A letto con Jimmy Dean

racconto e illustrazioni di Mauro Cristofani

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La sera prima che morisse ero con lui alla festa di Sal Mineo, a Malibu. Sembrava allegro, beveva solo grandi bicchieri di latte sprizzando amicizia e cordialità da tutti i pori ma a un certo punto della serata lo vidi litigare furiosamente con Jonathan.

– Esci allo scoperto – gli grida quello, – deciditi finalmente a far vedere quello che sei! Ti vanti d’essere coraggioso e poi ti fai vedere in giro con Ursula Andress e tutta una serie di stelle e di stelline sceme che per una foto su Variety sono disposte a tutto, anche a dichiarare che sei il più grande scopatore del mondo!

– Sono cazzi miei, va’ a farti fottere!

– Ammettilo che sei un vigliacco, Jimmy. Fregatene se minacciano di sputtanarti con quella foto porno che facesti da Bird, succhieranno il sangue a te e alla Warner e alla fine la faranno circolare lo stesso!

Con un ennesimo fuck on! tu la pianti lì, volti le spalle a Jonathan e a tutta la combriccola mi prendi per un braccio e mi trascini quasi a forza su per le scale che portano alle camere da letto.

– Vai vai coniglietta! Se non ci fossimo noi a farti fare qualche bella scopatina… – ci sghignazza dietro qualcuno. – Sfogati ora che ci sei, perché domani dovrai rimetterti la maschera del grande seduttore James Dean!

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Jimmy si butta sul letto, quello scontro l’ha sfinito. Sa bene che tutti gli altri la pensano come Jonathan e sa che Jonathan gli vuol bene e ci soffre a vederlo prigioniero d’un falso personaggio pubblico imposto dallo Studio, tutti si affannano a volerlo proteggere come tante mammine premurose o tanti amorevoli fidanzati. Ciò che non sa è quanto tempo ancora avrebbe resistito a entrare come un ladro nei bar nella zona est di Hollywood, protetto dai grandi occhiali scuri e insaccato nel giubbotto di pelle nera di due misure più grandi, cacciatore furtivo di sesso notturno. Da poco ha scoperto anche il mondo leather, magica attrazione per scudisci stivaletti scene di schiavitù e cinghie di cuoio, frenetica escalation.

Gli tolgo gli occhiali da miope la maglietta impregnata di sudore le scarpe i calzini e lo accomodo sul letto, bimbo piangente e smarrito

stillicidio pazzesco

di inutili emozioni

furti

di rapidi baci

– Vorrei trasformarmi in un ermafrodito così potrei farlo con chi mi pare – dice in un soffio.

Gli do un bacio quasi materno.

– Non mi hai mai detto quando l’hai fatto per la prima volta…

– Ho perso la mia verginità a Fairmount prima di venire a Los Angeles e diventare una puttana. A Fairmount con un amico mi divertivo a prendere le donnole con la trappola e a far la lotta, dietro il granaio fu lui che m’insegnò a fare sesso fra ragazzi. Avevo dodic’anni e cominciai a vivere

i duellanti carezzano feroci

prima di colpire

tremore

di sguardi

assetati

 

Parla e lo continuo a baciare rubandogli le parole sulle labbra.

abbraccio_cristofani– Voglio scoparti – alla fine mi dice e s’impegna a eccitarsi succhiandomi i capezzoli ma glielo sento ammosciato, allora furioso m’infila in gola la lingua e mi morde fino a farmi male.

Riesco a svincolarmi dalla stretta e cerco di baciarlo laggiù ma non ci riesco perché il suo pene è troppo grosso e mi fa quasi soffocare.

– Vieni qui – dice tirandomi su, – vòltati che ti scopo, però dobbiamo usare qualcosa sai cosa intendo.

In bagno trova della crema me la spalma prova maldestro a entrarmi dentro ma la cosa non funziona. Alla fine riusciamo a godere, ma è una fatica che ci lascia accasciati, due corpi immobili e vinti.

Un lungo silenzio, poi:

– Sono attivo con le donne e passivo con gli uomini – dice in vena di vuotare il sacco. – Ma attivo e passivo non significano sempre la stessa cosa dipende da quello che vogliono gli altri, l’importante è la natura delle relazioni interpersonali. Una volta conobbi una ragazza con una gamba di legno, le chiesi di spogliarsi unicamente per poterle baciare il moncherino.

cerimonia_cristofani– Non ti sapevo anche feticista.

– Io sono tutto, posso essere predatore ma anche preda, faccio innamorare le donne perché non le amo e attiro gli uomini con la mia parte femminile. Ci sono attrici famose che se glielo chiedessi la darebbero via per fare un piacere a me e produttori che mi offrono contratti miliardari! Baby, cinque dei più grandi maschioni di Hollywood me l’hanno succhiato. Quando voglio una parte so come fare, mi faccio invitare a cene eleganti in terrazze con la vista sul Pacifico e dopo qualche drink il gioco è fatto.

Jimmy è stanchissimo, riesce a fatica a tenere gli occhi aperti ma non si vuole arrendere.

– Domani devi andare a Salinas per la gara…

– Sì sarà un gran bel giorno! La mia spiderina mi è costata 6900 dollari ma mi porterà in paradiso!

– Ok ora andiamo ti accompagno.

S’accende una sigaretta e dopo qualche boccata m’agguanta, di nuovo arrapato.

– Tieni – disse porgendomi la cicca, – spegnimela sul petto.

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Per sorprendermi sarebbe capace di dirmi qualsiasi cosa.

Fallo, dopo si scopa – ripete quasi supplicando.

Solo allora vedo le ferite cicatrizzate. La mia espressione deve apparirgli molto buffa, scoppia in una risata che suona come un singhiozzo.

– Non lo sai cazzone che gli habitué dei club di Santa Monica Boulevard m’hanno appioppato il soprannome di Uomo Portacenere?

Butta via la cicca m’afferra mi posiziona sulla sponda del letto s’inginocchia mi tira a sé masturbandosi furiosamente e pompandomi fino a farmi male, ma grido di piacere e sento i suoi mugolii di godimento.

Affidàti alla piccola morte restiamo distesi sul pavimento con gli occhi chiusi e la mente svuotata

una lama crudele

ci separa

con un taglio netto

sfinito rimango sull’abisso

a guardarti precipitare

 

Si ringrazia Micaela Lazzari per l’editing

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One Reply to “A letto con Jimmy Dean”

  1. Cristofani non teme descrivere una verità scomoda alla consacrazione di un mito, certo una verità distorta ad uso e consumo del suo ‘fantastico’ racconto, ne ha ben diritto! E una lettura della verità nuda e cruda, non di certo ‘moderata’, che gli avrebbe forse portato un maggior numero di estimatori, di lettori. Non credo proprio la cosa tocchi uno come lui, che fa forse della ‘trasgressione’, una delle bandiere della sua arte; anzi meglio l’apprezzamento di pochi che possano ben intendere anzichè una moltitudine di ‘pecoroni’ facili cambiabandiera. Daltronde il tema è attuale, moderno, sdoppiamenti di personalità che fanno notizia su tutti i giornali ma, è solo… normalità. E al tempo di “Jimmy”, Chissa?
    Comunque, caro Cristofani, riesce sempre a stupirmi, solo che stavolta mi chiedo fino a che punto, fin dove Lei voglia ancora arrivare!

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