a una madre, mediante la sua potente intercessione, Dio compie miracoli, concede grazie a non finire, la serenità, l’equilibrio dello spirito, ci libera dalle paure, allontana le insicurezze, non permette che cadiamo in tentazione, ci indica la via giusta, ci riempie di gioia senza fine. L’amore conduce Maria a noi per insegnarci il vero amore, quello che il Figlio Gesù ha mostrato a tutti quando è morto sulla croce, quell’amore che chiede perdono ed è pronto a perdonare, quell’amore che ancora non conosciamo pienamente, che abbaglia il cuore, la vita, diffonde la pace.
Modello di fede e di carità ha liberamente scelto di obbedire e di cooperare alla salvezza dell’umanità. Immune dal peccato, “piena di grazia”, prescelta fin dall’eternità fra tutte le creature, ha acconsentito al volere di Dio rispondendo all’angelo Gabriele: “Ecco la serva del Signore: avvenga di me secondo la tua parola” (Lc 1,38). Ha concepito e partorito Gesù, il Figlio dell’Altissimo, che ha assunto da Lei la natura umana, per liberare l’uomo dal peccato e rinnovare tutte le cose.
La Vergine di Nazaret non smette di ripeterci di fare qualsiasi cosa dica il Figlio (Gv 2,5), per conoscere Dio perché Dio è amore. È con la preghiera che si è indissolubilmente uniti all’amore di Maria e di suo Figlio per poterlo testimoniare a tutti gli uomini. Primeggiando tra gli umili, ricolma di Spirito Santo fin dall’Annunciazione, è stata fedele al Figlio, ha vissuto la passione, il sacrificio, “una spada le ha trafitto l’anima” (Lc 2,35), ha sofferto sotto la croce, ha pianto. Al termine della sua vita è stata assunta in cielo anima e corpo; è la Regina dell’universo, Madre amatissima, figura della chiesa, Vergine beata, Madre degli uomini, Madre del Figlio di Dio.
Tutte le generazioni la chiamano beata perché grandi cose ha fatto in Lei l’Onnipotente” (Lc 1,48).
Ero davanti a Lei, innalzai gli occhi, ero affascinata dalla bellezza del suo volto, mi perdevo nella sua luce, il mio sguardo era tenero, le lacrime scendevano delicate, il mio cuore era pieno di gioia, ero coperta dal suo amore, le sussurravo che avevo bisogno del suo aiuto, volevo abbracciarla, era Lei a farlo.
Non ho più paura di nulla, hanno paura quelli che non amano perché hanno il cuore duro e vuoto, non conoscono l’amore di Dio, che è oltre ma capirlo è semplice, basta guardare gli occhi splendenti di Maria.
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