Alfabeto minimo n. 20

B come beneficenza
A Catania la nazionale parlamentari ha partecipato a una partita organizzata per raccogliere fondi da destinare alle associazioni: viaggio gratis, albergo pagato dallo sponsor e conto del ristorante saldato da un deputato catanese del PD di tasca sua. Neppure un euro versato per l’acquisto di tre carrozzine da donare ai disabili.
Dobbiamo smettere di fare beneficenza agli onorevoli.

 

B come Berlusconi
Berlusconi e i gay.
Berlusconi ormai i giornali italiani non se lo filano più ma lui continua a sparare cazzate sui giornali esteri.

 

C come ancora catasto
Vi avevamo già parlato della allegra gestione dell’Agenzia per il territorio della sorella del clarissimo sindaco di Roma Alemanno e dell’impennata sotto la sua gestione delle spese di rappresentanza da meno di 100 mila euro a più di un milione e 200 mila euro all’anno. Bene! La dissipatrice è stata confermata dal governo al suo posto.
Monti, che cazzo fai?

 

C come cimitero
Hanno scoperto che nella zona San Saba a Roma c’è un cimitero.
Ma non ci sono seppelliti defunti.
Ma sono seppellite sotto la neve delle lame spazzaneve. Sono decine, sia fisse sia con i pistoni per girare. Sono di quelle da attaccare ai compattatori dell’Ama per trasformare i mezzi in spazzaneve e sono di proprietà dell’Ama, comprate a più riprese in anni nei quali il Piano antineve del Campidoglio puntava tutto sulla municipalizzata.
Roma, requiescat in pace.

 

C come nuovo comma 22
Nuovo comma 22 sul GRA di Roma (ve lo ricordate il comma 22? No? Andate a cercarlo su Google).
Se lasci la macchina perché c’è la neve e non puoi camminare devi recuperarla entro tre ore quando la nevicata diventa ancora più forte.
Disavventura per un coppia di romani che ha tentato di recuperare la vettura abbandonata venerdì. Quando sono arrivati vicini all’uscita della Cassia bis c’erano i vigili e il carro attrezzi. “La macchina – hanno spiegato gli agenti – andava recuperata entro tre ore”.
Hanno pagato 489 euro tra rimozione e multa.

 

E come esternazioni
E se i nuovi ministri, premier compreso, parlassero un po’ meno?
Già avevamo quelli di prima che parlavano assai.. almeno questi dovrebbero limitarsi a fare…

 

F come Formigoni
Costosa operazione edilizia a Milano: 571,4 milioni di euro per realizzare il grattacielo del Pirellone bis, sede della giunta regionale, e un complesso di edifici per tutte le società o agenzie di emanazione dell’ente locale. Il Pirellone bis è alto 161 metri. I suoi 39 piani si raggiungono con un ascensore ultratecnologico che viaggia alla velocità di sette metri al secondo. È costato 383 milioni di euro. Una cifra molto diversa da quella stabilita nella gara d’appalto – 234 milioni di euro più 90 per i costi di superficie pagati al Comune – e ancor più distante da quella propagandata (175 milioni di euro) dallo staff del presidente Roberto Formigoni.
Il governatore ha a disposizione un eliporto per i suoi spostamenti in elicottero.
Allestimenti interni, arredi e forniture sono costati, in tutto, 42,8 milioni di euro,
Manie di grandezza, ma purtroppo le paghiamo noi.

 

G come gatti
Il mondo senza più gatti sarebbe un vero inferno.
Invasione di topi, aumento delle malattie e dei predatori selvatici: questi alcuni dei risultati inquietanti di uno studio portato avanti dal veterinario Alan Beck per capire come sarebbe il mondo se di colpo tutti i felini domestici sparissero.
E come sarebbe, allora, un mondo senza gatti? Stando ai dati raccolti da Beck, di gran lunga peggiore di quello in cui viviamo oggi. Infestato da topi e piccoli rettili, soprattutto nelle aree metropolitane. “I gatti sono fondamentali nel tenere sotto controllo la proliferazione di questi animali invasivi – spiega lo studioso – e possiamo dire che sì, gli uomini danno da mangiare ai gatti ma, senza i gatti, non avrebbero loro stessi di che sfamarsi”.
Ma che un mondo senza gatti sarebbe terribile noi già lo sapevamo e lo sapevano pure gli antichi Egizi che li adoravano.
Miauuuuuuuu.

 

G come Grillo Beppe
Beppe Grillo ha dichiarato: “Cittadinanza a figli di stranieri nati in Italia? È senza senso.”
Diciamo che noi abbiamo sempre avuto molte perplessità su Beppe Grillo, comico e capopopolo.
Ci è sempre parso senza senso.

 

M come millimetri
Io che vivo in Sicilia in riva al mare posso pure non sapere che 35 millimetri di pioggia se diventano neve equivalgono a 35 centimetri.
Ma tu che fai il sindaco di una città grande come Roma lo devi sapere e se non lo sai devi pure avere qualcuno che te lo dica.
Invece non te l’ha detto nessuno.
Te lo avevamo detto, Alemanno, di non circondarti solo di parenti e vecchi camerati…

 

P come poliziotto
Un test di cultura generale del concorso per 2.800 allievi agenti della polizia di Stato. Fra loro laureati, diplomati, militari in congedo. Ma anche impiegati e disoccupati provenienti da ogni parte d’Italia. Centinaia di ragazzi e ragazze, tutti con l’obiettivo di indossare la divisa della polizia per un periodo di ferma variabile da uno a quattro anni. Uno dei candidati per andare sul sicuro si è fatto sostituire, con un documento falso, dal suo professore che però è stato riconosciuto da un ex alunno.
Siamo messi proprio male se un tipo così voleva fare il poliziotto.

 

S come Schettino
L’abominevole uomo delle navi.

 

S come Scilipoti
Scilipoti è in Brasile, ma un sosia lo sostituisce alla presentazione di un libro.
E noi che ci eravamo illusi che un altro come Scilipoti, per fortuna nostra, non potesse esistere.
Senza speranza.

 

S come Sicilia
Fondi comunitari per la Sicilia più di 8 miliardi di euro. Progetti avviati per solo 2 miliardi di euro. Soldi spesi fino ad adesso 200 milioni di euro.
E ci hanno mandato pure una commissione di inchiesta e hanno sospeso i rimborsi perché questi soldi sono stati spesi male.
D’accordo noi siciliani abbiamo tanti difetti, ma siamo sicuri di meritarci gente così inetta al governo della regione Sicilia?

 

U come università
C’era una volta una università, quella di Messina, per non fare nomi, dove c’era un rettore inquisito più o meno per tutto, escluso il furto di galline.
Ma il rettore teneva duro ed era attaccato alla sua poltrona, tanto da essersi per due volte autoprorogato la scadenza del suo mandato. E la moglie, per non essere da meno, era inquisita per assenteismo.
Abbiamo detto c’era una volta come in una favola, ma siamo stati imprecisi. Il magnifico rettore dell’Università di Messina è ancora al suo posto.

 


Si ringrazia per l’editing Benedetta Volontè.

 

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