1
Si arrampicò ansimando sul grande albero, aiutandosi con la sua proboscide verde.
2
Vedendolo entrare nel salone urlando, la Morte cadde svenuta per la paura.
3
Le disse: “Ti amo.” e cominciò a leccarle la punta del naso.
4
Non gli era rimasta da giocarsi che la rotula destra. La buttò sul tavolo e disse: “Vedo.”
5
Il medico dell’obitorio sollevò il telo e Tom vide il corpo di suo padre con due buchi di pallottola sul petto. Non sapeva chi lo avesse ucciso, ma gli fu grato. Così non doveva ucciderlo lui.
6
Davanti alla porta del paradiso invece di trovare San Pietro vide un signore vestito in nero che si fece avanti e gli chiese: “Il signore ha prenotato?”
7
Qualunque cosa si fosse aspettato di trovare sbarcando per primo su Marte, trovare Groucho Marx che gli offriva un sigaro fu una sorpresa shoccante.
8
E il dinosauro gli disse…
9
Quando il robot X178S, tornato a casa dal lavoro, si sedette su una comoda poltrona, il suo umano gli portò subito un bicchiere di olio lubrificante scozzese con ghiaccio.
10
“Ho sempre desiderato rinascere gatto e sono felice di esserci riuscito.” disse John Patrick Kenneth III leccandosi la zampetta rossa.
11
“Quindi, secondo voi, averla uccisa perché aveva un alito terribile non è un’attenuante? Assurdo, si vede che non l’avete mai conosciuta…”
12
“Sai, credo di aver preso una brutta influenza.” disse Caio Giulio Cesare alla moglie, “Queste idi di marzo le passo in casa, vicino al fuoco a leggere. In Senato magari ci vado domani, se mi sento meglio.”
13
Mi fa male la testa. Quella destra.
14
Era la prima volta che Frank andava a casa di uno yeti. E non sapeva che cosa portare alla signora.
15
“Non vorrai dubitare del mio amore solo perché ti ho amputato tutte le falangi della mano sinistra, spero.”
16
Si buttò tra i binari e la locomotiva lo prese in pieno frantumandosi in mille pezzi.
17
“Non devi lasciarti prendere dallo scoramento,” le disse, “dubito che ti riporterebbe indietro.”
18
Mentre Napoleone si allontanava, Elvis Presley, dietro di lui, gli fece le boccacce.
19
“Non puoi essere così distratta, mia cara,” alzando la voce, irritato, “è già la terza figlia che perdiamo questo mese.”
20
Aver perso tutto giocando lo aveva depresso, ma il peggio arrivò a casa quando si accorse che la sua gatta lo sapeva già e lo guardava con uno sguardo di rimprovero.
21
Dio entrò nella stanza e si sedette sul divano giallo.
22
Arrivati all’incrocio erano tre le strade possibili. Tobia si incamminò per la quarta strada e arrivò davanti al collegio.
23
Era un giorno come un altro escluso il fatto che mezzogiorno era alle 9,22.
24
“Che programma c’è oggi alla lavatrice?” chiese il gatto rosso al gatto nero.
25
Il problema non è solo che io non credo in Dio, ma il lato peggiore di questa storia è che Dio non si sogna nemmeno di credere in me.
26
Il PC sul tavolo cominciò a singhiozzare piano.
27
Lui ama lei. Lei ama un altro. L’altro ama un’altra. L’altra ha deciso di andare al cinema.
28
“Tu non sai quante volte mi son chiesto se l’uomo che vende accendini al semaforo è il bisnipote della piccola fiammiferaia.”
29
“Sai, sono i primi 200 anni che sono terribili, poi, credimi finisci per farci l’abitudine.”
30
Progetto per un racconto di fantascienza. Un tizio gira per una città italiana, compra tante cose e ovunque gli fanno lo scontrino.
31
Forse questa settimana per LetterMagazine potrei scrivere… che so… invece del solito Alfabeto minimo… delle Pillole… di Follia…
32
“Penso che oggi potremmo andare prima a quella conferenza di Antropologia all’Accademia delle Scienze e poi a cenare in un ristorantino romantico ordinando una buona bottiglia di vino. Ti va?” chiese lei.
“Tutto quello che va bene a te, va bene anche me, amore mio.” rispose lui intrecciando la sua coda con quella di lei.
33
“Accabicchi spesso?” gli chiese mentre beveva la birra.
“Quasi mai, solo quando mi sento princhiato.”
34
Entrò, dopo aver bussato, nella redazione virtuale e vide, ognuno seduto davanti a un PC, Massimo, Paola, Beatrice e Giovanni. Gli sembrarono delle persone normali. Almeno per il primo mezzo minuto. Poi cominciarono a parlare.
35
Il Lupo Mannaro davanti allo specchio si passava la spazzola sulla pelliccia.
36
“Ogni quante ore hai detto che la tua pelle cambia colore?”
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Era entrato nella striscia dei Peanuts per parlare con Charlie Brown e invece si ritrovò davanti al banchetto da psicanalista di Lucy.
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Sì, mi ricordo di aver creato il cielo e la terra… e di averci messo pure qualche animale… ma l’uomo da dove minchia è venuto fuori? Cavolo! Non mi posso distrarre nemmeno per qualche milione d’anni che mi mettono su l’evoluzione della specie!
39
“Va bene che hai delle carte bellissime, ma insisto nel dire che a Bridge 15 senza atout non è una dichiarazione regolare.”
40
Abcdefghilmnopqrstuv… e infine zeta.
41
Era il 29 marzo. Vide del fumo uscire dal buco della serratura del grande armadio, lo aprì e ci trovò dentro Andrea Camilleri col suo settimo libro uscito quell’anno.
42
Dedicato ad Achille Campanile.
Si ringrazia per l’editing Benedetta Volontè.
- Alfabeto minimo n.61 - 2 Gennaio 2017
- Alfabeto minimo n.60 - 21 Novembre 2016
- Alfabeto minimo n.59 - 31 Ottobre 2016
la fantasia non ti manca, il che è una dote molto positiva.
piacevole nella sua intelligente follia