Io ho sempre sognato di fare l’archeologo. Sì, l’Indiana Jones, insomma: andare per foreste impervie, perdermi in cunicoli infiniti, uccidere cattivi e alla fine ritrovare la gemma scomparsa.
Solo che come si fa?
Primo, di luoghi inesplorati ce n’è veramente pochi, e normalmente sono distanti dai villaggi turistici, dove poter lasciare moglie e figli a riposare.
Secondo: avete provato a passare i check-in degli aeroporti adesso? Roba che combattere con un nazista per salire su un bimotore sembra una cosa da educande.
Insomma, improponibile. O almeno così credevo.
Poi, un giorno, ero molto piccolo quindi non ricordo bene, sono entrato in questo palazzo a due piani, pieno zeppo di tesori. Solo che io mica lo sapevo che erano tesori. Il posto aveva un nome strano: “Biblioteca”. Scritto in grande, in alto, su un cancello di ferro. Tipo manicomio.
Sono entrato in punta di piedi. Le prime volte, prendevo solo i libri più nuovi, e soprattutto quelli davanti a tutti, quelli che vedevo nelle mani di altri. Devo dire per onestà intellettuale che all’inizio mi concentravo soprattutto sui fumetti.
Una volta, salendo le scale, mi sono fermato. Ho visto dei libri ammucchiati in corridoio. Libri senza copertina, con pagine ingiallite. Mi sono avvicinato e ne ho preso in mano uno enorme. Era “Io Paperone”, edizione Mondadori, storie di Barks. Chi? Provate a leggere qualche sua storia, a seguirne la trama e non solo a guardare i disegni. Altro che manga o Dylan Dog!
Tanti avevano guardato quel libro prima di me, talmente tanti che era rovinato, dimenticato, destinato alla pensione. E se quello era così bello, che lo siano anche gli altri vecchi libri ammucchiati?
Ho passato settimane in biblioteca leggendo quelle vecchie pagine, grazie alla bibliotecaria che certo non mi permetteva di portarli a casa, ma mi lasciava guardarli seduto in corridoio, nascosto agli altri.
Da lì alla libreria il passo è stato breve: mai a guardare i libri in primo piano, le copertine rigide e lucenti. Sempre giù, a scavare negli scaffali, a cercare tra i libri dimenticati, copertine che ti parlano, carta che si fa toccare, che ti chiama.
Ecco, io amo il libro tutto: mi deve soddisfare la storia (ovvio) ma anche copertina e carta. Come la musica: Cd e I-pod sono una meraviglia, ma la stessa canzone ascoltata su quei supporti o su un vinile… beh, il disco nero che gira, la confezione grande, con foto o disegni, il fruscio. Emozioni diverse.
Capiamoci, Dan Brown lo possono stampare anche in pergamena, rilegarlo a mano con la copertina in pelle di coccodrillo ma sempre schifo farà. La storia è essenziale.
In questa stanza parleremo di questi gioielli , del piacere della scoperta, dei sentieri che bisogna percorrere per trovarli. Gioielli in forma di libri, musica, film.
Ricordate però che io sono un Killer, siate pronti: qualunque cosa non all’altezza, non di mio gusto, non corrispondente alla mia etica sarà Inchiostrata a Morte. E siccome mi piace esporre i mie trofei, il condannato sarà messo alla berlina e la condanna esposta al pubblico!
A presto.
IK
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Io non scrivo, ma quando lo faccio ciò che mi spinge è la voglia di farlo, perchè mi piace.
Il mio scrivere è un normale atto comunicativo che mi mette in comunicazione col mondo e mi permette di restituirlo a chi legge.
Chi mi legge diventa co-autore del mio scritto perchè, se chi mi legge usa la sua immaginazione per ritovarsi nella mia storia, non si annoia.
Per quanto riguarda il killeraggio, trovo che l’idea di essere sottoposti a giudizio così categorico, allontani molti dalla voglia di provare a scrivere.
Abbiamo già dentro di noi una vocina che ci dice che tanto non ce la faremo mai, che non siamo capaci…..
Se troviamo anche fuori giudici così spietati, ci passerà la voglia di provarci.
Con tutto ciò, andremo al giudizio forti e coraggiosi!!!!!
Carla
Quello che mi spinge al killeraggio Carla è il vedere continuamente scritti terribili in giro per il web incensati da amici e pseudo critici, gente paragonata a Camilleri e che al massimo con Camilleri ha in comune qualche lettera del nome.
Fa piú bene un drastico taglio a speranze vane, cadere da pochi centimetri o continuare a incitare il percorrere una strada sbagliata, per poi cadere da diversi metri?
E poi il mio killeraggio sará sempre ben documentato, quindi il condannato potrá, volendolo, prendere nota degli errori, e magari imparare, provare, cercare. Ma di questo dubito.
A presto
IK
Questo è uno che picchia aòòò!!!!!!!!!!!!!
Tanto per iniziare, io proporrei le Cosmicomiche, secondo me uno dei libri più interessanti e belli mai scritti, e non sto scherzando.
Spara pure che c’ho l’antiproiettili…
Valerio
Quest’uomo non dorme la notte, è irrequieto!!!
Ad occhio e croce mi pare di poter dire che ad ora non c’è altro figlio di puttana in circolazione dal quale prenderei consigli sulle mie letture.
in bocca al lupo
evviva Nina Simone e il vinile
r