Nei giorni successivi (verso fine luglio) Ramon nota che Cla’ si apparta o comunque si allontana quando è chiamato al cell. da Tatoo. Cosa insolita fino a poche settimane prima.
Qualche sera poi Cla’ appare poco comunicativo e stranamente stanco, sere in cui è rimasto più del solito allo studio, per improvvisi impegni.
Ramon che sta con gli occhi sbarrati dalla famosa festa di Berlino non fatica a fare due più due. E giunge da parte sua alla conclusione: tresca in corso.
Tuttavia non se la sente di affrontare di petto la situazione, temendo una reazione avversa e comunque volendo evitare di fare la figura del cretino, ove mai la questione sia solo frutto delle sue paure.
Realtà o fantasia, alla principessa si può invece dare il tormento: comincia così per Paoletta la stagione degli sfoghi incrociati.
Ore 22
Accasciato su una poltrona, in attesa del rientro di Cla’
Ramon – Paolè che devo fare?
Sto uscendo pazzo, non mi ero mai innamorato così…
(seduta sul divano)
– Lascialo tranquillo, fagli fare quello che vuole… se gli stai addosso è peggio.
– Ma io ho paura, Pa’, una paura fottuta di perderlo…
Lo vedi pure tu… tutti cascano ai suoi piedi, pure gli animali stordisce…
– Che sciocchezze! Lui ama te Ramon, se non fosse così ti avrebbe già mandato sai dove…
– Dici?
– Sono sicura.
L’espressione di Ramon è da pulcino spelacchiato.
(lei) – Vieni qua.
(e lo attira a sé, abbracciandolo come una mamma col suo bambino)
Ramon si aggrappa a lei e si lascia accarezzare e sbaciucchiare
– Sì, coccolami… fino a che non torna se possibile…
Lei gli dà un buffetto
– Te ne approfitti?
Lui scuote il capo, poi poggia la testa sul suo seno, ammiccando sornione.
– Non è che puoi dormire qua? Sai per gli incubi…
——-
28 luglio, casa di Pa’
– Io lo amo Ramon, lo amo Pa’, ma con Tommy c’è sempre un legame che un po’ mi condiziona. Ora poi che lui…
– Che lui cosa?
– …ha strane idee riguardo me, te… Ramon…
Il trillo del cellulare fa sobbalzare Paolè.
Stranamente il cuore prende a batterle accelerato.
Quando legge il nome sul display le sfugge un’imprecazione, lascia squillare ancora poi risponde.
– Principessa?
– Ciao Tommy.
– Come stai?
– Bene. Tu?
– Mi dispiace per l’altra volta.
Avrei voluto trascorrere un po’ più di tempo solo con te.
Lei sospira, sembrerebbe stare per dire qualcosa, lui la precede
– Cla’ ti ha fatto una scenata, vero?
– Diciamo che non era contento…
– Posso immaginare quel che gli è passato per la testa, l’avrei fatto anch’io…
Del resto lo conosci ormai, sai quant’è geloso…
– Possessivo (corregge lei)
– Hai ragione, ‘possessivo’.
Mi domando come accetti che Ramon…
(pausa)
Scusa, non sono affari miei…
– Non mi hai più detto di che cosa volevi parlarmi quel giorno…
– Sì, in effetti…
Non è che potremmo rivederci da qualche parte… dove vuoi, dimmi tu…
– Tu non devi vederlo Pa’ me lo devi promettere, Tommy sa essere molto persuasivo…
Le parole di Cla’ le rimbombano nelle orecchie
– Veramente io…
(incalzandola) – Anche solo per un caffè… cioè io un caffè, so che tu non ne bevi, me l’ha detto ieri Cla’…
– Lo stai sentendo spesso ultimamente…
– Sì, noi… è di questo che vorrei parlarti.
Lei resta un attimo in silenzio.
– Per favore, Pa’, è importante…
——-
Il giorno seguente Paoletta incontra Tommy al centro commerciale dove è solita fare la spesa.
Lui lascia intendere di avere riallacciato i rapporti con Cla’ dopo la parentesi con Nick che lui considera ormai finita.
– So cosa pensi Pa’, però tu devi credermi: ho cercato in tutti i modi di dimenticarlo, di rispettare la sua volontà e starmene alla larga.
L’ho fatto per due anni, ma non è servito, perché in fondo anche lui…
lui mi ha detto che te ne ha parlato…
– Me ne ha accennato… io però…
Lui la fissa coi suoi incredibili occhi azzurri
– Tu stai dalla parte di Ramon… è questo che vuoi dire?
Due lame color cobalto.
Paoletta si sente attraversare il corpo da un brivido di freddo.
– Tommy io lo amo Cla’, e sono legata anche a Ramon. Più di quanto non si immagini.
Finora è andato tutto liscio, ma non è stato, e non è, facile.
Non voglio complicazioni, non sarei in grado di sopportarne.
– Mi rendo conto perfettamente, e credimi, non è mia intenzione mettere a repentaglio questo equilibrio.
Con Cla’ stiamo cercando di capire cosa fare…
(lei si meraviglia in cuor suo a sentire che le cose stanno già a questo punto, ma non lo dà a vedere).
– Ecco, chiaritevi fra voi.
Mi pare che io e Ramon non possiamo far altro che accettare le vostre decisioni…
– Guarda che molto dipende da te.
Lei lo fissa interrogativa.
– Voglio dire… non arrivare a conclusioni estreme…
Due parole son poche e una è troppo?
Quello era il caso.
Andando via, a Paoletta monta un’incazzatura di quelle micidiali, ma da autentica Principessa non dà a vederlo e si astiene dal bestemmiare come un turco.
Afferra il cellulare e compone un numero.
– Devo parlarti.
Cla’ – Solo parlarmi?
Vieni allo studio. Sono tutto tuo…
(lei pensa): “Lo vedremo subito…”
——-
Arrivata allo studio di Cla’, aperta la porta, vengono meno tutti i propositi bellicosi di Pa’. In un modo che non riesce a spiegarsi quel ragazzone non le appare come un torbido cospiratore, bensì come un angelo in bilico fra tanti fuochi.
E una volta chiusa la porta, il fuoco che li tiene uniti si autoalimenta, lasciando da parte ogni tensione. Come se nulla fosse cambiato.
Ma lei vuole vederci chiaro.
– Prima che tu lo sappia da altri, poco fa ho visto Tommy al centro commerciale.
– Lo so.
Lei lo guarda interdetta.
– Me l’ha detto lui.
(un po’ incazzata) – Allora è proprio vero che fra voi… avete ripreso come prima…
(lui la incalza)
– Alt alt… fermati!
Lei resta in silenzio, in attesa.
– Lo so cosa pensi, ma non è come sembra…
(in apprensione) – E com’è???
Guarda che Ramon ha capito tutto. E ci sta male. Molto male.
E non è l’unico…
(guardandola fisso) – Hey hey, Ramon è geloso e posso capire, ma tu… sei fuori strada!
Io non voglio far soffrire nessuno, davvero… proprio nessuno.
– I fatti però sembrano smentirti, e poi a sentire Tommy…
– Tommy dice quello che pensa lui, che vorrebbe lui…
(pausa)
Non è facile neanche per me, non so bene cosa provo… sto cercando di capirlo.
Ho bisogno solo di un po’ di tempo e di un po’ di comprensione.
(secca) – Noi abbiamo bisogno di certezze, invece.
Momentanee forse, ma comunque certezze.
– Io non sto rinnegando nulla, amo Ramon e amo te, come e più di prima.
E se vedo Tatoo non ‘tradisco’ nessuno…
So che non è facile da capire, ma a te più degli altri dovrebbe essere chiaro…
Lei abbassa lo sguardo.
Poi torna a incalzarlo
– Lo ami Tommy?
– ‘Anche’ Tommy vuoi dire?
Lei annuisce.
– Credevo di essere riuscito a metterlo da parte, almeno finché c’è stato Nick.
Forse perché avevo trovato il mio equilibrio. Poi però mi sono ritrovato spiazzato, mio malgrado… Sono sicuro che lui mi ama e una parte di me vorrebbe avere ‘anche’ lui. Ma non voglio rischiare di perdere tutto.
Le lancia un’occhiata quasi supplice
– Tu che faresti al posto mio?
(lei lo guarda decisa ma rassicurante)
– Non si può scappare da se stessi.
(pausa)
Andrei a fondo, costi quel che costi.
30 luglio
Clarence decide che è meglio allontanarsi qualche giorno da solo, per schiarirsi le idee. Approfittando della presenza di suo padre a Londra prende il primo volo e va a trovarlo.
A Mark non ci vuole molto per capire che quella trasferta in solitaria nasconde qualcosa. Cla’ è come sempre molto restio a sbottonarsi, ma le troppe chiamate di Tatoo a Cla’ insospettiscono Mark.
(seduto alla scrivania) – È tornato sotto, è così?
Cla’ abbassa lo sguardo e annuisce.
– Benedetto ragazzo!…
(pausa)
Avevo capito mesi fa che con Nick non andava, glielo si leggeva nello sguardo…
Cla’ resta in silenzio.
– E tu?
È evidente dal silenzio di Cla’ che la cosa è quantomeno biunivoca.
Mark – Bel casino… (pausa)
Ramon e… (non gli sovviene il nome)
– Pa’…
– Lei appunto… l’hanno capito?
– Sì.
(pensa): “Alla grande…”
– Andiamo a mangiare dai. Ti va di fare due passi?
Tornati a casa, davanti a un brandy, Mark riprende il discorso per cercare di capire meglio e alla fine riesce a fargli vuotare il sacco. Merito dell’alcol, o del desiderio di Cla’ di ‘liberarsi’. Almeno a parole.
Sufficientemente sconcertato dalla complessa vita sentimentale di suo figlio, Mark cerca invano di farlo ‘ragionare’ pur sapendo che in queste situazioni non ha senso fare appello a ragioni di opportunità.
Clarence riesce però a smontare ogni sua argomentazione.
– Perché si deve scegliere, perché ‘devo’ scegliere?
Dammi una sola buona ragione…
– Non sempre si può avere tutto Cla’…
– Già, però se scelgo farò del male a qualcuno, a me per primo…
Sono legato a Tommy, non lo posso negare. Forse non è amore, neanch’io so cos’è, però a volte mi manca… e quando c’è vorrei lasciarmi andare senza mentire, senza sentirmi in colpa.
Non posso pensare di doverlo cancellare e soprattutto non voglio…
– Tommy però lo conosci bene, sai cosa ti puoi aspettare da lui.
Ora è tornato sotto con tanti buoni propositi, e magari starà tranquillo per un po’.
Ma fra un mese, un anno… quello è il suo carattere…
– Lo so papà. Per questo ho preso una decisione.
– Sarebbe?
– Non lascerei mai Ramon per Tommy. Ramon è… tutto.
(pausa)
Se Tommy ci tiene a me dovrà accettare di dividermi. Senza condizioni da parte sua.
– Stai dicendo che vuoi avere 3 relazioni tutte insieme?
Non sarà un po’ troppo?
– No, se Ramon e Pa’ lo accettano.
– Stai chiedendo la luna, temo, soprattutto a Ramon.
Cla’ sospira.
– Lo so. Ma per ora non vedo altra scelta.
Se non di impazzire…
Guglielmo: – E noi appresso a te, giovanotto!
(Dall’inviato Farina 00)
(SCOP, Società Cooperativa Organizzatori Panzane)
ai lati, quadri di Giovanni Merenda
www.giovannimerenda.it
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