Gli amici ti condiscono la vita…

 
salomè

Scusi M.me

 

Lei che se ne intende…
Come faccio a eliminare la puzza di cadavere che viene fuori da mio marito quando decido di scongelarlo?
C’ho ancora un grosso trancio da smaltire.

Lo sto facendo in umido, in salmì, qualche pezzo pure al forno con patate, ma in tutti i casi viene fuori questo retrogusto amaro, e un fetore che non le dico, che neanche con le spezie si allontana (eppure avevo separato le interiora, alcune le ho date da mangiare ai gatti dei vicini). Per tacere della pentola o padella che mi resta tutta impregnata nonostante due o più lavaggi a quasi 100 gradi.

Si saranno bucati i sacchetti gelo, al momento dell’inserimento in freezer, oppure dipenderà dal fatto che era già scaduto molto tempo prima che lo facessi fuo… pardon lo mettessi fuori di casa…
Non mi pagava gli alimenti, dico…

Quelli a cui lo servo su piatti di portata mica fanno, sa, una piega, mandano giù che è una delizia (vero è che li ubriaco prima…).
A volte chiedono a gran voce pure il bis. Di cosce però ne aveva solo due quel tirchio… così qualche pezzo di braccio l’ho riciclato come coscia, ma anche quelli prima o poi finiscono, le pare? La crisi colpisce anche i mariti…

E allora ve la risolvo io la crisi, almeno a pranzo e cena…
Coscia o non coscia si dovrà pur mangiare. E io non lesino nei piatti dei suoi “poveri” amici, così a loro la condisco io la vita!
Talvolta lo spaccio per lepre, altre maiale. Qualche pelo pubico ogni tanto mi tradisce, troppo lungo per essere ‘animale’. C’aveva la foresta nera da quelle parti lì, m’è toccato pretrattarlo prima.

Pelo nell’uovo? Eh se m’è capitato…
Qualcuno l’ha trovato perfino divertente, faceva tanto menu ‘selvatico’.
L’ho data a bere alla sua amante, le è andato pure di traverso, così impara.

 

Grazie cara per i consigli che vorrà darmi.
Aspetto con fiducia.
E con candela profumata sott’al naso.

(finalmente) Gaia

 

PS
È la seconda volta che la inoltro: aspetto e spero in un aiuto divino? O che finisca mio marito, prima o poi?

 

                   cuoca    utensili da cucina   

 

Gentile e leggiadra Amica,

 

siamo davvero morti-ficati. Anche Frufru, ahinoi, non dà più segni di vita!

Lei perdonerà la mia intrusione, dovuta al fatto che improvvisamente dopo la lettura di questa sua missiva, alla povera Frufru l’è preso un colpo, ma un vero e proprio colpo… La si è trovata riversa sul tappeto in posa plastica – sì perché lei è fra le poche al mondo a cascare in modo “estetico”, come suggerirebbe saggiamente la sig.ra Gamy – dopodiché la dolce amica è partita in fretta e furia per destinazione ignota. 

Come che sia, noi si temeva – lei non ci crederà – che il suo deliquio fosse causato da una parziale o improvvisa debolezza del suo fragile cor sentimentale nel sentir parlare di cottura del cadavere di un ex, benché sia chiaro come il sole che un marito andava degustato morto previa cottura. Il sushi di carne cruda potrebbe fare male, o restare facilmente sullo stomaco. Ed è altresì evidente che a nessuno di noi è MAI venuto il sospetto che il volo agli Inferi del suddetto consorte lasciasse trasparire un che di insolito… Facciamo che al trapasso l’ha condotto un infarto d’ordinanza? Diamolo per buono.

Forse che la cara Frufru abbia sbagliato a sua volta a dosare gli ingredienti del suo famoso pâté e qualche residuo di marito balenasse troppo ostentatamente sulla sua tavola imbandita?

 

Ma ora mi domando e dico: dalle vostre parti non s’usa forse seppellire/incenerire/riciclare nell’apposito contenitore/smaltitore i rifiuti palesemente tossici e intossicanti per la salute pubblica e privata o magari farne compost anziché vivanda per umani o per i nostri graziosi animaletti che tanto ci fanno compagnia?

Ecco dunque il punto. Se non si usa, o meglio non si è usato, è solo perché al suddetto “rifiuto” andava praticato a monte un trattamento coi fiocchi, prima di finire nella spazzatura. Lei gentile amica certamente ne avrà avuto ottimi motivi, che noi non indaghiamo.

Pertanto come non plaudire al suo buon cuore, alla sua convivialità onesta e generosa alla “prendete e mangiatene tutti” specie in tempi di crisi furibonda. Che dire poi del pelo nell’uovo che come sottolinea lei fa tanto menù selvatico… Di questi tempi un tocco di realismo, finanche involontario, mica guasta.

Dunque arriviamo alla domanda: come eliminare il puzzo residuale dalle padelle e stoviglie di quest’onesta massaia? Perché codesto è infine il suo dilemma. Si badi bene, non un odor di carne abbrustolita, né di spezie sopraffine che ogni vivandiera sapientemente abbraccia per far riavere una pietanza…padellone

SEMPLICE ed EFFICACE, come lo è stata la sua trovata: si faccia fare delle padelle su misura tipo “usa e getta”, così potrà sbarazzarsi facilmente del contenente come del contenuto, senza inutili sprechi d’acqua e detersivi. Perché lei è certamente anche un’ambientalista dichiarata…

 

Quanto al retrogusto amaro, pensi a quello che rimarrà in gola alla signora amante, quando saprà che il bell’Antonio (che lei amava gustare a saltimbocca senza stecchino) ora non solo non riposa più in pace con lei, ma non riesce a riposare in nessun luogo, se non nelle scorie fermentate dei suoi amici d’un tempo.

 

Buon appetito!

DdP

 

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