Scoop by Scop (Novella 2011 – Che caratterino!)

 

 radio

Guest star di uno show radiofonico insieme a Ramon, Igor racconta in diretta di aver trovato un ‘corpo del reato’ allo studio di Cla’, ovvero prova di un tradimento ai danni del moretto consumatosi tra Cla’ e Pa’: un capo di lingerie, baby doll raffinatissimo, il cui uso e luogo del ritrovamento non lasciano adito a dubbi. Igor glielo mostra pure.

 

Ramon incassa il colpo, ma arrivato a casa chiede spiegazioni a Cla’.

 

——-

Casa di Clarence

ramon arrabbiato

 
Ramon entra in casa e senza neanche dire una parola comincia a spogliarsi.

A torso nudo si dirige in salotto, l’aria incazzata, stringendo qualcosa di scuro e traslucido in una mano.
Clarence lo guarda stranito.

 

Ramon – Sicché sei stato con lei a mia insaputa…

 

Cla’ fissa il baby doll e non risponde.

 

Ramon – Da quando in qua abbiamo dei segreti?

Cla’ sospira.
Si avvicina di lato. Fa per cingergli le spalle, addossarsi.

 
Ramon lo respinge.
– Stai buono, Giuda… e rispondi!

 

Cla’ rimane interdetto, poi cerca di sorridere per sdrammatizzare
– Non fare così, ti prego…

 

Ramon gli risponde con un’occhiataccia.
– Non mi hai detto niente e mi hai escluso.

 

Cla’ si avvicina di nuovo con l’aria di chi vuol farsi perdonare.
– Dai è capitato… non era intenzionale…

 

– Non era intenzionale??? Mi vuoi far credere che lei se ne va girando sempre coi completini in borsa??
(pausa)
– Ti amo Cla’, ma non sono scemo…

 

Ramon si allontana e si ferma a fissare fuori dalla finestra.

 

 

Cla’ – E va bene, amore.

 

Ramon si gira.

 

– Lo ammetto.

 

Ramon – Bene! Facciamo progressi.

 

Cla’ resta in silenzio.

 

Ramon – Allora?

 

– Allora che?

 

– Voglio tutti i dettagli, ovvio.

pa' baby doll
Cla’ sorride malizioso al malizioso sguardo di Ramon.

E snocciola la malefatta…

[…]

 

Ramon – Non me lo fare più che ti ammazzo…
Davvero lei…?

 

Cla’ fa segno di sì con la testa.

 

– Non ci posso credere… che culo che hai!

 

——-

Quella sera stessa

 

Pa’ risponde al citofono.

(una voce secca e decisa) – Scendi immediatamente!

 

Di sotto, Ramon l’accoglie con un ghigno satanico.
Le apre lo sportello della macchina, invitandola a prender posto dietro.

– Entra e fai silenzio.

 

Pa’ lo guarda timorosa, cercando spiegazioni e complicità nello sguardo di Cla’ che non dice una parola.

 

Ramon (a Pa’) – Non me lo fare più che ti ammazzo.

 

– Cosa?

 

– Questo! (le getta addosso il baby doll)

 

 

Pa’ guarda Cla’.

 

– Non è colpa mia, è stato Igor…

 

– Igor? fa lei

on air

 

Ramon – Sì, in diretta radiofonica.

 

Pa’ – Oh mio dioooo!

 

 

Ramon – È di me che ti devi preoccupare, solo di me…
Quest’essere qua (indicando Clarence) ha confessato tutto… del resto non poteva fare altro…

 

Cla’ sorride a denti stretti per non piangere. La situazione è paradossale.

 

Pa’ – Io…

 

– Zitta donna, non ti ho dato il permesso di parlare… (pausa)
Per farti perdonare…

 

Pa’ attende di sentire la pretesa.

 

– …riserverai a me lo ‘stesso’ trattamento, dove e quando decido io, chiaro?

 

– Ma io…

 

– Zitta, solo perché sono buono non ti costringo a farlo adesso… anche se dato l’orario, non ci starebbe male…

 

Cla’ fa segno con la mano che Ramon è pazzo.

 

– Zitto e fermo tu, Giuda che non sei altro…

(pausa)

(a Pa’) – Ora che mi sono sfogato puoi andare…

 

Pa’ – Pure?!

 

Ramon fa la faccia compiaciuta.

 

Pa’ fa per aprire lo sportello, anche Ramon scende.

 

(lei pensa) Eh no bello, mo’ ti aggiusto io…

 

 

lei – Scendi un attimo, Cla’?

 

S’è fatto buio.
Cla’ si avvicina, si appoggia allo sportello posteriore, l’aria afflitta dalla figuraccia.

Pa’ molla la borsa a Ramon e si avvinghia a Cla’ baciandolo appassionatamente.

Si stacca, riprende la borsa, la mette a tracolla, si avvicina a Ramon, e mentre gli stampa un bacio sulle labbra gli preme fra due dita i connotati.

Ramon fa una smorfia di dolore, ma si trattiene dall’urlare.

 

Pa’ (sibilando) – Non me lo fare più se no ti ammazzo!
Ed elegantemente li molla e si dirige su.

 

(Cla’ a denti stretti, trasognato) – Quando fa così m’attizza ancora di più…

Poi, abbassando lo sguardo quanto serve – Male?

 

serpente a sonagliRamon lo fissa come un serpente a sonagli pronto a colpire.
– Tu stanotte te la passi in bianco, quant’è vero che mi chiamo Ramon…

 

(Cla’, suadente) – Massaggino o lavoretto?

 

 

 

Il giorno seguente, a casa di Didy

 

– Hai capito Pa’… Te lo dovevi aspettare però…

 

– E poi mi chiedevano perché non l’avevo mai considerata prima come una donna… Tss, donna quella…Virago è dire poco…
Non capisco come fa suo marito a sopportarla…

 

 – Beh, non sta spesso a Roma…

– Quello è il solo vantaggio per noi…

 

– Per il resto?

 

– Per il resto sarebbe pure adorabile… se facesse sempre come dico io…

 

– Lei la virago???
Tu sei uno sporco maschilista!

 

– Non cominciamo a offendere…

 

 

Didy – Ma insomma, funziona sto ménage?

in campo

 
– Su Cla’ funziona sicuro! Lo devi vedere, sta bello pacioso… Grazie, è il suo preferito!… E solo perché io sono piccolo e nero…

 

(lei, dandogli un buffetto) – Povero piccolo, ti maltrattano tutti…

 

– Io ho bisogno di coccole, di attenzioni continue… di una donna che mi adori.
Cla’ a parte, ovvio…

 

– E Pa’ invece ti maltratta il Gigio… (lei lo guarda maliziosa)

 

– Vabbè non sempre… anzi finora solo una volta, perché io l’ho provocata… perché quando vuole (il suo pensiero corre altrove, l’espressione si addolcisce)… insomma, hai capito…

Se non ci fosse Cla’ sarebbe il mio unico pensiero…

 

(seria, quasi incredula) – Te ne sei andato di testa?

– Non lo so, Didy, davvero non lo so.
Così non mi è mai successo prima…

 

– E con Cla’ hai problemi? Di gelosia, voglio dire.

– Qualche volta. Un po’ meno di prima… ma solo se ci sono anch’io…

 

– E lei, secondo te, come la vive?

 

– Non ne ho la più pallida idea.
Ma ho paura di chiedere qualunque cosa, come di spezzare un incantesimo.

Perché non glielo chiedi tu?

(pausa)

Anzi no, non voglio sapere niente.

 

party

Sabato 1 ottobre

 

Mega party in villa di vecchi amici di Clarence. E lui non può dire di no.

E chi ci trovi?

Thomas ovvio, con nuovo compagno al seguito (Nick, quello che è noto per essere una furia, no?), oltre a una numerosa compagnia di artisti e/o modelli più o meno conosciuti. Spettacolo per gli occhi niente male, fatemelo dire, tuttavia…

 

Cla’ deve faticare già la sera prima per convincere Ramon a passare più di un’ora nello stesso luogo con Tatoo, e sono ben note le ragioni. Le trattative diventano serrate e non mancano i colpi bassi…

battaglia navale
Alla fine Ramon accetta di accompagnarlo, a patto che lui convinca Pa’ a unirsi a loro, così Ramon almeno può infrattarsi con lei, o alla peggio strapparle una vittoria alla battaglia navale, gioco nel quale Pa’ si vanta di essere un asso.

Tss, ste donne… battere un uomo sul terreno strategico, ma quando mai?

 


Ma la serata non va esattamente per il verso giusto.

 

Prima ci si mette un vecchio amico che non sa che Clarence non sta più con Thomas e colleziona una serie di gaffes in presenza di Ramon, al quale cominciano a girare i cosiddetti.

 

Poi è l’ex a completare la frittata: Tatoo escogita tutti i modi per baciare Cla’ o appartarsi con lui con delle scuse più o meno valide.

gioco della bottigliaAvete presente il gioco della bottiglia che si faceva da ragazzini?

Bene, i perdenti del quadrangolare di ping pong sul patio dovevano baciare i vincitori, e guarda caso a Cla’ tocca (per caso!…) di dover incollare le sue labbra a quelle di Tatoo, e a Ramon di fare altrettanto con Nick.
Tutto per due miseri punti.
E Nick ha pure i baffi, che goduria…

 

L’arrivo inaspettato di Bobby alla festa complica però le cose. Pure Bobby ha idee bellicose, ma solo verso Ramon. E non vuole perdere l’occasione di batterlo a ping pong al solo scopo di baciarlo. E ci riesce, anche perché Ramon lo usa per fare ingelosire Cla’…

 

Risultato finale: Nick litiga furiosamente con Tatoo e lo pianta in asso nel bel mezzo della serata; Tatoo cerca conforto fra le braccia di Cla’ (che cerca di calmarlo, ma si lascia innocentemente andare a qualche effusione di troppo); Ramon accumula veleno per tutta la serata e Bobby gongola nel suo cantuccio sperando che pure Cla’ e Ramon la facciano finita…

 

E Pa’? Si trova in mezzo a sto casino, deve tenere a freno prima i bollenti spiriti di Ramon poi i suoi scatti di gelosia. Decide diplomaticamente di abbandonare la scena e farsi accompagnare a casa da Bobby, sai mai che lasciandolo là combina altri casini. Bobby intuisce la mala parata e fa buon viso a cattivo gioco, almeno il dado è tratto…

 

 

A mezzanotte e mezzo l’apoteosi: Tatoo molla l’ennesimo schiocco a Cla’ prima di andarsene a cercare Nick e a Ramon non sfugge ogni minimo dettaglio.
Ramon prende l’aspetto di una furia, l’aria si fa amara.

 

Cla’ lo trascina fuori per un braccio come un bambino capriccioso.
Poi molla la stretta e se lo para davanti.

 

Cla’ – Adesso mi spieghi che cazzo ti prende!!!

 

Ramon – È tutta la serata che mi provochi!

 

(incredulo) – Iooo?
Tu piuttosto, con Bobby, ti sei dato da fare…

 

– Non cambiare le carte in tavola!
Ti ho visto poco fa incollato a Tatoo… e non puoi dire che è la prima volta…

La verità è che non te ne frega niente di me!

 

– Non dire sciocchezze!

 

Ramon (urlando) – Ah no?
Allora perché avevi la sua lingua in bocca?
Avresti voluto fare altro, no?

 

Ramon lo fissa con aria di sfida.

Cla’ non riesce a contenere la sua rabbia.
Gli molla un ceffone. Ramon per tutta risposta glielo restituisce.
Si azzuffano come due ragazzini imbecilli.

auto ramon

Cla’ lo strattona e lo spinge verso la macchina, nel vano tentativo di calmarlo, ma  intanto volano le mani.

 

Una ragazza, spaventata, urla loro inutilmente – Smettetela!

 

Si avvicina un biondino che cerca di trascinarla via.

La ragazza, che non è convinta, resta a osservarli.

 

(biondino) – Nun t’impiccia’, non vedi che so’ innamorati?

 

Sentendo quelle parole Ramon e Cla’ ansimanti si bloccano.

 

Cla’ – Solo tu non l’hai capito, gli altri sì…

 

Ramon lo guarda torvo, poi si tocca la guancia dolorante.

 

 

Cla’ prende ad accarezzarlo in viso.

– Tatoo non è più niente per me… gli voglio bene, ma solo quello (fa per baciarlo dolcemente, Ramon resta esitante, poi cede).

 

 

Il biondino alla ragazza – Namo va, che ti dicevo? Solo na scusa pe pomicià…

 

Parole sante… E meno male che avevano la loro macchina alle spalle…

 

E Bobby?
L’ho sentito apostrofare da un gelosissimo Cla’, “come” preferisco tenermelo per me.
Mi sa tanto che il nostro bell’arcangelo non ha speranze.

 

 

 

PS

Ramon “piccolo e nero”… 1.80 per 72 kg in peso forma. Alla faccia…

 

 ramon sportswear

 

(Dall’inviato Farina 00)

 

 (SCOP, Società Cooperativa Organizzatori Panzane)

 

 

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