Al concerto di Marlene

 

Racconto e illustrazioni di Mauro Cristofani


Questa strada mi porterà sicuramente alla mèta, chissà dove e chissà quando, fra poco o fra un milione di anni.

Ecco il luogo, La Taverna dei Sette Peccati o L’Angelo Blu non importa, fra poco apparirà lei, Marlene, e io come il professor Unrat esulterò sentendola intonare Da Capo A Piedi Sono Orientata All’Amore, immaginando che canti solo per me.

Appare in cima a una breve scalinata come nella foto in cui von Sternberg la ritrasse vestita da yacht man, talmente glamour che la Paramount la diffuse con la frase “La donna che perfino le donne possono adorare”.

Fa una pausa drammatica e studiata poi scende lentamente. Ognuno smette di parlare, il locale piomba in un silenzio sospeso… Poi l’applauso, scrosciante e frenetico, si saluta la diva si ammira la donna, gli astanti provano brividi di piacere segreto e sentono d’essere partecipi d’un evento memorabile.

Si spengono le luci, solo lei rimane a splendere. Immagine graffiante di raffinata sensualità stella ineguagliabile faro dell’eterno femminino, canta e la sua voce dolcissima e roca crea magicamente uno strano climax indefinibile. Acrobazie fonetiche e temporali vette su cui s’inerpica la mia immaginazione terreni scivolosi sui cui planare spensieratamente pianure immense dove spaziare senza fine…

…Ora è nel tabarin di Marocco, Gary Cooper è in sala ad ascoltarla estasiato ma lei dopo la sua performance canora in abiti maschili bacia una donna del pubblico… Eccola in Capriccio Spagnolo abito nero e piume di gallo da combattimento, eccola in Venere Bionda altera fatale dominatrice e trasgressiva…

…Le immagini scorrono mentre classic songs appena accennate m’inebriano evocando tutto un mondo di magiche atmosfere sensuali che la sua voce rinnova, canzoni eterne quasi sussurrate, da Sag Mir Wo Die Blumen Sind a Ich Bin Die Fesche Lola, a Where Have All The Flowers Gone e You Do Something To Me, a La Vie En Rose… E quando attacca Lili Marleen provo un brivido di strana nostalgia, quella che fa male perché morde il cuore a tradimento.

My fair and impossible love sono pazzo di te e senza speranza. Nel camerino ad attenderti ci saranno gli amanti del momento, Hemingway o Mercedes de Acosta, la porta s’aprirà e tu sarai un fermo immagine indimenticabile. Ti copriranno di fiori e di baci e tu farai diventare veri i loro desideri e i loro sogni…

La voce evocatrice di Marlene trasforma i lustrini dell’abito bianco in miriadi di stelle minuscole e inquiete danzanti sulle onde sinuose del suo corpo perfetto. Canta When I Fall In Love e un’altra stellina brilla nei suoi occhi, una lacrima piccola e sincera dedicata a un amore disperato, mentre le punte dei capelli illuminate le creano intorno al viso un’aureola leggendaria. La luce gioca con le ombre scavando le sue guance e ingrandendo i suoi occhi a dismisura, immagine da adorare adorante se stessa…

Canta Marlene, alimenta l’oramai sfrenata fantasia che mi trascina nei lidi più lontani e immaginifici, dal Old’s Café di Tangeri dove Martin ubriaco continua a strimpellare il suo banjo alle Folies Bergere di Parigi dove si suona Fascination trasformata in rumba. Per un istante ti sento vicinissima siamo ombre in bianco e nero trafitte dagli sguardi dei Sognatori Del Buio, ci guardiamo negli occhi devastati dall’amore e so che nessuno potrà mai separarmi da te.

Mentre canti con gli occhi socchiusi rivedi il film del tuo passato, quando al Pyramide di Berlino impazzavi con Claire Waldoff e altre ragazze indiavolate, tutte di te adoranti, e quando con Margo Lion eseguivi un fox trot tenendo in mano un mazzo di violette che al termine della canzone gettavate alle signore. Quando Mercedes de Acosta ti scriveva infuocate lettere d’amore firmandosi “il principe bianco” cercando di strapparti dalle grinfie dell’ereditiera Jo Castairs, l’unica a cui permettevi di chiamarti baby, e la Piaf, la piccola Edith a cui facesti usar lo spiritismo per entrare in contatto con le amanti defunte… E ripensi con disgusto e noia all’Hollywood puritana che ti costrinse a pubblicizzare il tuo lavander marriage, matrimonio di copertura con Rudolf Sieber con cui mai convivesti…

…E in una canzone spensierata ripensi al party in costume vestita da Leda, vera icona camp con riccioli corti alla greca guaina di chiffon bianco piume sulla metà del corpo e testa di cigno appoggiata sul seno, stringendo una tua amante-attrice vestita “da Dietrich”, cappello cilindro e frac…

Marlene, The Song Is You. Voce appesa a un filo che non si spezza linea modulata vagante su corde tesa fra vertigini immense voce che scuote gli animi e la mente trascinando l’essere in voli celestiali. Canti evocando amori perduti o solo immaginati, I Only Have Eyes For You, These Foolish Things, An Affair To Remember… e sfilano davanti a te le immagini degli uomini che t’hanno amato, Burt Bacharach e Noel Coward, Erich Maria Remarque e Jean Gabin…

Le note stillano lacrime di gioia o singulti disperati perché non c’è confine stasera con lo spleen, e io sono uno scettico blu demodé che aspira sprezzante il fumo di una sigaretta drogata e beve con disgusto un sorso di gin per affidare alla notte i sogni oscuri che solo tu hai saputo illuminare.

La signora che canta conosce bene le canzoni dell’amore e ha un’ottima cultura musicale. Ha avuto ineccepibili music companions, con molti di loro ha fatto l’amore ne ha carpito i segreti per cantare Blue Gardenia con seduzione e malizia, You Heart Breaker con ineguagliabile charm, The Touch Of Your Lips avvolgendo gli astanti di desiderio…

Marlene dea affaticata con voce ammaliante ma stanca ci saluta con l’ultima nota, inseguita dalle voci che invocano il suo nome, inondata da applausi.

Grazie Amica mia, sono un incerto viandante e tu m’hai indicato il cammino per volare nel My Blue Heaven preferito e… I’m In The Mood For Love.

 


Dedicato in special modo a Gamy Moore

Si ringrazia per l’editing Micaela Lazzari

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4 Replies to “Al concerto di Marlene”

  1. Complimenti per la magia del racconto e delle fantastiche illustrazioni che lo impreziosiscono

  2. Il ‘Piacere della Ri-scoperta’ mi pare il senso di questa accorata celebrazione di una diva e, non solo, come Marlene Dietrich.Il magnifico autore ed illustratore, Cristofani, ci fa totalmente partecipi come se, Lui e noi lettori insieme, fossimo degli estasiati spettatori d’una sua immagine, di un suo spettacolo, d’un suo film. Un viaggio emozionale nel suo tempo e nel suo mito sulle ali d’una toccante prosa poetica.

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