Conversazioni da salotto. In bagno
Dicono, le malelingue, che io sto sempre in bagno.
Non lo nego, è la stanza che più frequento. Dopo quella da letto. Ma solo perché si è soliti dormire almeno 8 ore.
Quella sera però non avevo sonno, e neanche i miei compagni di merende che, si sa, mangiano almeno 5 volte al giorno. Con contorno di sorcetto. Dunque il bagno non poteva dirsi un optional, bensì una necessità.
Mi avviai in quello dei ragazzi, alla ricerca dei miei asciugamani cifrati, misteriosamente spariti dalla toilette privata.
La toilette padronale, come è noto, appariva frequentata, ma soltanto da una parte della truppa animale. Gli altri consueti ospiti preferivano l’aria frizzantina del terrazzo, dal quale si poteva rimediare qualche sbirciatina in un’altra stanza, reputata interessante… Colpa di 50 sfumature, mica mia.
Dati i presupposti, mi sembrò doverosa la domanda alla piccola peste, limitatasi – al mio ingresso – a osservarmi di sbieco, come suo solito.
– Come mai stasera te ne stai chiuso qua?
Igor – E chi se move!
M’hanno montato l’aria condizionata nel cassetto. Sto da Dio. Anzi fa pure un po’ freschetto.
E si coprì le stanche membra con un candido asciugamano da bidet.
– Capisco. E sottoscrivo, per una volta.
(retropensiero: “Così almeno non ci rompi di là…”).
Solo allora mi accorsi che quel lenzuolo improvvisato aveva un’aria familiare.
Dopo una prima smorfia involontaria di disappunto, preferii glissare.
Lascio a voi immaginare perché.
Igor – Immagino che sta pensando.
In realtà sono parecchio occupato stasera.
Aria dubbiosa e interlocutoria si stagliò sul volto della sottoscritta.
Non ricevendo alcun segnale di ritorno, mi decisi a domandare
– Si può sapere in cosa o è un top(o) secret?
Il mio sense of humor non teme di incrociare il suo sdegno. Si immola.
Lui mi fissò come volesse rispolverare la sua versione della nota quartina: Tanto cretina e disonesta pare…
Si limitò ad una smorfia di sufficienza col precisare:
– Rivolgerò una preghiera al mio santo protettore, Igor di Chernigov.
Deve concedermi una grazia.
– Quale sarebbe?
Di sicuro c’è di mezzo Clarence…
– Come sempre ‘sagace’ per modo di dire….
(pausa)
Vorrei diventare il suo Biscottino, come Ramon.
Prontamente cercai di correre ai ripari, metti che il santo – per non sentirlo più – decidesse di esaudirlo…
Non so come, mi vennero in soccorso… i comandamenti! Ma non quelli canonici.
– Lo sai che a desiderare… d’essere altro… si possono correre dei rischi?
– Non vedo quali.
– Te li fo vedere io…
Ho giusto in borsa un regalino.
Volte le spalle, montai su un ghigno alla Baffone delle comiche.
E fu così che Igor si vide recapitare a domicilio un dvd col quale restò rinchiuso in bagno. Ore e ore, quando mai…
– Fuss che l’hai steso…
ebbe ad esprimersi, ghignando a sua volta, il buon Ramon.
Cla’ – Se ci riesce Paolè, le diamo l’Oscar!
E tutti a ridere come cretini, che quando il topo non c’è i gatti ballano…
——-
In tarda serata, facendo io capolino sulla soglia del bagno, stranita dalla sua perdurante latitanza dalla camera da letto
– Dormi o sei desto?
Vuoi ancora diventare Biscottino?
Schiudendo le palpebre e osservandomi come un male necessario
(Igor) – Ho trascorso un’intera serata a rimuginare…
Più che Biscotto vorrei diventare il suo telo bagno.
Al mare, in montagna, ai laghi. Anche in piscina!
Anzi, se posso spingermi oltre, il suo slip. Da (a)mare…
(pausa)
Dopo questa richiesta a Sant’Igor, mi dovrò confessare?
Espiare?
– Non saprei.
(retropensiero): “Visto quel che abbiam fatto di là, io mi dovrei flagellare…”
(pausa)
– Faccia così, chieda clemenza alla Suprema Corte.
E per espiare continui a pregare a lungo nel suo cassetto. Per almeno una settimana!
– Il mio sacrificio sarà gradito a Sant’Igor?
– A lui non so, a noi quaggiù certamente sì.
——-
In casa Daverall ciascuno ha ben presente il suo tornaconto personale.
Non a caso, nuove preghiere – pardon richieste – stavan per essere formulate:
(Clarence) – Oh Paolè, visto che il video l’ha tenuto impegnato per tante ore, non potresti caricarne altri?
Già. Il prossimo lo intitolo Essere, o non essere, uno slip. Questo il problema.
Il mio Sogno di una notte di mezza estate sarebbe invece quello di avere una prolungata primavera – da marzo a settembre – e meno sorci tra le scatole. Pardon cassetti.
Caro Sant’Igor, si può fare?
——-
PS
Di sicuro il prossimo video shakespearian-balneare non l’ho caricato.
Ma quello che ha sedato Igor lo potete trovare. Su Youtube:
Se funziona da SEDATAVO è già qualcosa!
PPS
Ho poi scoperto che non fu il mio dvd a tenere Igor incollato al suo cassetto, piuttosto un video amatoriale rubato a Laura, la mia regale suocera.
Lì, l’amato signorino all’età di un anno si divertiva come un matto a fare il bagnetto con le papere. Di gomma.
Nudo, ovviamente. Come l’ha fatto mamma. E già dotato, a quanto pare.
Malelingue?
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