di Mimmo Stirparo
È con vivo compiacimento che apprendiamo del prestigioso riconoscimento ottenuto dalla cara amica poetessa Angela Caccia. Si tratta del 1° premio assoluto per la sezione “Silloge di poesia inedita” al Concorso Letterario Internazionale “Il Convivio 2012” organizzato dall’omonima Accademia Internazionale di Castiglione di Sicilia e presieduta dal prof. Angelo Manitta. Il Concorso, che ha cadenza annuale ed è alla dodicesima edizione, ha visto la partecipazione di 972 artisti di cui 83 stranieri. La prestigiosa giuria, composta da 23 membri, aveva come Presidente onorario Giorgio Barberi Squarotti.
La silloge premiata prende il titolo “Il ciottolo” dall’omonima poesia che vuol significare, con versi riccamente offerti, la sua voglia di riprendere, dopo il tempo interrotto, il cammino interiore segnato dall’amore e da certa sofferenza che in Angela diventa profonda meditazione e ricerca di verità.
Nella lirica Il ciottolo c’è già questo. Leggiamola: “Vivo la mia periferia/ nell’insana nostalgia del centro/ – dice il Cuore.// Mi attraversa il quotidiano / come una pena senza nome/ e pianto i miei passi nel buio/ alla ricerca dell’istante aurorale/ di un boccio di tempo fermato.// Lì si fanno mare i miei rivoli/ e la realtà mostra il suo fodero/ nel cielo caldo di un silenzio/ che zampilla in parole/ forse poesia.// Fuori dall’incanto/ torno un ciottolo assetato di sale.”
Dovrò ripetermi da una precedente nota di recensione e non posso fare diversamente per confermare che il pervenire alla Poesia, per Angela Caccia, è stato un approdo vitale, uno scalo nell’immensità dell’essere. Da bambina a donna, il salto è stato veloce senza che ella si accorgesse, se non in epoca appena matura, di fluire all’unisono con gli umori fluttuanti della vita di provincia. Afferrava ella le varie tappe del vivere comune con sferza satirica, con struggente rimpianto delle cose non avute, non fatte o rimandate. Oggi nella poetessa calabrese l’analisi tematica diventa più ricca, non solo di contenuti, offre affreschi paesaggistici di alta valenza, descrizioni, stati di animo, riflessioni. In questo senso posa la mente e raffigura magistralmente la terra madre come in Il calco dei pensieri laddove leggiamo: “M’immergo nella gente mia e/ sono musica anch’io di questo/ vicolo che d’inverno addensa di silenzi./ Qui è il calco dei miei pensieri, morbidi,/ quando un lampione dimenticato/ dondola nel buio …/ Qui il contadino getta il seme e poi/ fa la conta di speranze e delusioni/… Qui, dove si mastica un pane infuocato da / legna d’ulivo e il fumo acre traccia un sentiero/ nel regno della nostalgia, qui è la terra mia…”
Angela Caccia scopre se stessa, scava dentro di sé e in una sorta di tuffo nel passato costruisce le pagine sciolte che invece si raccordano tutte ad un cordone ombelicale personale. Ne vien fuori una verità segreta, sillabata con la parola misuratamente emozionata e colorata da delicate tinte.
Insomma l’amica Angela scrive la sua poesia amandola in forma quasi viscerale, anche se, spesso, sprazzi di dolorosa impotenza ricoprono i versi di un velo di accorata e malinconica nostalgia.
Certamente meritato il riconoscimento del “Convivio 2012” come i tantissimi altri ottenuti anche fuori dai confini nazionali. Appuntamento per la premiazione a Giardini Naxos di Messina il 28 ottobre prossimo.
Angela Caccia (1958) ha vinto numerosi premi in concorsi di poesia nazionali e internazionali.
Alcune sue liriche sono già state inserite in diverse antologie.La silloge “Il ciottolo” consta di 50 poesie scritte a partire dalla fine del 2011.
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