di Margherita Merone
Prima di parlare di famiglia bisognerebbe parlare di matrimonio, comunione di vita e d’amore tra una donna e un uomo, nel quale si attuano particolari proprietà e finalità, varie e complementari, la donazione esclusiva di se stessi, l’unità, la fedeltà, l’indissolubilità, la procreazione, il bene dei coniugi, l’educazione dei figli. Queste, rilevanti sul piano umano, lo sono a maggior ragione nella vita cristiana, dove il matrimonio è stato elevato da Cristo alla dignità di Sacramento. In esso, la relazione che si instaura tra l’uomo e la donna è totale, perfezionandosi a vicenda, comprendendo anche l’unione sessuale, diventando così, una “sola carne”. Il matrimonio è indissolubile, non può essere sciolto da nessuna potestà umana, secondo il progetto di Dio: “L’uomo non divida quello che Dio ha congiunto” (Mt 19,6). Questa è una concezione voluta da Dio all’inizio del mondo, creando il maschio e la femmina. Sono loro a collaborare con Dio alla generazione di nuove vite e a provvedere alla loro educazione. È la Santa famiglia di Nazareth a essere il prototipo e il modello esemplare della famiglia cristiana.
Esiste un rapporto tra matrimonio e famiglia. La famiglia è la società naturale che si fonda sul matrimonio tra un uomo e una donna, insieme ai propri figli. Non dobbiamo vederla, diceva papa Benedetto XVI, come “una costruzione sociologica casuale, frutto di particolari situazioni storiche ed economiche. Al contrario, la questione del giusto rapporto tra l’uomo e la donna affonda le sue radici dentro l’essenza più profonda dell’essere umano e può trovare la sua risposta soltanto a partire da qui”. Questo ci fa capire che non ci troviamo di fronte ad un’ingerenza di un’autorità o della società, a qualcosa che ci viene imposto, ma è un patto che è comunione di vita e amore, che tocca profondamente e interamente la persona.
Il ruolo della famiglia, nella società, è molto importante. Presa come istituzione naturale è qualcosa di unico e irripetibile. È il cuore della società, il pilastro fondamentale che porta avanti l’umanità, centro di affetti, relazioni e valori, luogo di trasmissione di amore, di comprensione, di armonia e gioia, rifugio sicuro quando si è in cerca di aiuto e protezione, centro primario dell’umanizzazione della persona.
Il suo ruolo nell’ambito della persona è oltremodo fondamentale. La famiglia è l’ambiente nel quale si sperimenta veramente la forza della comunione di un amore unico, dove si cresce serenamente sentendosi amati e accettati per come si è, dove si viene educati dai genitori ad affrontare la vita, a seguire seriamente i valori umani e morali, a essere di esempio e testimonianza per gli altri, a rimanere se stessi, a lottare, a essere un cuore solo e una forza insieme, non da soli, a trasmettere il comandamento dell’amore di Cristo, perché è Lui ad averlo elevato a Sacramento.
Il compito che la famiglia deve svolgere nella storia è molto importante e la responsabilità che le appartiene ne definisce la sua dignità. A confermare il suo alto valore è il fatto che esprime l’amore che esiste tra le tre Persone della Trinità, nonché le loro relazioni. San Paolo non è da meno nel considerare la famiglia tanto che pone il matrimonio come segno dell’alleanza o meglio ancora, dell’amore sponsale esistente tra Cristo e la chiesa: “Voi mariti amate le vostre mogli, come anche Cristo ha amato la chiesa e ha dato se stesso per lei” (Ef 5,25). Da qui è semplice giungere al motivo dell’indissolubilità dell’amore coniugale. Alla base c’è il progetto di Dio, che implica la fedeltà, l’unione completa di spirito e corpo che porta i coniugi a diventare madre e padre. C’è un duplice significato quindi, unitivo e procreativo, pertanto ogni rapporto sessuale deve rimanere aperto alla trasmissione della vita. Non è pertanto accettabile qualsiasi mezzo che renda impossibile la procreazione, in quanto va contro il piano divino in riferimento alla trasmissione della vita.
Di recente, ho letto un libro di papa Benedetto XVI che in riferimento a ciò si esprime chiaramente affermando che, d’altra parte, l’uso del profilattico, per un atto di responsabilità, quando c’è pericolo di contagio, è “un passo sulla strada verso una sessualità più umana”, piuttosto che mettere l’altra persona nella condizione di rischiare la vita.
La famiglia è un tema molto delicato che, in questi tempi, fa molto discutere, il sinodo per la famiglia ne è la testimonianza. Papa Francesco, al riguardo, si esprime così: “Bisogna prestare attenzione ai battiti di questo tempo”.
Indipendentemente dalle decisioni prese al sinodo, alla base di tutto, quello che è importante è che ci sia sempre, in ogni essere umano, il desiderio fondamentale di stabilità, di voler condividere la vita, qualsiasi responsabilità, la forza per affrontare insieme i momenti difficili, d’incertezza, quando non si crede più in niente e nessuno, di educare le altre vite che nasceranno, di trasmettere i valori autentici e la fede cristiana.
La famiglia è scuola primaria di umanità per tutti, senza distinzione, è lei che può creare una società giusta e testimoniare la grandezza della dignità di ogni persona umana.
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