Gita Aziendale “Rondellificio Manichelli S.p.A”

torpedone–    Alla vostra sinistra il fontanone di Chiarolaro, eretto nel 1850 per ricordare la grande presa del Conte Curicchi, che dimentico delle dimensioni di Madama Finetti, la prese tra le braccia evitandole di sporcare il vestito nella pozzanghera. La costruzione del fontanone è iniziata il giorno dopo, a imperitura memoria. Alla vostra destra palazzo Amentroni, residenza del prosindaco Carlo Perussi che con una alzata di genio riuscì a piazzare ben due terreni di sua proprietà in zona edificabile dopo l’approvazione del piano regolatore…

Se non fossi qui in fondo alla corriera a palpare la Simona mi sparerei un colpo in testa. Chi cavolo ha deciso di fare il viaggio aziendale a Caruglio di Sotto, frazione di Caruglio di centro?

Partenza alle quattro, sette ore di pullman su strade dimenticate da Dio, fermata dopo due ore alla Trattoria da Fagiolo per colazione a base di caffelatte e, appunto, fagioli borlotti. Immaginatevi le altre cinque ore di viaggio seduti dietro a Rino “Trombetta”, quello dell’ufficio paghe. Capite perché nessuno va a reclamare aumenti?

Ovviamente sui posti davanti tutta l’alta dirigenza della ditta, a partire dal Commendator Manichelli, fondatore del “Rondellificio Manichelli S.p.A.”. Fondatore… tsè… come non lo sapessero tutti che l’officina l’ha aperta il suocero, il Cavalier Bruseghini, che doveva trovare un modo per ripulire certi soldi. Avrebbe anche messo al comando la figlia, se non avesse avuto paura di ritorsioni.

Comunque, chi comanda effettivamente è la Siora Giuliana, quello sì. Seduta affianco al marito con i tre bimbi, tutti biondi. Inutile dir che il Manichelli è nero pece.

Dietro di loro il consiglio di amministrazione, ovvero gli squali: Tonietti, Brindoli e Zirconi. Tutti e tre biondi.

–    Di fronte, sulla collina, potete vedere l’agriporto costruito dall’emerito Cavalier Pompini, opera unica nel suo genere: si tratta infatti di una pista d’atterraggio per trattori, unica al mondo. Il ministero per l’agricoltura, finanziatore dell’opera, in veste del primo Ministro Pompini Junior ha consegnato un attestato di stima al Cavalier Pompini al reparto Dementi dell’Ospedale “Pompini Senior”…

Certo che la Simona c’ha una coscia infinita. Se non fosse che davanti ci sono le sorelle Vernetti, quelle tutta casa e chiesa… Che poi sembra sia più chiesa che casa. Da quando fanno le perpetue, tre preti hanno lasciato le vesti e un paio di suore si sono sposate. Tra loro. Intendo le due suore: chi faccia l’uomo, non si sa.

E davanti alle Vernetti il ragionier Andreini, che come le intrattiene con le sue avventure di viaggio. Ora sta raccontando la sua preferita: l’avvistamento dell’ippopotamo albino del Po, mitica creatura che si presenta solo agli occhi dei puri di cuore e di spirito. Tanto non te la calano Andreini: prova a vestirti di nero.

Dai Simona aprimi le gambe, fammi arrivare al paradiso… Cosa c’avrà da tenerle tanto strette? Che poi lo sentono tutti che la dai al Quaglia, l’assistente di Sora Giuliana: vi hanno pure registrato i sospiri, chiusi in bagno. E pensare che tutti lo davano per frocio. Però se gliela dai a lui, miseria, pure a me potresti!

–    Fra poco ci fermeremo al Ristorante Tavola Calda “Da Hubert” Specialità pesce. Il locale è stato ricavato all’interno di una originale barca fenicia in puro cemento armato fatta trasportare qui dalle coste Tirolesi all’inizio della seconda Repubblica. Si narra che prima la barca abbia fatto il percorso inverso con un ingente e imprecisato tesoro misteriosamente scomparso nelle montagne svizzere…

Specialità pesce. Tsè. Faranno la solita frittura di pesci congelati, quelli che vende quella ditta a domicilio, che me ne parla sempre la Lanzolli, la centralinista. Per me quella si compra i calamari interi surgelati, ma mica per cucinarseli! Mamma quanto è brutta. Credo sia l’unica centralinista al mondo che debba coprirsi la faccia anche al telefono per non spaventare gli altri.

È una vita che ci prova con tutti, ma finora l’unico che se la fila è l’Ingegner Werner, quello mezzo tedesco e completamente cieco: c’ha due fondi di bottiglia che gli escono dagli occhi. E quelle sono le lenti a contatto. Per me ci esce con la Lanzolli solo perché suo fratello ha un negozio di computer, e si sa, per un Ing. un Laptop con monitor 18″ a prezzo speciale vale più di una serata con Naomi Campbell!

Che tette che c’hai Simona! Rifatte, sì, ma chi se ne frega! Una bella quarta piena bella soda e stabile, mica come quella della Santarelli, che sembrava chissà cosa, poi andiamo in piscina e ci esce con una prima scarsa… potenza del push up. Che poi ho scoperto che se la fa con Karim, il nero del magazzino. Che cavolo ci trovino in quello le donne mica lo capisco, che va beh c’avrà un fisico tutto scolpito, ma in piscina è venuto con i boxer lunghi al ginocchio che si vergognava di mettersi gli slip aderenti perché per me lo ha piccolissimo. A parte che chi se ne frega, con i miei quindici centimetri non ho paura di nessuno, io!

–    Prima di scendere a mangiare vi vogliamo ricordare che subito dopo pranzo visiteremo il famosissimo cimitero comunale con la tomba monumentale di Pietro Sgavozzi, morto accidentalmente mentre cercava di sbloccare il rubinetto di una bombola del gas scaldandolo con il cannello. La meravigliosa tomba è sparsa lungo tutto il cimitero.

Dai che siamo quasi arrivati Simona dai… ecco sì!

D’accordo, ti bacio ti bacio qui davanti a tutti, va bene. Ché non ce la faccio più!

Ecco, contenta? Aprimi le cosce ora… ecco lentamente così! Senti la mia mano che sale senti… lo vorresti provare adesso eh? Lo so lo so… ma magari dopo…

Ecco, altri due centimetri… ecco… ma che hai qui? Che è sta roba?

–    O cazzo!


Ché la Paola la vien sempre in gita con noi. Purtroppo però trova anche la strada di casa.

 

httpv://www.youtube.com/watch?v=wvUQcnfwUUM

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