Pillole di follia n.5

È difficile che un necrofilo abbia un caldo rapporto col partner.

Odio le zanzare tanto quanto loro amano le mie caviglie.

“Sono una persona diversa, credimi. Ho incontrato Dio.”
“Dove? Ma se non esci mai…”

Chissà se Dio crede in Dio.

Mix, il gatto rosso, era il gatto fuorilegge più famoso del Texas.

“Vuoi capire?”
“Preferisco di no.”

Le idee libere nascono quando inconsciamente arriva fino a noi il profumo del Diavolo.

Sapere è sapere di non sapere.
Ma forse qualcuno l’ha detto prima di me.
Boh, io non lo so…

Non starò per caso, scrivendo queste Pillole, senza accorgermene, scivolando pericolosamente verso la Filosofia?
No, credo non sia il mio caso… comunque meglio non montarmi la testa…
L’importante è non precipitare nei bigliettini da cioccolatini.

La visione di un gatto che riposa al sole può a volte essere bella come un quadro di Chagall.

La saldatrice inverter a elettrodo singhiozzava disperatamente.

Anche in caso di forte pioggia o addirittura di tempesta tropicale, molto molto molto raramente la posta elettronica arriva bagnata.

Chissà se queste mie Pillole di follia sono un’esercitazione per quando mi verrà l’Alzheimer.

Non c’è niente di meglio dell’acqua per curare le ferite da acqua.

Beati siano gli animali, che non hanno nessun cavolo di oggetto che si possa guastare.

Le donne sono una razza superiore.
Quando commettono una minchiata, per tutte, e ribadisco tutte, il problema è la vostra reazione alla loro minchiata e non la minchiata stessa.
Hanno superato, beate loro, la relazione causa-effetto.

Per favore, evitiamo di essere sentimentali.

Il vero ateo naturalmente non bestemmia.

Dopo due canne di ottimo Marocco, l’orchestra ubriaca mi sembrava paragonabile alla Filarmonica di Berlino.

Fortunati i serpenti che non hanno mai un’infiammazione all’inguine.

Nessuno ha mai baciato una banca.

Nell’acqua è differente.
Non mi muovo male per avere 70 anni. Ma naturalmente il mio modo di camminare e di muovermi non è quello di un tempo.
Ma, se mi tuffo sott’acqua, nuotando tutto sembra ritornare come prima.
Il mio corpo di un tempo si rifà vivo.

Maledetti siano gli editori imbroglioni che ti fregano sui diritti d’autore.
Come minimo auguro loro tre mesi di feroce dissenteria.
Ma anche le emorroidi potrebbero essere prese in considerazione…

Ti senti antico se ti ricordi di aver visto avviare un’automobile con la manovella.

Ho saputo che in gravidanza crescono meno i peli.
E ora che lo so che faccio?
Un’altra informazione inutile che va a occupare le poche cellule di memoria che mi sono rimaste.

Tutti i gatti sono rotondi, non esistono gatti quadrati.
E lo dico seriamente.

Eiaculatio precox.
“Che ci posso fare, amore mio, se ho un cazzo sentimentale che si commuove subito?”

È sbagliato trarre auspici per la giornata dal solitario che si fa la mattina al PC.
Sono ancora meglio i fondi del caffè.
Purché il vostro caffè abbia i fondi.

Per pigrizia ormai ignoriamo la differenza tra la é e la è.
Tanto ormai ci pensa il computer a correggerci quando scriviamo.

Tu sei come una farfalla che svolacchia attorno ai fior…

“Ti ho preparato un sandwich di pane integrale con anguria e bicarbonato.”
“Bleah…”

“Vi ho lasciato bagolare…”

“È una nana o una bambina?”
“È un robot.”

“Sudato come un vitello?”

Orrendo svegliarsi la mattina con i postumi di una sbronza senza aver bevuto la sera prima.

L’albero del curry.

Una zebra a pois
me l’ha data tempo fa
uno strano Maragià
vecchio amico di papà.
Una zebra a pois.
Beh, che c’è!?
A pois, a pois, a pois!

“Non dirmi che vuoi spremermi i punti neri sulla schiena senza anestesia…”

“Comic or tragic, the most important thing to do is to enjoy life while you can, because we only go around once, and when it’s over, it’s over.”
da Melinda e Melinda di Woody Allen.

Non tutta la farina del diavolo finisce in crusca.
Alcuni ci fanno le merendine per i bambini.

Oggi mi son tuffato in mare canticchiando Burt Bacharach. Sarà un buon segno?

Quando ero ragazzo per cercare di capire com’era un film si andavano a vedere i quadri, cioè le foto appese fuori dal cinema.
Si entrava in qualsiasi momento e si vedeva il film cominciato e poi l’inizio. Se il film era bello si vedeva due volte.
Per dire che un film era un kolossal si diceva: “È un tre tempi”.

Avete notato che le scarpe delle donne sono quasi sempre più stupide di quelle dell’uomo?

Una overdose di prudenza può fare molto male.

Nella finale dei 200 metri rana maschili alle Olimpiadi di Londra tutti i finalisti in faccia assomigliavano a una rana.

I bambini di oggi non hanno le croste alle ginocchia e ai gomiti che avevamo noi da bambini.
E ne avevamo tante e le avevamo quasi sempre.
Non sono sicuro sia un bene.

La mia parte femminile ultimamente è, un giorno sì e l’altro pure, in fase isterica premestruazioni.

Storia vera d’agosto.
Io c’ero.
Ristorante di campagna nell’alta Calabria.
Tavolata di famiglia pugliese numerosa.
Incendio vicino al ristorante con frammenti di cenere.
“Mamma, mi è entrata la cenere nell’occhio!”
“Non ti preoccupare, tesoro, la cenere fa benissimo agli occhi.”

Volevo proporre come politicamente corretto non scopante invece di impotente.
Poi ho scoperto che ci avevano già pensato in “Amici miei” con non trombante.

Rileggere Cent’anni di solitudine su una lounge chair sotto un ulivo calabrese, guardando la vallata di fronte con le pecore che cercano l’ombra sotto un albero, è senz’altro più gratificante di una scopata di piacere medio-basso.

Cinquanta.

Si ringrazia per l’editing Benedetta Volontè.