di Flavia Chiarolanza
Elisir di giovinezza… elisir di lunga vita… parole che richiamano alla mente pozioni e intrugli magici, riti misteriosi, peli e code di animali sminuzzati e versati in ampi calderoni.
Oggi siamo evoluti e dunque per ringiovanire non è più necessario improvvisarsi maghi o stregoni. Basta impugnare un microfono e dar fiato alla propria voce, imporsi sulle tavole di un palco e contribuire ad un evento che da ben 15 anni allieta il pubblico. Una kermesse che non smette di stupire per la calda accoglienza rinnovata ad ogni edizione, e la spirale di curiosità innescata anche presso le platee più giovani.
Parliamo di una gara canora riservata agli over 50, che non esitano a sfidarsi giocosamente ed a cogliere l’aspetto ludico della competizione, poiché non ci sono case discografiche pronte a misurare il gradimento dei brani e la loro buona o cattiva permanenza nelle classifiche. Una festa, insomma, non certo nel senso infantile del termine. Un vortice di esibizioni per nulla inferiori a quelle di tanti festival patinati, grazie ad un impegno energico che si congiunge alla levità della manifestazione. Non venga frainteso l’uso di questo termine, attribuendogli un significato diverso da quello di una leggerezza festosa che unisce pubblico e concorrenti.
Mattatore della serata sarà come sempre Maurizio Merolla, reduce da una serie di successi teatrali che lo confermano nel ruolo di personaggio di spicco in territorio campano, anche per la versatilità del talento: esso infatti non si limita alla prosa teatrale, ma si pregia di una simpatia nella conduzione che da sempre attira pubblico nelle sale degli eventi da lui promossi.
Non sorprende quindi che, nell’osservare i cartelloni ai margini delle strade, capiti ogni tanto di afferrare una parola, un concetto, una combinazione che sottilmente denuncino il saccheggio del suo patrimonio di idee, in continuo fermento.
Ad affiancarlo sul palco, un volto tra quelli più noti agli spettatori dei pomeriggi televisivi: Veronica Maya, che sarà impegnata nella presentazione dei venti finalisti provenienti da ogni parte d’Italia. La musica consacra l’unità dei popoli. E attira la bellezza, anche quella più moderna, qualunque sia il luogo remoto del tempo da cui proviene.
In giuria siederanno due Signore della scena, la cui presenza non mancherà di spingere i cantanti in gara a dare il meglio: Catherine Spaak e Iva Zanicchi. Ospiti illustri, a riprova – casomai ce ne fosse bisogno – di un interesse sempre crescente.
La kermesse è ancora una volta sponsorizzata dall’Associazione 50&Più, e si avvale del patrocinio del Comune e della Camera di Commercio di Napoli, nonché dell’Ente Mostra d’Oltremare. Ricordiamo infatti che sarà quest’ultimo a fornire la location della serata, quel Teatro Mediterraneo ormai assurto per fama ad un rango di assoluto rilievo.
Cinquant’anni. Sfido chiunque a non definirli come inizio di percorsi nuovi e stimolanti. Sono fonte di energia vitale, e non c’è voce che invecchi o tentenni dinanzi all’emozione di una sfida dal vivo. E se pure vacillasse, sarebbe di un tremore commovente e sincero. E si lascerebbe comunque ricordare.
“Italia in…canto”, questo il nome di una manifestazione destinata a ripetersi negli anni. Mai intimorita dagli assalti di una modernità pericolosamente lontana dai luoghi più genuini di condivisione, come un palco che ospita un semplice microfono ed un’orchestra dal vivo. Un ritrovo artigianale di voci. Uno spartito di brani che alternano versi in dialetto a quelli della lingua nazionale. Un’alternanza mai conflittuale. Una sorellanza, potremmo dire, perché la musica esige tuttora la forza del gergo, l’audacia del vernacolo, la sfacciataggine dell’idioma più puro e crudo.
C’è forse bisogno di aggiungere altro?
Ciao, e auguri a tutti di lunghe e simpatiche ore di ascolto…
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