Connubio fatale – L’ultima riforma

Quella qui proposta è una sfida a colpi di horror fra moglie e marito.

Avvertenza: una lettura impropria può provocare gravi effetti collaterali…

 

Connubio fatale

 

Il Commissario Castaldi si lambiccava il cervello da giorni.

Una signora trovata morta in un cascinale, tutto faceva pensare a un rapimento a scopo di estorsione. Lui, un noto imprenditore, di recente copertosi di debiti, e un’assicurazione sulla vita di lei. Ma avrebbero pagato solo in caso di morte naturale.

Segni di catene ai polsi, lividi, e qualche strappo nei vestiti… Non l’avevano trattata proprio bene, e i risultati dell’autopsia avevano impiegato settimane prima di arrivare a una risposta. Poi il medico legale aveva escluso la violenza, la morte non era stata provocata da lesioni o dall’inedia.

 

Ma il Commissario aveva sempre più spesso mal di testa e un dubbio.
Quell’uomo sembrava così gentile, perfino innamorato.

 

coffee

“No, niente latte, solo caffè, grazie”.

Da giorni ormai lei gli veniva in sogno all’alba, si sedeva accanto, versava lentamente il caffè nella tazzina, poi avvicinava il bricco. E il Commissario scuoteva il capo.

Lei rimaneva male.

“Non lo sopporto in genere”, si scusava lui, “poi mi fa male…”

Lei sorrideva, ma la notte seguente continuava.

 

E intanto l’assicurazione aveva liquidato il danno.

 

“Ho davvero la testa in fiamme, se non risolvo scoppio e mi ritiro, stavolta lo faccio per davvero…”

 

“Prendi un po’ di latte, dai”.

 

Quella mattina, solo per non sentirla più, il Commissario aveva accettato la sua offerta.

“Starò male da morire, già lo so, io il latte non lo prendo mai…”

 

Il  dubbio dapprima lo sfiorò, poi diventò certezza.

Crisi respiratoria era scritto nel referto.

 

Doveva aver fatto tutto lui, in fondo ci voleva poco… un finto rapimento, tenerla isolata per alcuni giorni, privarla delle sue abitudini il tempo che bastava al killer silenzioso per attuare la propria strategia. Al quinto giorno il semplice accostarsi alle sue labbra le avrebbe provocato uno shock anafilattico.

 

“Come l’ha capito?” chiese il marito.

 

“Abitudini. Lei non avrebbe mai rinunciato all’appuntamento quotidiano col suo fedele amante”.

 

 

 latte        (Connubio fatale, by Gamy Moore, 2010)

 

 

——-

L’ultima riforma

 

 

“Chi è il primo?” disse il prof accarezzandosi la barba.

Nessuna risposta, solo venti occhi spaventati che guardavano sperando di non essere chiamati per primi. L’esame era difficile e molti non ce l’avrebbero fatta.

“Nessun volontario? Allora chiamo io”, il dito scorreva la lista, “Castelli. C’è Castelli? Bene, si sieda e incominciamo. Mi dica come è definito il momento di una forza” sorrise il professore.

Castelli sentì freddo alle mani e poi a tutte le braccia, la bocca impastata. Era bloccato, la mente vuota.

“Ebbene?” chiese il professore dopo un paio di minuti.

Castelli non rispose e fu un attimo. La lama non fece rumore, solo un lieve clac quando attraversò la gola di Castelli da destra a sinistra e, dopo la carotide, incontrò la trascurabile resistenza della trachea.

“Ottime queste lame giapponesi, non trovi?” disse il professore al suo assistente; poi, rivolto ai bidelli, aggiunse “Qualcuno vuole togliere il corpo di questo poveraccio? Qui dobbiamo continuare con gli esami!”

Amoruso e Polverini caddero sulla dinamica del corpo rigido, Savelli sui fluidi, Mazzei, Casucci, Pomes e Lucchesi non sapevano la termodinamica e Cicala, Locchi e Boselli zoppicavano in elettromagnetismo.

Alle diciannove era tutto finito e nell’aula c’era solo silenzio. Boselli aveva impiegato un po’ troppo a morire e lui aveva dovuto finirlo con un colpo al cuore. Riponendo il suo Santoku Bocho, pensò che doveva assolutamente rifare il filo della lama per la sessione dell’indomani.

Dopo la riforma dell’Università e la penalizzazione per l’eccessivo numero di studenti fuoricorso l’eliminazione dei meno meritevoli era diventata una necessità per tutte le Facoltà e, come al solito, il lavoro più pesante ce l’avevano i docenti dei corsi di base: Analisi, Fisica e Chimica.

Ma a lui piaceva uccidere, vedere il sangue gorgogliare dalle gole, osservare gli occhi stupiti di chi sta morendo, altrimenti per quale altro motivo avrebbe deciso di intraprendere la carriera universitaria?

 

lama

 

 

 

(L’ultima riforma, by Bear, 2011)

Gamy Moore
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4 Replies to “Connubio fatale – L’ultima riforma”

  1. Prossimo appuntamento con l’horror/criminal:
    28 febbraio 2011

    Bear incontra Inkkiller.

    Un round all’insegna del ROSSO (sangue).

    Vi aspettiamo!

  2. Avviso ai nostri affezionati lettori:

    se volete partecipare alle nostre sfide ‘di genere’ potete inviarci i vostri miniracconti (massimo 2000 battute, spazi inclusi).

    generi: horror/criminal/giallo/eros.
    Per cominciare.

    Sbizzarritevi!
    I migliori li pubblicheremo su LetterMagazine.

  3. Bella sfida, un commento, prima di proclamare “la vincitrice” oops …
    Bello “connubio fatale”, bello il racconto nonostante la brevità.
    Quanto a bear: mi sembra un giorno di “ordinaria docenza” (mi riferisco al film in senso molto lato). Ora so cosa pensa l’autore quando giace al tavolo d’esame con la testa fra le mani.

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