Perché sparare sui nuovi poeti? Vi piace vincere facile?

Garcia Lorca affermava che: la Luna per i poveri è un pane, per i ricchi uno sgabello di seta bianca; ed  io aggiungo, e per le esimie poetesse e insigni poeti contemporanei? Forse solo un sostantivo piangente, di cui non si conosce affatto la natura. Uno di quei termini letterari che scivola tra uno spazio bianco e l’altro in attesa di essere impiastricciato. Ma se fosse solo Luna, sarebbe facile disfarsene, è ancor più deprimente trovare neologismi di natura impropria, termini che ansimano nel trovare una giusta collocazione e che solo per il fatto di essere stati scritti si arrogano il diritto di essere presenti! E qui ce ne sarebbero a iosa…

Ho visto poetesse e poeti, sublimare la lingua destrutturata, avanzare su parole imprigionate tra due punti, perché fa tanto avanguardia linguistica (poi dice che uno mozzica!); ho visto sterilizzare sostantivi maschili solo per il gusto di essere stati primi a farlo (vedi: un’altro) e se lo si fa notare, è un errore di distrazione (che importanza ha se poi si snatura?); ho visto fiori produrre odori sconosciuti, attributi mai esistiti; ho letto di peti (e non pOeti, quanto può fare una sola vocale, ah!) truculenti divenire nobili espiazioni (giuro!); mi sono sorpresa a osservare arnesi di cantiere (vedi: chiavi, chiodi, pinze…) in luoghi non deputati, che forse poi non sarebbero neanche malvagi, se non fosse per quell’anticipo di verbo, che di irregolare ha solo la sua timida coerenza; ho visto punti, trattini, parentesi, interrogativi e non, vomitare ad ogni fine verso, ma di nascosto, per non turbare il consenso acclamato di un pubblico che ad ogni increscioso starnuto (chiamiamolo così), esplodeva ed esplode sempre più, in un : Oh Caraaaaa ma è stupenda!!! ???!!!

Senza aver capito un cazzo! (si potrà dire?)

Solo perché allinearsi è indice di cultura.

Ma non ho visto mai nessuno di loro, proprio mai, pensare, o fingere di pensare, che Montale possa davvero commuovere se lo si legge; non ho mai visto affermarli che S. Quasimodo non è San Quasimodo; non ho mai visto loro regalare un libro di Pavese, perché c’è chi lo chiama Pavesino (bastardi!), ma solo personali deliri nauseanti fatti di parole gettate là, in un là che non si sa cosa sia, tirate fuori da un Devoto-Oli, neanche tanto aggiornato; e poi…….non ho mai visto mai, proprio mai, uno di loro suicidarsi.

GIÀ.

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2 Replies to “Perché sparare sui nuovi poeti? Vi piace vincere facile?”

  1. ce ne sarebbero da aggiungere… __e quanto alla poesia di sicuro non sarà l'unica forma "d'arte" , se così si può chiamare, ad essere deprezzata e declassata.__ahimé.

  2. Farò rabbrividire chissà quanti se affermo pubblicamente che la poesia non è il mezzo artistico espressivo che preferisco : giustamente vengono da te ricordati poeti quali Pavese, Quasimodo e Montale. Li aggiungo volentieri ai miei Shakespeare e Leopardi che, soli, considero degni di essere chiamati tali. Sarà perchè, non amando il genere, riesco ad apprezzarne solo i massimi esponenti. Ma tanto spesso, come nell'arte, dietro le avanguardie, si cela un problematico vuoto di capacità concrete…..Tant'è che i fermenti attuali in pittura- al di là dei brogli "ad investimentum", latino maccheronico-si rivolgono al realismo contemporaneo ! Come dire "riproviamoci"..

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