Gentili signore, egregi signori, i miei omaggi. Sono Merlino, il Gatto Samurai, il Guerriero senza padroni, e so che vi piace festeggiare Halloween. Bravi, lo facciamo anche noi in Piazza delle Erbe, felini e fantasmi sguinzagliati a suonare i campanelli per fare “dolcetto o scherzetto” e tutti dicono “oh guarda che bei costumi”… Noi siamo così al naturale, ma non è il caso di farlo sapere in giro. Vorrei raccontarvi di un Halloween molto particolare, così spaventoso da aver fatto paura anche ai fantasmi.
Lo Stato Maggiore dei Randagi si era riunito in gran consiglio di guerra con i Fantasmi dei Sanguinoso Mucchio e, dietro insistenza del mio amico Desdemolo, il Fantasma del Palazzo dei Veleni, anche con i Ratti di Fogna e il loro condottiero, Rasputin, per il quale il vecchio spettro ha un’inspiegabile simpatia. Volevamo organizzare un Halloween veramente speciale per tirare su di morale la nostra Umana che si sta spegnendo di depressione. Quella povera donna non solo non può andare in pensione, perché i ladri e i mafiosi che governano questo disgraziato paese si sono rubati i suoi contributi, ma nel Palazzo dei Veleni, dove tra lacrime e sangue si guadagna da vivere, hanno escogitato un piano per liberarsi dalle cariatidi come lei, i dipendenti troppo vecchi per tutto ma troppo giovani per la pensione, persone anziane e stanche con la sola colpa di aver cominciato a lavorare negli anni Settanta, quando esistevano regole arcaiche e superate come il contratto di lavoro a tempo indeterminato, lo statuto dei lavoratori, le ferie, la malattia pagata… Il nuovo deve avanzare, non può perdere tempo a trascinare la zavorra, e i tagliatori di teste profumatamente pagati dai dirigenti del Palazzo hanno studiato una maniera per liberarsi di questi pesi morti con la “cessione dei rami d’azienda”. I “rami secchi” sono deportati a società specializzate in fallimenti, che nel giro di un paio d’anni lasciano tutte queste persone in mezzo alla strada, senza salario e senza pensione. Purtroppo la nostra Umana è finita nella lista dei pesi morti da cedere e si dispera perché non sa come potrà sopravvivere.
Noi abbiamo deciso di regalarle un sorriso almeno per Halloween e ci siamo riuniti per organizzare una festa tutta speciale. In suo onore, avevamo intenzione di terrorizzare a morte la città. Quella sera non sarebbero mancati i ragazzini travestiti da fantasmi, ma gli ottomila spettri del Sanguinoso Mucchio, usciti dalle fogne in alta uniforme, con la testa in mano e le armature d’ordinanza, avrebbero fatto la loro figura. Noi Randagi eravamo pieni di entusiasmo e i cuccioli non vedevano l’ora di travestirsi da zucca per fare “Dolcetto o scherzetto” ma Cagliostro, il Condottiero del Sanguinoso Mucchio, ha sorriso tristemente alla nostra proposta. “Evidentemente” ha sospirato “voi girate poco per questa città. Neanche noi passeggiamo sotto i portici, ma siamo fantasmi e ci nutriamo di emozioni: dalle nostre fogne percepiamo tanta tristezza e tanto dolore che per ricaricarci le pile non abbiamo più bisogno di infiltrarci in luoghi di tortura come il Palazzo dei Veleni, ci basta rannicchiarci sotto le panchine della piazza”. Cagliostro ci ha spiegato che i fantasmi si nutrono della tristezza e dell’angoscia degli umani, ma negli ultimi tempi queste sono diventate così intense che devono stare attenti a non esporsi troppo, per evitare sovraccarichi di energia e fenomeni incontrollati di poltergeist. Quando un fantasma è molto, molto vecchio, tende a spegnersi, diventa evanescente fino a sparire, ma adesso non succede più: gli amici lo tengono una mattina nelle fogne sotto la piazza e lui ritorna vivace come se fosse appena morto.
Cagliostro ci ha rimproverato perché non sappiamo niente di quello che succede in città. Ci ha parlato dei negozi che chiudono, delle persone che perdono il lavoro e non ne trovano più un altro, delle nuove parole con cui si ammanta la distruzione della vita di tutti. A colpi di “cessioni di rami d’azienda” e “delocalizzazioni” le fabbriche sono state chiuse e trasferite in paesi dove la mano d’opera è quasi gratis e non ha diritti, i disoccupati non spendono e i negozi chiudono. Rimangono aperti solo quei pochi shop di lusso per ricchi, che stanno sempre meglio e nei loro circoli esclusivi meditano come fare a guadagnare ancora di più sulla pelle dei loro concittadini. In effetti noi randagi non andiamo in centro molto spesso, e anche Desdemolo si sposta solo tra il Palazzaccio e Piazza delle Erbe: abbiamo notato anche noi che i negozi chiudono e le case si svuotano, che gli ambulanti del mercato lasciano un’attività che non rende più nulla e le bancarelle sono sempre meno, che la piazza è sempre più buia e sporca, ma non ci siamo mai interessati degli affari umani. Solo ultimamente i guai che colpiscono quella povera donna che ci nutre e si prende cura di noi ci hanno costretto ad aprire gli occhi sul mondo.
Nonostante il desolante quadro di disperazione dipinto da Cagliostro, gli amici del Sanguinoso Mucchio hanno deciso di partecipare lo stesso alla scorribanda di Halloween; i fantasmi amano divertirsi e dall’ultimo assalto del Palazzaccio a base di LSD di produzione cinese non avevamo organizzato più niente di simpatico. La sera del 31 ci siamo trovati nei tunnel al meglio della nostra forma: gli spettri avevano lavorato sodo per lucidare cimieri, spadoni, lance e armature, avevano rubato ottomila lenzuola dalle case ed erano pronti per terrorizzare tutto il centro, anche se Cagliostro continuava a dire che ci sarebbe toccata un’amara sorpresa. In fila per uno, siamo usciti dalla fogna che passa sotto la piazza principale, e quando ci siamo trovati all’aperto abbiamo dovuto constatare che Cagliostro aveva ragione. La piazza è più spettrale dei nostri tunnel. La maggior parte delle vetrine è in disarmo, rotte o con le saracinesche abbassate. Sopravvive un bar, chiuso dopo le otto di sera, e ci sono solo banche, infinite distese di banche, alternate da “Compro Oro” e agenzie di lavoro interinale, gli unici esercizi che fanno affari in tempi di crisi. In giro nemmeno un’anima vivente, solo noi fantasmi e i randagi sempre più spauriti. I cuccioli si sono messi a piangere, a tutti è tornata in mente la storia del loro abbandono, e i vecchi spettri si aggiravano smarriti davanti a tanta desolazione. E’ vero che la tristezza e la disperazione ricaricano le pile dei fantasmi, ma troppo dolore provoca un effetto paradosso, resuscita in loro l’umanità perduta e i ricordi della vita. Il Sanguinoso Mucchio era composto da soldati di ventura, mercenari pagati dal papato per riconquistare la città e uccisi in una notte dai fieri abitanti, che intendevano rimanere liberi; anche allora il mestiere del contractor, come si usa dire adesso, lo si sceglieva per scappare dalla miseria, e a tanti di loro cominciarono a tornare in mente i perché di quella scelta. La terra sequestrata dal signorotto locale, la pestilenza che aveva ucciso tutte le bestie, la carestia, la fame, le città saccheggiate e bruciate… Non erano bei ricordi, quelli degli eventi che li avevano spinti a diventare mercenari e farsi ammazzare per due soldi in nome di un padrone sconosciuto.
L’agitazione e il nervosismo hanno cominciato a serpeggiare, qualcuno si è messo a gemere e dopo un po’ l’intero Mucchio ululava come un branco di lupi psicopatici. Peccato, se ci fosse stato qualcuno in giro se la sarebbe fatta veramente sotto dalla paura, ma non c’era un’anima, a parte un disgraziato spacciatore con le idee confuse che ha cercato di vendere una dose a Cagliostro. Il Condottiero degli spettri ha ammesso che la sua reazione è stata esagerata, farlo a pezzi con lo spadone è stato forse un po’ eccessivo, ma in quel momento aveva perso il controllo delle sue emozioni, e se ne preoccupa perché non gli era mai successo nemmeno da vivo. Aveva ucciso, sì, ma nella piena consapevolezza delle sue azioni e con fredda determinazione… Sono questi i momenti in cui un Samurai deve intervenire: era necessario che i miei amici ritornassero immediatamente nei confortevoli tunnel che li ospitano da secoli. Io e Desdemolo ci siamo affrettati a riaprire il tombino e abbiamo cominciato a spingere dentro un fantasma dopo l’altro. Non è stato facile, si trovavano in uno stato penosamente confusionale, ma Cagliostro ha reagito da vero condottiero e con pochi, secchi comandi ha fatto rientrare le sue truppe.
Quando ci siamo chiusi il tombino alle spalle, abbiamo tirato un sospiro di sollievo. Era stata una festa di Halloween veramente spaventosa, ma per noi, purtroppo. Abbiamo preso in braccio i cuccioli ma non riuscivamo a farli smettere di piangere e chiamare la mamma, finché un buon profumino ci ha attirati verso un’ampia galleria rischiarata dalle torce. La nostra Umana ci aveva preparato una sorpresa: castagne arrosto per tutti, quintali di castagne, e vin brulè a tinozze. Ha preso in braccio i cuccioli e li ha coccolati finché non hanno smesso di piangere, li ha rimpinzati di patè di fegatelli e li ha messi a dormire, esausti dopo la brutta avventura. Quando i fantasmi si sono rianimati, hanno preso in mano gli strumenti per fare un po’ di musica, ma quella notte non si sentivano in vena di heavy metal. E’ stata una notte di antiche ballate e canzoni d’altri tempi. Al mattino anche gli spettri dormivano, ben decisi a non uscire dai tunnel per qualche altro secolo. Io e Desdemolo abbiamo riaccompagnato a casa la nostra Umana e abbiamo cominciato a pensare che forse è opportuno trasferirsi tutti dentro a quei tunnel: il mondo di fuori è diventato troppo, per noi.
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