La Genesi

genesi

Il mio libro preferito è la BIBBIA.

Sì, perché io, Pasquale Farinella, di anni 73 e di professione barbiere in pensione, credo nell’esistenza di Dio.

In questo mondo pieno di atei e di gente che ha sbagliato il dio in cui credere, io in Dio ci credo. E sono convinto che il mio Dio è quello giusto.

Ma nello stesso tempo il fatto che io creda in Dio, nell’esistenza di Dio – sia Dio un signore con la barba bianca oppure un supercomputer, come dice quel cretino di Carmelino, il figlio di mia sorella Pina – non toglie il fatto che io mi senta in diritto di criticare qualcosa di quello che Dio ha fatto.

E non perché io sia assai camurriusoooooooooo, come dice mia moglie Filomena, che non capisce niente, ma perché di cose da criticare ce ne sono e tutti le possiamo vedere.

Cominciamo dalla creazione. E sì, perché mica io ci credo a quello che diceva quell’anglosassone, quel Darwin, che noi discendiamo dalle scimmie.

Certo se uno guarda bene Salvatore il macellaio, può pensare che Darwin un tantinello di ragione possa averla ma Salvatore mica rappresenta tutto il genere umano.

In sei giorni Dio creò il cielo e la terra e il settimo giorno si riposò.

Ecco cominciamo da qua.

Intanto ci metti ben sei giorni a creare il cielo e la terra, che secondo me un dio dovrebbe essere più efficiente e poi il settimo giorno invece di dare uno sguardo a quello che hai fatto e aggiustare i difetti, perché di difetti ce ne sono, ti riposi?

Come, sei Dio e hai pure bisogno di un giorno di riposo? O forse il settimo giorno dovevi andare a messa?

E poi a chi scegli di dare il mondo dopo aver creato tante creature e avere quindi la possibilità di scegliere? Lo dai all’uomo! Che ha un carattere per niente raccomandabile e tanti difetti.

Che ne so, potevi darlo all’elefante, che si presenta senz’altro meglio ed è tanto più forte e secondo me come specie dominante si sarebbe comportato meglio.

Che l’uomo, lo sanno tutti, che tanto saggio non è e poi, per giunta, è nervoso un giorno sì e l’altro pure. Ed è pure debole, che basta un microbo di quelli forti e si ritrova in una bara.

Che poi questa storia dei microbi… a che servono i microbi… che li hai creati a fare… oltretutto non ci danno manco la soddisfazione di vederli per schiacciarli, come facciamo con le zanzare e le mosche… che questa poi è un’altra storia che non mi convince… vorrei che qualcuno mi spiegasse a che servono le zanzare e le mosche.

E pure le piattole.

Dio poteva non farle e risparmiava pure e magari se non faceva tanti esseri inutili, come mio cognato Gioacchino, per fare un esempio, gli esseri utili gli venivano meglio e forse non aveva bisogno di riposarsi il settimo giorno.

Vabbè, Dio, hai scelto l’uomo e lo hai fatto a tua immagine e somiglianza ma mica doveva essere per forza preciso, non potevi fargli quattro braccia invece di due, così poteva prendere più cose contemporaneamente?

D’accordo, lo volevi a tua immagine e somiglianza e già questo mi pare un po’… come si dice… narci… narci… narcisista, ma l’hai fatto tu e quindi avevi il diritto di farlo come volevi.

Ma qualche piccolo miglioramento non era il caso di farlo?

Per esempio… mi dispiace, a questo punto, essere volgare, ma io sono un uomo pratico e soprattutto sono fissato con l’igiene… qual è la parte dell’uomo che si sporca di più? I piedi? Una volta forse, ormai ci sono le scarpe che non le ha nemmeno inventate Dio.

No, la parte che si sporca veramente nell’uomo è il culo, con rispetto parlando, ogni volta che l’uomo fa i suoi bisogni.

E Dio che ha fatto? Il culo glielo ha messo di dietro, dove è più difficile lavarsi e dopo che ti lavi non puoi neanche guardare per controllare se ti sei lavato bene.

E poi diciamoci la verità, Dio ha creato l’uomo e gli ha dato, almeno nominalmente, il comando del creato, che poi è una cosa così, detta per dire, perché mica ha avvisato le altre creature che il comando ce l’aveva l’uomo.

E al principio ci sono stai grossi guai, perché, per esempio, quando un uomo incontrava un leone, gli diceva: “Sono io che comando.” E il leone, da perfetto ignorante qual era, se lo mangiava e poi si leccava pure i baffi.

Insomma, Dio, l’uomo prima l’ha fatto e poi si è divertito a prenderlo in giro.

Consideriamo, per esempio, quella storia del Paradiso terrestre e dall’albero proibito.

Se l’uomo non doveva mangiare il frutto di quell’albero là, che bisogno c’era di mettere quell’albero nel Paradiso terrestre? Non lo poteva mettere in un altro posto oppure non crearlo per niente? Che fai, crei l’uomo e poi gliene fai di tutti i colori?

Tu dal cielo vedi tutto e poi, dopo che Adamo ed Eva hanno mangiato il frutto proibito, ti fai una passeggiatina nell’Eden e, non vedendo nessuno, chiami Adamo e ti fai raccontare il guaio che ha combinato.

Ma figurati se non te ne eri accorto che stavano mangiando il frutto proibito! Ma non hai mosso un dito per fermarli. E ti fai pure raccontare tutto per umiliarlo.

E poi il serpente chi l’ha creato? L’ha creato Adamo? No, Dio, l’hai creato tu. E se non volevi che si comportasse da serpente, gli davi un altro carattere oppure non lo creavi per niente, che a quest’ora ci risparmiavamo tanti guai.

E poi quel povero Caino, perché mortificarlo e metterlo su contro suo fratello Abele, sdegnando i suoi doni?

Posso capire che l’offerta di un agnello ti possa essere più gradita di un mazzo di carote, ma le carote qualcuno deve pure coltivarle che fanno bene anche alla vista.

E anche con lui fai finta di non sapere niente e gli chiedi dov’è suo fratello. Quando lo sai benissimo che gli ha spaccato la testa poco prima.

E poi certe esagerazioni! Qua noi ci battiamo per campare un po’ di più, magari entrando e uscendo da certi ospedali che te li raccomando, gli ospedali italiani sono venuti proprio male ed è meglio non indagare su di che è la colpa, e tu Adamo lo fai vivere 930 anni.

Che a quel punto doveva pure essersi rotto le palle di vivere… insomma che puoi fare di nuovo dopo 930 anni? Tutto ripetuto tante di quelle volte.

Insomma tu gli uomini li hai fatti, diciamocelo chiaramente per divertirti a loro spese.

Prendi Abramo, gli fai spaccare la schiena per raccogliere la legna, gli fai fare tre giorni di strada con la morte nel cuore, con Isacco che gli chiede continuamente: “Papà, dove andiamo?” e il padre: “Questa settimana siamo di sacrificio.”

E Isacco: “Papà, ti sei dimenticato l’agnello per il sacrificio.” E Abramo: “Isacco non rompere. Stai zitto e cammina.”

E li fai pure salire su una montagna, certo una pianura a due passi da casa non andava bene, e tutto questo per prenderlo in giro.

Ed io spero che Isacco non abbia mai saputo perché suo padre l’ha condotto con sé sulla montagna. Perché se l’ha saputo, sicuramente gli ha sputato in faccia e poi si è fatto buddista.

E tutto questo per una prova. E così anche per Giobbe. Che sicuramente oltre che paziente doveva essere pure fesso. Come, ti crolla la casa, perdi tutti i soldi, ti muoiono dieci figli, ti viene la lebbra e non hai un piccolo dubbio che Dio si stia divertendo con te? Mai neanche una piccola imprecazione… che so… un puttana la miseria zozza.

Come vi ho detto prima, io in Dio ci credo, ma secondo me, se io ero al suo posto, questo mondo lo facevo meglio.

 

 

 

 

www.giovannimerenda.it
http://giovannimerenda.blogspot.com/

 

 

 


Si ringrazia per l’editing Benedetta Volontè.

 

 

 

 

Latest posts by Giovanni Merenda (see all)

3 Replies to “La Genesi”

  1. Forse le cose non sono andate proprio cosi….un po’ di pazienza e al momento opportuno chiederemo al PADRE come si sono svolti gli avvenimenti…poi invieremo sulla terra una e-mail che servirà a riscrivere la storia.

  2. Beh, sicuramente Dio non se la prende per le tue critiche bonarie. Magari le condivide pure!!!

  3. e ti sei fermato?
    Sarebbero mille altre le ragioni di protesta, ma forse è meglio non lamentarsi troppo, magari scassa tutto e lo rifà di nuovo… con Adamo scarafaggio

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *