di Endriu
Nei giorni di Pasqua è nata una nuova polemica in Italia. In modo un po’ paranoico mi viene da pensare a un complotto, non nel senso che dice Bossi ma un complotto mediatico, come capitava spesso con Berlusconi (ve lo ricordate?) quando i TG si accanivano su qualche argomento banale per deviare l’attenzione da uno scandalo. Tipo i cani randagi o i rumeni stupratori. Creavano l’impressione che ci fosse un’emergenza ma i fatti in questione, in realtà, non succedevano né più né meno spesso del solito. Idem per le ferie, nel senso che anch’esse offrono un’occasione per far passare inosservata qualche inculata agli italiani. In questo caso, le ruberie del ‘cerchio magico’ e il conseguente cambio della guardia nella Lega. Mi torna in mente Fini che fa il simpatico con gli ebrei, ripensa la Resistenza e cerca di appropriarsi del ’68 per rendere più presentabile il suo partito neofascista. Anche la Lega non può campare molto a lungo, ora che PD, PDL e UDC stanno facendo le foto di famiglia con Monti, mentre i nostri cavalieri celtici sono lì nelle loro valli padane a battezzarsi con l’acqua marrone del Po, odiando l’Europa, gli africani e gli slavi che di sangue celtico ne hanno ben di più. Quindi fuori il Senatùr, evviva la Lega! In fondo, Pasqua è la festa della resurrezione…
Chiunque abbia orchestrato queste ‘pulizie di primavera’ merita comunque la nostra gratitudine per averci liberato dal figliol prodigo di Bossi, la cui presenza nel consiglio regionale della Lombardia era un vero affronto per il paese (e per l’Europa, se vogliamo considerare l’Italia un paese comunitario in tutti i sensi). È stato bocciato tre volte e gli hanno dovuto comprare la laurea. Ma non bastava regalargli una Porsche e una quota mensile di cocaina, per tenerlo buono? Doveva proprio essere consigliere e prendere DODICIMILA euro al mese senza neanche sapere l’italiano, alla faccia di tutti i veri laureati che si sono fatti un culo come un paiolo per trovarsi a lavorare nei call center?! Ora si è dimesso, senza che nessuno gliel’abbia chiesto, come ha detto nel suo miglior italiano (ha dovuto studiare un po’ – alla faccia di quelli che dicono che lui non ha mai studiato). Sarà che si vergognavano di doverglielo anche chiedere.
Purtroppo due gocce d’acqua hanno buttato all’aria lo splendido e avanzatissimo digitale terrestre e tutti i programmi RAI, inclusi Blob e il TG3, l’unico telegiornale guardabile, pur avendo pagato il canone e subito mesi di minacce sul suo rinnovo. Quindi ci è toccato seguire tutto lo scandalo su La7, e guardare Enrico Mentana – sempre più populista – esaltarsi per questo scoop. Meno male che non ha mangiato lo yogurt dell’Activia – si sarebbe cagato addosso dall’entusiasmo! Ora, non per glorificare la TV olandese che è peggiorata molto negli ultimi anni, con l’arrivo dei Grande Fratello (purtroppo invenzione nostra – perdonateci!), degli X-Factor e dei vari altri programmi di competizione, ma la TV italiana – anche senza le veline seminude di Berlusconi – è proprio una tristezza. Noi ci limitiamo al TG3, poi quello regionale che già fa un po’ schifo con le sue notizie di cronaca, ovviamente Blob, Mentana e Lilli Gruber (Gommona, come la chiama il mio compagno). Martedì c’è Crozza, e giovedì le Iene. E basta. A guardare poi tutti i programmi di dibattito si diventa matti: qua in Italia si parla tanto, troppo. E dall’altro lato c’è solo il Grande Fratello, L’Isola dei Famosi, Amici… Per non parlare della pubblicità! Non posso più vedere le auto. Avete notato che ogni due-tre pubblicità ce n’è una per le automobili? Se almeno le facessero costruire dagli operai italiani, in Italia, magari ci sarebbero anche i soldi per comprare tutte queste macchine. E poi c’è George Clooney con il suo immagina… puoi, temporaneamente sospeso mentre è tornata Miss Volluto. Ma sempre meglio che la faccia di plastica della ‘iena’ nello spot della Lavazza, che non mi fa ridere per niente, tanto meno i tre ex-comici in lavanderia che cercano di tirare su qualche soldo con la Wind… these boots were made for walkin’… E ora è arrivato anche Antonio Banderas a incassare quattro lire per la sua pensione. E le donne? ‘Non riuscivo a stare in ascensore con altre persone’. Ma cos’avevi tra le gambe, un pesce marcio? Oppure questa: ‘La cellulite è una malattia’. Non commento. E BASTA col bifidus! Come dicono su Youtube: ‘Non fatevi ingannare, l’Activia non c’entra niente, è Geppi Cucciari che fa cagare’.
Io ho già dato, soprattutto per quanto riguarda Mediaset, Maria de Filippi e Italiaaa… uno!!! Nel primo appartamento dove ho vissuto a Bologna – l’anno in cui feci il mio secondo scambio universitario – la TV commerciale era intoccabile. Eravamo in cinque, in un appartamento piccolissimo composto da due stanze doppie e una specie di sgabuzzino che faceva da singola. La cucina e il soggiorno costituivano un unico spazio, e nel bagno stendevamo il bucato. Io stavo in una delle due doppie, insieme a una ragazza di Bari, Gigia. Aveva il ragazzo là e a Bologna faceva una specie di vita da suora: non usciva quasi mai e tutte le sere si sentivano per telefono. Se mi sforzassi potrei anche ricordarmi la suoneria, l’avrò sentita 80.000 volte. Le due ragazze che si dividevano l’altra stanza doppia – entrambe di Firenze – erano un po’ più evolute, forse perché tutti i weekend tornavano a casa. La ragazza che stava nella singola era calabrese, ma era più grande e spesso passava la notte a casa del fidanzato. Molte volte in casa rimanevamo dunque io e Gigia, e il suo ragazzo.
Anche a Bologna non ero particolarmente estroversa e si deve essere prodotto un effetto come in Francia, durante il mio primo viaggio all’estero, con Simona – di cui vi ho parlato – che non capiva perché non parlavo a manetta come lei. Di conseguenza si era intimorita. Ma forse Gigia era semplicemente un po’ ignorante, nonostante studiasse filosofia e fosse sempre lì a sgobbare sui libri (era una di quelle che non frequentavano le lezioni). Parlava anche di voler andare a fare un master negli USA. È lì che ho imparato che anche chi studia, o ha studiato, può essere ignorante. Tipo le due ragazze dell’altra doppia: facevano ingegneria, cavolo, mica cazzi! Eppure non c’era modo di creare un rapporto, se non quello di guardare insieme le cazzate in TV. E così mi sono adattata. Non avevo scelta, veramente, perché lì a una certa ora, come se fosse un fenomeno atmosferico, loro mettevano via i libri – tutte insieme – e accendevano la TV. I muri erano sottili e la mia stanza doppia confinava con la cucina-salotto, quindi non potevo nemmeno starmene tranquillamente in camera. Loro poi non parlavano ma urlavano e ridevano come delle ritardate. Ora, io qualche volta una stronzata me la vedo anche, ma tutte le sere no. Poi nel weekend, quando fuori magari c’era il sole, trovavo Gigia – sicuramente depressa perché lontano dal suo amore e dalle due coinquiline galline – sotto una coperta davanti alla TV, tutto il pomeriggio, a guardare Domenica In. E poi c’era la De Filippi, ovviamente. Non tanto Amici ma quell’altro programma da mentecatti, Uomini e Donne. Ora sono diventata allergica a quei programmi, ma per fortuna all’epoca non avevo ancora fatto gli anticorpi e riuscivo a farmi coinvolgere.
Quando, invece, non le reggevo proprio più, scappavo nella biblioteca comunale, che era a cinque minuti da casa mia, oppure passavo la serata con qualche amica che avevo conosciuto durante il programma di scambio. Ma non capivo proprio questo chiudersi in casa, questo attaccamento alla TV. Sembra che in Italia, una volta che ti fidanzi, non puoi più uscire, andare a ballare o prendere l’aperitivo. Come se quello fosse un segnale implicito ai potenziali maschi che sei in calore. Quindi devi stare in casa, così impari già a fare la casalinga, e non ti resta altro che attaccarti alla TV. Immagina… puoi. Grazie, George.
(editing by Beatrice Nefertiti)
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PS – per chi non guarda la TV, la frase ‘Non riuscivo a stare in ascensore con altre persone’ viene da una pubblicità per assorbenti (ovverossia le ‘piccole perdite’)…