L’Italia, la sinistra e l’evoluzione

Anche per questa volta, le elezioni sono passate. Aveva ragione un amico a dire di non preoccuparsi troppo: “Tranquillo, come è passato il colera passeranno anche le elezioni. Certo, con più danni, ma che ci vuoi fare”.

Sta passando anche il tempo delle riflessioni, anche perché chi ha vinto non ha bisogno di farle, chi ha perso non ne è capace.

A mente fredda, l’altro giorno ho fatto pure io qualche riflessione. E siccome è cosa rara che faccia riflessioni serie, ve ne volevo rendere partecipe.

Ero comodamente seduto nella mia sala lettura (bagno grande) e stavo sfogliando un pesante manoscritto (Grandi Classici Disney) e ormai ero al punto cruciale: i bassotti stavano ancora una volta per prenderle da Zio Paperone. E allora ho associato i bassotti a Darwin.

Se Darwin si fosse trovato di fronte personaggi del genere avrebbe di sicuro rivisto la teoria dell’evoluzione: piani su piani, tentativi su tentativi e continui fallimenti. Mentre il mondo impara dai propri errori e va avanti, si evolve, loro no, lì, fermi, bloccati.

Insomma, come i dirigenti della Sinistra.

Ci avete fatto caso?  Sono anni che lì a Sinistra si assiste a qualcosa di molto cattolico: come Gesù era riuscito a moltiplicare i pani e i pesci, la Sinistra riesce a moltiplicare i movimenti e dividere i voti.

Guardiamo solo ai maggiori partiti presenti:

  • Il PD: è l’unico partito che riesce sempre e comunque a fare Harakiri. Hanno dei candidati sicuri vincenti? Fanno il possibile per farli saltare. Se nulla riesce, alla fine mandano D’Alema a supportarli;
  • L’IDV: è il prossimo candidato alla moltiplicazione, ormai in dirittura d’arrivo. Dopo anni assieme, ora ci si batte su chi ha più valore: Di Pietro o De Magistris?
  • Partito Cinque Stelle: il trionfo dei grillini, ossia quelli che dopo aver fatto vincere Cota in Piemonte scendono in piazza contro di lui. Con tutto il bene che voglio ai comici, io il Partito Michelin non riesco a vederlo come alternativa. Ve l’immaginate un futuro con primo ministro il Ragionier Terzini e Ministro degli Esteri la Sciura Pina?

E il bello è che ognuno di questi partitini è formato da persone che giurano eterna fedeltà all’idea, al programma, ai compagni. Tutto questo perché ovviamente tutti loro sono i custodi fedeli dell’unica reale alternativa, della feroce opposizione, della sola alternativa al governo.

Quanto durano questi partiti? Dipende: a volte riescono a durare addirittura per una tornata elettorale.

Già il fatto che queste “teste” credano di essere i migliori in assoluto dovrebbe far pensare. Purtroppo però in Italia si pensa sempre poco. Ed ecco che a seguire i politici si trova sempre un qualche gruppo di persone, seguaci, fan. Chiamateli come volete. Io li chiamo boccaloni.

Scusate la franchezza, ma questi seguaci della verità partitica assoluta non capiscono quello che fanno. Sinceramente, non possono capirlo. E lo dico nel senso buono. Se veramente questa gente approvasse queste continue divisioni a ragion veduta, allora mi toccherebbe dire che non sono boccaloni ma stupidi!

Ragioniamo un attimo. Usiamo anche i luoghi comuni. L’unione fa la forza.

E la fa sul serio. Specialmente in politica, dove la forza si misura a furia di voti. E la sinistra va avanti a divisioni. Una genialata, direi!

Altro punto: tutti a scagliarsi contro un nemico. La colpa di tutto è di Silvio. È lui che ha invaso le televisioni. È lui che condiziona le menti fragili degli italiani. È lui che ha un potere mediatico ed economico talmente grande da non permettere a nessuno di intromettersi.

Ogni battaglia contro di lui è in pratica inutile, perché può tutto.

Di questo ne sono perfettamente a conoscenza direi un buon 60% degli elettori italiani.

60% circa è una mia stima, occhio, non prendetela troppo alla lettera. Ma fate due conti: tra chi ha votato a Sinistra e chi non ha votato…

E allora siamo poi tanto sicuri che il vero nemico della democrazia sia Silvio?

Io la butto lì: ma se tutti i fan sfegatati dei vari partiti e partitini, dal PD all’IDV alla Guida Michelin si mettessero a gridare ai loro idoli: “Uhè, pirloni. Ora facciamo che ve ne andate dove cavolo volete, un convento, una montagna, il ristorante di sotto. Vi chiudete tutti là dentro e ci state fin quando non venite fuori con un bel programma comune, l’indicazione del primo ministro prescelto e la lista di tutti i ministri, segretari, sottosegretari, portaborse che avete intenzione di eleggere se vincete le elezioni. Occhio, se non riuscite a fare questo, allora non presentatevi neppure alle elezioni, perché se non riuscite a mettervi d’accordo tra di voi, come pensate di mettere d’accordo un paese?”

Il senso cari lettori è che dovete ripensare a chi sono i veri nemici della sinistra e della democrazia in Italia.

E se volete capire qualcosa di più sui metodi usati da Silvio, leggetevi quel capolavoro di Orwell che va sotto il nome 1984.

Qualcuno lo definisce fantascienza. È fantascienza come lo erano i libri di Verne. La realtà oggi ha abbondantemente superato 1984. Vero, non siamo controllati come gli umani del racconto, ma siamo condizionati in modo assai peggiore.

Talmente peggiore che non riconosciamo i veri nemici e non vediamo che la soluzione è a portata di mano.

Poi, ovviamente, ci vorrebbe disfarsi la vocazione da Banda Bassotti. Ma con i geni non si può far nulla, l’unica cosa da fare è aspettare che l’evoluzione faccia il suo corso.


Con Affetto


IK


Giudizio di 1984, George Orwell, Mondadori, 2002: Fantascienza? allora vi meritate il mondo in cui viviamo!

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7 Replies to “L’Italia, la sinistra e l’evoluzione”

  1. …oppure bisognerà attendere che la politica attuale se la prenda così tanto con il popolo che non basterà la farina, nè la forca e nessuno più crederà che basti imbucarsi alla "festa" del grande circo mediatico italiano per sfamare il Paese ? Allora forse intravvedo la possibilità di una marcia su Arcore, che travolga sindaco e popolazione infettata di Agro (visto Annozero : da non credere !), e si fermi sotto la casa del premier a presentare a lui ed ai suoi ministri il conto di un Paese distrutto.
    Comunque, se si formerà un partito di una Sinistra, quella vera, che non latiti durante le votazioni parlamentari, prenderò la prima tessera della mia vita !

  2. …continuo chiedendomi : chi dovrebbe reagire a tutto ciò, noi attoniti cinquantenni- o giù di lì- ancora annichiliti per la rimonta di una destra che pensavamo sconfitta o i giovani, la cui maggioranza neanche sa cosa sia un mondo di ideali, prospettive, princìpi, visto che sono nati sotto la stella di Mediaset e visto che l'incidenza dell'input familiare dicono sia calata sotto il 20% ? L'unità delle Sinistre sì, ma portata avanti da chi ed in che modo ? In più dov'è finito il mondo intellettuale, in parte fagocitato dallo splendore delle ribalte mediatiche ? C'è da chiedersi cosa spingerà queste masse fluttuanti e disperate di vecchi idealisti ad unirsi in nome di un sentire comune ? Il ricorso di vichiana memoria?

  3. Perdonate se parlo di Silvio : ben sapendo che una mela marcia fa marcire tutto il cesto, è ormai un ventennio (sic) che ha piantato le radici della malapianta in un Paese che ci aveva messo trent'anni per arrivare a ristabilire un minimo quei valori che il fascismo aveva calpestato, facendo di quella Prima Italietta (questa è la Seconda) un paese distrutto economicamente, pieno di soldatini ciechi ed obbedienti e delatori invasati,fantasie di grandeur, traboccante di razzismo,prono ai piedi di un megalomane e della sua capillarizzata corte prezzolata etc. etc. Ed in vent'anni ha rifatto l'orrido giochino, seppur con mezzi tecnologicamente più à la pàge :attraverso l'acquisizione dei media ha martellato la gente ed in molti hanno abboccato, chi perchè geneticamente trota, chi per convenienza…

  4. Caro Ik,
    mi spiace vedere una persona intelligente -come tu mi sembri essere- che macchia una tesi interessante e condivisibile con una dose fatale di spocchia. E' l'errore della sinistra italiana in generale, che si riempie la bocca di questa supposta "superiorita' culturale". Causando proprio le divisioni e ridivisioni di cui parli tu.

    In paesi come la Svizzera, dove la Democrazia e' una presenza reale nella vita dei cittadini con continui referendum propositivi e abrogativi e la piena sovranita' monetaria, la signora Pina forse non fara' il ministro dell'economia (ed e' un forse che va valutato con attenzione), ma la parlamentare certamente si', e meglio di qualsiasi "politico professionista" all'italiana. Non fosse altro che perche' lo fa con umilta', quell'umilta' che e' necessaria a chi comanda per chiedere a chi e' comandato di cos'ha bisogno.

    La concezione di democrazia come forma di governo aperta solo a chi sa tutti i congiuntivi e' una bugia e un gravissimo errore.

    La democrazia e' confusa con l'oligarchia culturale, ma non lo e': i migliori non hanno alcun diritto a governare solo in quanto sarebbero i migliori.

    E' proprio una pessima idea di democrazia, perche' fornisce al potere legislativo la scusa per imporre leggi invise al popolo dall'alto di una presunta superiorita' culturale, in contraddizione con lo stesso principio fondante della Democrazia, e cioe' che il Popolo e' Sovrano. Il Popolo, non i suoi esponenti piu' acculturati (o piu' bravi a chiacchiere, a seconda dei casi).

    La signora Pina -alla faccia tua e degli altri spocchiosi "democratici", con tutto il rispetto- potrebbe rappresentare il popolo al governo in maniera assolutamente perfetta. Ma gli italiani, in generale, la democrazia non sanno che cos'e'.

    Ciao!

    1. Caro Dario,

      mi spiace averti dato l'impressione di essere spocchioso. In tutta onestà ti posso dire che il messaggio che volevo mandare era tutt'altro e molto più simile a quello che tu esponi.

      Tu paragoni l'Italia alla Svizzera, ponendo l'accento sul fatto che in Svizzera la Democrazia è una presenza reale nella vita quotidiana. Cosa che non succede in Italia.

      Io non dico che la sciura Pina non possa fare la parlamentare. Io dico che la sciura Pina, che si occupa di economia domestica, non può fare il ministro dell'economia non per mancanza di sangue nobile, ma per mancanza di capacità tecnica: tenere i conti in casa non è come tenere i conti dello stato.

      Nessuno mette in dubbio che la sciura ci metta tutta la sua passione in quello che fa, ma metto in dubbio che sia capace alla fine di fare quello che dovrebbe.

      Qui io non parlo di oligarchia culturale, parlo di capacità, di conoscenza. Per dire, io non penso di mettere Soriano (intellettuale, gran amante e conoscitore del calcio) a far l'allenatore dell'Inter. Per fare quel lavoro ci vuole chi ha le capacità di farlo, chi è allenatore. Così, per fare il ministro dell'economia ci vuole chi di economia nazionale E internazionale ne capisca, e non, che so, il commercialista abituato a trovare gli escamotage per non far pagare le tasse al suo capo (ogni riferimento è puramente voluto).

      In America hanno votato l'uomo del popolo come presidente, quello con cui "andarsi a bere una birra". Te lo ricordi? Era quello prima di questo abbronzato…

      In Italia se vogliamo una reale democrazia che sia scelta dal popolo credo che prima occorra educare il popolo, altrimenti finisce che vota una pornostar, o magari un ex calciatore, o il figlio di un leader politico. Solo per fare degli esempi campati in aria, eh? che mica è mai successo questo…

      E comunque il discorso centrale non è quello: il punto è che ogni partitino propone la sua sciura Pina, che se è in gamba la voto pure io. ma per la miseria, sceglietene una e non 10 diverse!

      Ultima cosa: la democrazia è espressione del popolo, come lo sono i partiti. Nei partiti si deve discutere e scegliere le sciure Pina che poi andremo a votare. Non da una oligarchia, ma dagli stessi elettori che si presenteranno poi al voto.

      Ti ringrazio moltissimo per il tuo commento Dario, e spero mi perdonerai la lunga risposta. Spero di essermi chiarito di più, e ti assicuro che siamo più in accordo di quanto tu creda.

      Con Affetto

      IK

  5. Non c'è da aggiungere nulla. Tutto chiaro, facile da capire, ma forse non per tutti.
    Allora torno alla Banda Bassotti, quella vera, quella dei piani su piani, tentativi su tentativi e continui fallimenti.
    Poverini! Ma non è colpa loro, sono il disegnatore e l'autore che li vogliono così!
    Se fossero loro a decidere, avrebbero già svuotato da un pezzo il deposito di Paperone!
    m
    Ma l'altra Banda Bassotto, quella finta, non ce l'ha un autore, fa tutto da sè e il risultato è lo stesso.

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