di Endriu
Riprendiamo il filo da Via Irnerio. Eravamo rimasti a Enza la Punkabbestia, Mara la Comare, Loredana l’altra Comare, e infine Anna Pia (Dal diario di un’olandese volante n. 26). Dopo aver fatto arrabbiare le altre zitelle, quest’ultima se n’è andata, lasciando libera una stanza singola. Enza se ne è appropriata subito – non vedeva l’ora di mollare la doppia e riavere la sua privacy. Tanto non era riuscita a inculcarmi i dogmi della sua patetica vita, e le sue lezioni di estetica non mi facevano più impressione, quindi tutta la simpatia (finta) dei primi tempi era morta. Mi piacerebbe anche pensare che la mia disciplina nello studio (neanche troppo straordinaria) l’abbia fatta magari sentire in colpa o perlomeno a disagio – in due anni non ha dato nemmeno un esame… Invece no. Era completamente immune a qualsiasi idea di realizzazione di se stessa, fuorché la prospettiva di una stanza singola. E quindi dovevamo trovare una nuova compagna di stanza per me. Peggio di Enza cosa mi poteva toccare?
Tranquilli, è solo retorica. Qualcuno di peggio non mi è capitato, anche se di casini ce ne sono stati. A cominciare da Sandra. Marchigiana pure lei, bionda bionda con occhi azzurri e un bel telaio. Studiava arte, una mia passione da sempre. Di carattere eravamo molto diverse, però, e non c’è stato un legame, anche se solo per il suo egocentrismo, una cosa che non sopporto. Mi fa passare la voglia di conoscere una persona. Tanto la conosci per forza, a sentirla parlare di se stessa in continuazione. Ma il problema era un altro: è arrivata con un cagnolino. Piccolo piccolo, sembrava un pupazzetto. Oooooooh, vi sento già commuovervi. Sì, “ooooooh” un cavolo! Provate voi a stare in cinque in un appartamento più un cucciolo che deve ancora imparare a fare i bisognini, con la sua padrona che è fuori casa. Ma vi rendete conto? Questa andava a lezione e mi lasciava il cucciolo chiuso in stanza, per evitare che andasse a fare pipì in casa. E dove la faceva? Esatto, in camera nostra. Soluzione: chiuderlo nella sala da pranzo. Così se una di noi doveva pranzare o cenare, doveva starsene in camera sua. Inevitabili le tensioni. Mara non è una che si tira indietro, e nonostante volesse arruffianarsi Sandra per avere una nuova complice in casa (Enza le stava sulle balle, Loredana aveva gli esami, io non le davo abbastanza retta), si è incavolata varie volte con lei. Mi ricordo ancora Sandra, una sera, in un angolo sul divano del salotto che stringeva il suo pupazzetto, sull’orlo del pianto, a guardarci male. La bambina permalosa… Infine, la liberazione: se l’è riportato a casa dai suoi, nelle Marche. Che idea poi, regalare alla figlia ventenne che se ne va a vivere in una casa di studenti, in città, un cagnolino… Sarà l’equivalente di quei genitori americani straricchi che regalano i SUV alle figlie quando compiono 16 anni. Poveretti!
Ma c’era un problema più profondo con Sandra, o piuttosto, con Mara. Non soddisfatta dell’affitto che pagava per la sua stanza singola, credo sui 230 euro (una bazza per una singola in via Irnerio, a cinque minuti dalla zona universitara), quando Anna Pia se n’è andata e Sandra è subentrata nella mia doppia (al posto di Enza), Mara ha voluto alzare l’affitto di Sandra. Non potendo alzarlo a me che ero già lì, ma volendo comunque abbassare il suo (e per evitare il litigio, quello delle altre due ragazze), ha deciso di aumentare la quota di Sandra, senza dirle la verità. Cioè che lei pagava più di me, per la stessa stanza. Avete capito, l’ex comunista di San Benedetto del Tronto? E per evitare che venisse a saperlo, i bonifici che ci eravamo sempre divisi ora li andavamo a pagare noi quattro. Che vile! Io ero troppo buona per contestare, anche perché Mara non te la vuoi mica avere contro, ma insomma. Non buttava bene, anzi, andavamo verso il disastro. Quando Sandra – dopo altri giri e rigiri di affittuarie – si spostò nella vecchia stanza di Anna Pia, Mara – presa da un estemporaneo senso di colpa – ha voluto dire la verità alla ragazza che è venuta al posto di Sandra, nella doppia: Nicole di Piacenza. Gliel’ha detto, però, dopo che ha preso la doppia. Nicole – una spaccamaroni di tutt’altro genere – si è rivelata una vera e propria STRONZA (scusate il linguaggio) che si è rammaricata per il discorso dell’affitto, vendicandosi nel modo più vergognoso in assoluto: è scappata via senza pagare l’ultimo mese, insieme ai suoi genitori che l’hanno aiutata a sgomberare la stanza. Mentre le altre due zombi erano in camera a farsi i capelli, o a dormire, che ne so, non si sono accorte di nulla… Io all’epoca lavoravo in Montagnola, e l’ho saputo da una Mara scatenata che è venuta a sfogarsi. Non è nemmeno riuscita a corrergli indietro mentre scappavano giù per le scale, da vigliacchi! A dire che poi erano ricchi: ad esempio, una volta Nicole era tornata da una vacanza a Londra con una sportina di Harrods, il negozio super chic e super esclusivo dove non ti fanno entrare se hai i pantaloni corti, o le braccia scoperte. Puri snob. Ma forse si è comprata solo la sportina, chissà.
La vicenda Nicole è stata poi quella che mi ha convinto a lasciare quella casa. Mara aveva proprio rotto le scatole, e non solo con il discorso dell’affitto. Poi tra Sandra e Nicole c’è stata una fase in cui ha voluto riprendere in casa una ragazza che aveva già vissuto lì, Milena, super amica di Mara (anche perché marchigiana pure lei). Per questo doveva assolutamente avere una stanza singola, quella di Loredana che nel frattempo si era liberata. Il fatto è quella stanza l’avrebbe presa Enza, che stava ancora nella singola (piccola) di Anna Pia, che poi sarebbe passata a me. Invece no. Toccava a Milena perché amica di Mara – STRONZE! – ma Mara si è fatta fregare da sola: la sua grande amica aveva l’uomo e in casa non ci stava mai. Non faceva pulizie e non pagava bollette, e Mara – come sempre – si è incavolata. Quando l’amore è finito, e Enza finalmente è passata nella stanza di Loredana/Milena, si è liberata la singola piccola di Anna Pia/Enza. Mara è venuta da me per dirmi che adesso potevo avere la stanza singola. Ah, adesso sì? Beh, adesso te la fichi nel c**o. Non ho detto così, ovviamente, ma più o meno. Forse sono stata troppo fiera, ma volevo darle una lezione. Anche perché così continuava il suo problema dell’affitto: perché, se io fossi andata nella singola, Mara avrebbe finalmente potuto alzare l’affitto della doppia, per la nuova coinquilina. Sandra già pagava di più, come abbiamo visto, e mancava solo la mia parte. Quindi le conveniva se io liberavo il posto nella doppia. Invece no!
Allo stesso tempo però mi sono fregata da sola: è venuta Nicole e abbiamo visto come è andata a finire. Io volevo denunciarla, da brava olandese ingenua, ma non se ne parlava nemmeno: non avevamo il contratto. Oddio, c’era un contratto, e ogni anno ce lo facevano pure pagare, ma era un contratto unico, in nome solamente di Mara. Se denunciavamo Nicole veniva fuori che in quella casa eravamo in più, e questo a norma di legge non si poteva. Ed è questo che mi fa incazzare quando si lamentano degli studenti a Bologna, del degrado, Piazza Verdi. Se non ci fossero gli studenti (e i loro genitori) a pagare gli affitti salati dei bolognesi bastardi, chi terrebbe su quella città, eh?
Quindi, fine. Me ne andai, appena in tempo: dopo la vigliacca partenza di Nicole, che ci ha obbligato a pagare un mese di affitto al posto suo, abbiamo trovato una ragazza nuova. Dopo un po’ che mi ero trasferita dal mio attuale marito, all’epoca ancora in fase di corteggiamento, pure questa è scappata senza pagare l’affitto. Ahahahahah, quante risate che mi sono fatta da sola. Toh, Mara, impara…
editing by Beatrice Nefertiti
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