15 febbraio, ben oltre mezzogiorno
Ramon è ancora fra le coperte a poltrire.
Non è bastato il caffè forte di Clarence a tirargli su le palpebre. Ha anzi cercato di attirarlo ancora a letto prendendogli in ostaggio un braccio.
– Ma lo sai che ore sono?
(Ramon) – No. Cioè sì.
L’ora di avvinghiarti a me.
(ridendo) – Ma tu proprio… non si pensa ad altro…
Ramon sfodera il suo solito ghigno malizioso.
– Vieni giù!
E Cla’, anche per non sentirlo più, si distende alle sue spalle.
Ramon si lascia avvolgere, tenendolo ben stretto a sé.
– Si potrebbe anche avere un po’ di…
– Coccole?
Ramon annuisce.
– Viziato!
E certo Cla’ non gliele fa mancare. Succhiotto compreso, bello poderoso.
Ramon protesta debolmente, la sua espressione tradisce quanto in realtà sia compiaciuto delle mille attenzioni che il suo uomo gli riserva.
A un tratto Ramon, volgendo lo sguardo alla soglia, nota che Tommy è lì che li osserva. Con una mano dà un buffetto sulla spalla di Cla’
(a Tommy, Cla’) – Biscottino non si vuole alzare.
Tocca portare qui la gru.
Tommy – Un sistema di carrucole?
Sorride avanzando verso il letto.
– Una mano?
Protende in avanti il braccio, per aiutarlo a sollevarsi.
Ramon – Perché invece non vieni a letto?
Cla’ (ridendo) – Ha trovato un altro da corrompere…
(Tommy, sorridendo) – Lo farei volentieri, ma oggi o domani devo andare ad Anzio a prendere dei pezzi.
Cla’ – Quando parti?
– Dopodomani.
Ramon – Avrei un’idea…
Piumetta.
Cla’ si solleva e si mette seduto sul letto
– E questa sarebbe un’idea?
(Ramon) – Lui sta fuori fino a fine mese.
(a Tommy) Giusto?
(gli altri due) – Si tromba!
(Clarence) – Come?
Ramon – Zitto tu. Che cucchi sempre più di tutti!
(e gli arriva una calata da Cla’)
Mi verrà un’idea senz’altro…
Tommy – Io ci sto.
Cla’ – E che, avevamo dubbi?
Ramon, poco convinto di alzarsi, fa uno sforzo per tirarsi su.
Cla’ lo butta giù con una spinta
(sollevandosi) – Resta a letto, ti porto io la colazione.
Ramon abbraccia il cuscino con aria estasiata e gli manda un bacio al volo.
Tommy – Allora buonanotte, Biscottino!
– Te ne vai, di già?
– Ho un sacco di cose da fare.
Si abbassa per dargli una stretta con la mano.
(Ramon, inorridito) – Neanche un bacio?
Con un braccio Biscottino lo trascina a sé con veemenza. Tommy si ritrova catapultato su di lui.
Ridendo si scambiano un bacio davanti a Cla’, che se la ride a sua volta.
Visto che non si staccano Cla’ si alza dal letto e trascina via Tommy di peso.
Ramon (a Tommy) – Vai via col vento… (e ride)
——-
In cucina, poco dopo
Clarence ha approntato un vassoio degno del miglior caffè di Roma. Attenzioni che non sfuggono all’occhio di Tommy, appoggiato al top della cucina
Mentre Cla’ sistema il cappuccino
– Lo troverò a ronfare, sicuro…
(controlla poi che sul vassoio ci sia tutto)
Tommy
– Un tempo lo facevo io, per te… Ricordi?
(sollevando lo sguardo) – Potrei dimenticarlo?
– Le cose però sono cambiate.
– Fino a un certo punto… Non saresti qua…
Per un momento lo sguardo di Tommy si rabbuia
(Tommy) – Lo vedo sai… Con lui è Amore.
Con me soltanto desiderio.
Cla’ si avvicina a lui con aria suadente e lo stringe in vita
– Anche se fosse?
(avvicinando le labbra alle sue)
Tommy di certo non si nega
(sussurrando) – Me lo farò bastare…
——-
In serata (a casa di Clarence) Piumetta arriva con 5 minuti di ritardo e li trova tutti coi soli slip indosso.
Ramon – Ti pare il caso di farci aspettare così tanto?
Lei gli lancia un’occhiata provocatoria
– Hai fretta?
Manco il tempo di esprimersi che in tre le si fiondano addosso per spogliarla.
Piumetta – Ohhhh calma!!!
Finché si ode un WOW collettivo, non appena si delinea ciò che c’è sotto gli indumenti.
Lei indossa una brassière nera, una fra le preferite da Ramon. E sotto, a sorpresa… Non a caso lui la sta ragnando ben bene.
Piumetta
– Ecco bravo, guardare e non ‘distruggere’ come tuo solito…
Si accorge però che anche gli altri due hanno lo sguardo ‘da stoccafisso’ sulla sua lingerie.
Clarence fa una faccia come a dire ‘non mi riguarda, è lui il selvaggio’
(lei, a Cla’) – Vale anche per te, sai…
(indicando Tommy) – Lui invece distrugge me direttamente, non gli abiti…
Tommy – Perdono, Principessa!
Chiedo umilmente scusa…
(Ramon)
-Tu. Bando alle ciance da donna!
Passiamo ai fatti.
(e guardando gli altri fa schioccare le dita)
Tommy mette su un po’ di musica, e abbassa le luci.
Clarence estrae da un cassetto un foulard scuro di seta e lo avvolge per bene.
Piumetta viene bendata saldamente al centro della stanza.
(Ramon) – ‘scolta Bionda… Fai un giro su te stessa, poi fermati e indica col dito qualcuno che pensi sia davanti a te, o dove altro preferisci.
(lei) – Che succede se non c’è niente?
Ramon – Tu gira e indica, poi vediamo.
Si avvertono per qualche istante spostamenti d’aria, i ragazzi cambiano le loro posizioni. Uno schioccare di dita le dà il via.
– Vai!
Piumetta esegue. Dopo aver fatto un giro si ferma un momento. Appare incerta.
Solleva quindi il braccio e con l’indice punta verso la sua destra.
Silenzio.
(timidamente) – Chi ho scelto?
Si avvertono di nuovo spostamenti d’aria. E lo spruzzo di uno spray a ripetizione.
Una fragranza si diffonde nell’aria, un profumo maschile la avvolge da ogni parte. Lo stesso, dappertutto.
Cla’ – Dovrai scoprirlo da sola.
Lei sorride
– Vabbè, ma è facile…
– Dici?
Non senza mani…
Il sorriso sulle labbra le si smorza.
Piumetta – Sì, ma Tommy ha la barba, per dire…
– Non è quella che sentirai…
Benché bendata si capisce dalla sua espressione che lei è perplessa.
Cla’ – Abbiamo fatto una scommessa. Che tu riesci a riconoscerci anche dal solo Gigio… Tommy sostiene di no.
Una simile trovata lei proprio non se l’aspettava. Resta con le labbra dischiuse.
– Ma se non posso toccarlo vuol dire che…
– Vuol dire che potrai solo capirlo in quel modo…
Dalla distanza, ovvio…
– …Cioè chi ho scelto dovrà… senza avvicinare il volto?
– Già.
Piumetta deglutisce.
– Ma chi è che le fa ste pensate?
Si sentono risate da parte di tutti e tre.
Risate che però si smorzano subito…
Cla’ – Decidi tu… Letto o tavolo?
——-
Polsi legati e fissati alla spalliera – con un cordone elastico che le consente appena di flettere in avanti le braccia – Piumetta si ritrova supina, indosso ancora la brassière, ma niente sotto, al centro del lettone. Subito uno scorrere di mani avide e voraci prende a saggiarne il corpo da ogni lato, sfiorando e accarezzando, stuzzicando pieghe e recessi nascosti dal tessuto o dai movimenti involontari che la portano a serrare l’inguine.
Poi è la volta dei baci, 3 labbra che la infuocano dopo averle procurato brividi e sospiri. Quando il prescelto le divarica le gambe onde farsi spazio, gli altri le tengono bloccati i polsi in alto, per evitare fra loro ogni possibile contatto.
Lui si avvicina e con la punta del Gigio avvia quasi una danza, accostandosi come a saggiare il terreno per poi ritrarsi; ed ogni volta più giù, in profondità, fino a sentirsi serrato in lei, duro e contratto, rigidamente imponendosi di non lasciarsi andare come vorrebbe per non svelare la propria identità.
Lei riesce non volendo a torturarlo a sua volta, e a muoversi, benché bloccata nella parte alta. Lui si sente preso in contropiede ma non riesce a contrastare l’impulso di agitarsi in lei con improvvisa veemenza, che però in un secondo modula e attenua, ritornando delicato.
(sospirando) – Vai Tommy!
Vai!
Gli altri lo guardano, fissano lei con stupore.
Gli fanno segno di continuare. Da solo.
Ramon e Clarence si mettono da un lato, le loro mani volano l’uno sull’altro. Difficile starsene inerti davanti a un simile spettacolo.
Lui allora si scatena. Addossato ora a lei prende a baciarla – tenendole bloccato il collo – poi a muoversi con frenesia, quella repressa o tenuta a bada in tutti quei preliminari. Lei è sopraffatta dalla forza selvaggia delle sue spinte. Il respiro si fa affannoso.
A un tratto un gemito di lei che sembra di dolore fa bloccare Tommy.
(lui) – Amore!
Estrae il Gigio, ma resta riverso su di lei e le accarezza il viso con le mani.
– Male?
Lei risponde con un fil di voce
– No!
(tranquillizzato la sfiora con le labbra ) – Allora posso…
(e fa per riprendere)
Ramon – Perché non provare con un altro?
Ti va, Piumetta?
Lei resta un po’ esitante.
Poi sorride.
– La scommessa, già…
(Ramon, in tono di sfida)
– Questo è sicuro che non lo riconosci…
Tommy fa per sollevarsi, lei protende in avanti le braccia, doloranti. Pochi secondi e un corpo prende a farsi largo fra le sue gambe. Questi gliele accarezza da sotto a sopra prima di avvicinarsi ed avviare l’azione appena interrotta.
Decisamente diversa la nuova strategia. Questo secondo approccio si rivela subito intenso e modulato. Lui la trascina e solleva verso sé, stando piegato sulle gambe e dopo qualche spinta all’interno cambia nuovamente rotta, costringendola a girarsi lavorando alle sue spalle.
A un tratto il ritmo di costui si fa frenetico: si intuisce che non rinuncerà ad andare a fondo, nonostante soffochi i suoi gemiti mordendosi con forza un labbro.
Quando è chiaro che anche lei è vicina al limite rischiando però di farsi male con l’elastico, qualcuno la scioglie dal legaccio, mentre un altro tiene pressata la mano sulla bocca del focoso amante.
Piumetta volge il capo alla sua destra, posandolo sull’avambraccio, la voce rotta
– Dai Tommy, daiiiiiiii!
Clarence lascia allora la presa. Tommy può addossarsi alla schiena di Piumetta posandole la barba dietro il collo. Qualche ulteriore spinta e insieme si ritrovano a gemere in un unico sussulto.
——-
Un quarto d’ora dopo
– No. Non se ne parla nemmeno!
(Cla’, lagnandosi) – Ma come no?!
E dai Paolè…
– Ciccio, io una sono…
Ramon si avvicina a Clarence, battendosi il petto
– Lascia fare a me.
Si avvicina a Piumetta, le gira attorno come un avvoltoio, quindi si ferma alla sua sinistra.
– Sai che succede se dici di no?
Lei fa mente locale, cambia subito espressione
– Solletico?
Ramon annuisce compiaciuto, quindi minaccioso.
(lei a Cla’)
– Bastava chiederlo.
Cla’ resta esterrefatto. E sorride sornione.
Ramon gli si avvicina, si scambiano una manata in segno di vittoria.
——-
Qualche minuto dopo lei si ritrova in piedi, nuovamente bendata e coi polsi legati, nella stanza col lettone.
Ramon
– Guarda vogliamo essere buoni…
Lei fa una smorfia come a dire “Mah…”
– Donna di poca fede…
(pausa)
Ora Tommy ti accompagnerà sul letto e tu dovrai solo riconoscere chi hai sotto… Insomma là… hai capito…
(meravigliata) – E basta?
Cla’ – Beh, se ci scappa qualcosa… mica ti sottrai, no?
Lei si volta in direzione della voce.
– Chi era il solito ingordo?
Tommy a Cla’ – Gliel’hai raccontato?
Cla’ (giustificandosi) – Solo per sommi capi…
(Paoletta)
– Infatti. Mica mi ha detto che avete fatto nei dettagli…
(pausa)
Perciò… Affare fatto solo se ‘poi’ vuotate il sacco.
Anzi… ‘prima’…
– Ma sono segreti fra uomini! (protesta Ramon)
– Allora niente…
——-
Inutile dire che un’ora più tardi lei aveva vinto la scommessa, dimostrando una ‘profonda’ conoscenza dei suoi uomini, di come riuscire a domarli trasformandoli da avvoltoi in placidi agnellini.
E si era fatta raccontare tutto. O insomma, quasi.
Solo questi occhi hanno visto. Ma io, sicuro, non parlo…
(dall’inviato Farina 00)
(SCOP, Società Cooperativa Organizzatori Panzane)
quadro di Giovanni Merenda
www.giovannimerenda.it
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