Rat-zinger e dintorni

Povero Papa Ratzinger: tutti lo vogliono coinvolgere nella questione degli abusi e dello scandalo della pedofilia… Ma perché? Sarà forse perché da secoli la Chiesa Cattolica assiste agli abusi sui minori da parte di preti e vescovi senza alzare un dito, ma anzi affossando e nascondendo i fatti che, suo malgrado, riescono ad emergere dalle denunce di migliaia di vittime coraggiose?

Sarà perché i preti pedofili invece di essere condannati e allontanati dal loro status, sono sempre trasferiti di parrocchia in parrocchia, lasciando ogni volta dietro di sé altri bambini violati e rovinati per tutto il resto della loro vita? Vittime per lo più di ambienti disagiati cui le autorità ecclesiastiche hanno chiuso la bocca con denaro, sapendo che non sarebbero stati in grado di affrontare economicamente e psicologicamente una denuncia alle autorità civili.

Sarà perché la Congregazione guidata da Ratzinger ha sempre impiegato decenni ad indagare sui sacerdoti pedofili, soprattutto quando si trattava di sacerdoti influenti, salvo poi scoprire che, a causa del tempo trascorso, il delitto era caduto in prescrizione? Oppure sarà perché nell’ultimo viaggio negli Stati Uniti dove ha sostenuto l’inconciliabilità tra il sacerdozio e la pedofilia, il Santo Padre ha avuto come ospiti, tre vescovi celebri per aver coperto i preti pedofili: il cardinale Egan e il cardinale Mahony, e il cardinale Francis Gorge?

E vabbè, povero Papa, non è facile essere a capo di una Chiesa sessuofoba e nello stesso tempo dover fare i conti con la sessualità repressa di milioni di preti formalmente casti ma incapaci di controllare le proprie pulsioni! E la tutela dei bambini? A quella ci pensi la famiglia, no?





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