Le mie personali sliding doors

 

 

 

 

distino

Quisque faber fortunae suae… dicevano gli antichi romani… e non ve lo traduco perché sono sicuro non c’è ne bisogno. E non vi spiegherò neanche che c’entrano le sliding doors, se non avete visto il film peggio per voi.

Quisque faber fortunae suae… ma quando mai! In realtà, la nostra vita è dominata dal Dio Caso. Passate vicino ad un palazzo pericolante e il frammento da dieci chili, che si stacca dal cornicione in quel momento, può mancarvi di un metro oppure porre fine alla vostra vita prima che abbiate potuto inventare il motore che fa andare le auto ad acqua invece che a benzina. Cambiando in questo caso anche i destini del mondo.

Prendete per esempio la mia variegata vita matrimoniale. Io sono un incosciente recidivo e mi son sposato tre volte.

Ma come le ho conosciute le sfortunate signore?

Veniamo alla prima. Muore il padre di un mio amico e dopo il funerale noi amici intimi siamo a casa sua. E là conosco la prima signora Merenda e quando usciamo dalla mesta riunione ci siamo messi d’accordo che io la riveda per prestarle un libro, un libro a lei che, come scoprirò molto dopo, non ha mai letto un libro in vita sua. Ma si sa che il diavolo ne sa sempre una di meno delle donne…

D’accordo, il padre del mio amico è morto di malattia e non per intervento del Dio Caso, ma ditemi, sinceramente, quante delle vostre mogli avete conosciuto ad un funerale?

La storia dura allegramente per quattro anni, due di fidanzamento e due di matrimonio, poi tutti e due ci scegliamo un altro partner (prima lei per la verità) e andiamo ognuno per la nostra strada. Ma almeno ci siamo divertiti insieme e siamo l’unica coppia che, davanti al giudice per la separazione, ride e scherza.

E veniamo alla seconda.

È estate e sto tornando dal mare con un mio amico napoletano ospite a casa mia. Gli dico che quella sera voglio vedere al Teatro Greco di Taormina l’Amleto con Manuela Kusterman. E lui mi dice che non ha nessuna voglia di vedere l’Amleto con Manuela Kusterman né al Teatro Greco né in altri posti. Divergenza di vedute sull’avanguardia teatrale romana. Naturalmente da solo non ho voglia di andare fino a Taormina.

Noto una cabina telefonica ai lati della strada, a quei tempi le cabine telefoniche esistevano, e scendo con la mia agendina, pur sapendo che in pieno agosto non è facile trovare qualcuno in città. Prima telefono alla mia prima scelta, una ragazza che mi piace e che ama molto il teatro. Ma non mi risponde nessuno. Allora apro l’agendina e comincio ad andare per ordine alfabetico.

I primi due tentativi vanno a vuoto, non mi risponde nessuno. Al terzo tentativo faccio centro e così vado a Taormina con una donna che conosco poco e con cui non ho mai prima parlato da solo. Ma è lei la fortunata vincitrice del sorteggio perché il suo cognome comincia con la lettera C. Si fosse chiamata Zazzurro non avremmo mai approfondito la nostra conoscenza. Ma il Dio Caso non ha permesso che si chiamasse Zazzurro.

Seguiranno 17 anni di liti furiose e uno splendido figlio che, quando mi separo dalla madre, ha sette anni e resta con me e che deve la sua esistenza al fatto che la madre non si chiama Zazzurro. Quindi una storia strana… negativa, io non amo le liti, ma da cui nasce qualcosa di molto positivo.

Anche io sono figlio di un evento negativo diventato per me positivo. Nel 1908 ai tempi del terremoto di Messina i miei nonni paterni sono sposati. Ma non tra di loro. Nel terremoto perdono entrambi il coniuge. Poi si sposeranno tra di loro e nascerà mio padre e quindi nascerò io e poi nascerà mio figlio. Io sono un figlio del terremoto di Messina del 1908. Il Dio Caso ha fatto da levatrice.

E veniamo alla terza sfortunata.

Un mio amico, che non vedo spesso, decide che ad una moglie e due figlie preferisce una signora molto più giovane, sposata da pochi mesi, con cui aveva una storia da tempo. E la signora sposata da pochi mesi al marito preferisce il mio amico.

Solo che non comunicano la loro decisione ai rispettivi coniugi e non trasmettono neanche segnali premonitori. Evitano le discussioni drammatiche e semplicemente se ne vanno da casa, cioè scappano insieme. E finiti i soldi per l’albergo… gli sciagurati non hanno previsto che servivano soldi… vi sembrerà strano, ma solo perché non li conoscete… dove vanno a finire? Ma a casa mia naturalmente, dall’amico non convenzionale.

Io proprio in quei giorni avevo cercato il mio amico per restituirgli dei soldi che mi aveva prestato, ma naturalmente non l’avevo trovato e nessuno mi aveva detto che era scappato di casa.

Quindi arrivano a casa mia e trovano alloggio e pure un po’ di soldi.

Si fermano un paio di mesi e il mio amico dice che mi vuole presentare una sua cara amica che non vede da anni. Secondo me non la vuole presentare a me, ma farle vedere la sua nuova partner sapendo che con la moglie non c’era nessuna simpatia.

Prendiamo un appuntamento in città al bar dove vado ogni sera per le 21,30. Alle 22,30 non è ancora arrivato nessuno e io dopo due margarita ho deciso di andarmene. Mentre sto salendo in macchina li vedo arrivare tutti e tre. E torno indietro. I margarita diventeranno quattro.

Fossi uscito un minuto prima non avrei mai conosciuto la terza signora Merenda. Ma il Dio Caso non ha voluto che io uscissi un minuto prima.

Come è andata a finire la storia non ve lo posso dire visto che dura ancora.

E questo solo per parlare della mia vita matrimoniale, ma anche in altri campi… lavoro, soldi, successo… siamo soggetti alle stesse non regole.

Quisque faber fortunae suae… ma fatemi il piacere!

 

 


Si ringrazia per l’editing Benedetta Volontè.

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