Una piccola storia ignobile

neonato incazzato

L’AMNIOCENTESI è indubbiamente la tecnica di diagnosi prenatale più utilizzata al mondo. E’ finalizzata principalmente allo studio cromosomico del feto. Facile da eseguire, ha un rischio di aborto molto basso (0,2-0,3%). Si effettua ambulatorialmente tra la 15° e la 16° settimana e consiste nell’aspirazione di circa 10-15 ml di liquido amniotico mediante un ago sottile  infisso attraverso la parete addominale materna e la parete uterina sotto guida ecografica.

La VILLOCENTESI o prelievo dei villi coriali, rappresenta la tecnica di più recente acquisizione. Viene effettuata ambulatorialmente tra la 10° e la 12° settimana ed è indicata per lo studio della mappa cromosomica fetale e di alcuni difetti enzimatici e molecolari correlati ad alcune malattie metaboliche. Ha il vantaggio di poter essere effettuata precocemente e di dare delle risposte in tempi abbastanza brevi (7-15gg). Un tempo era accusata di avere un rischio di aborto pari al 4-5%; oggi ha un rischio stimato molto prossimo a quello dell’amniocentesi (0,5%).

Il Ministero della Salute ha deciso che l’amniocentesi e la villocentesi non saranno più offerte dal servizio sanitario nazionale alle over 35, ma d’ora in poi solo alle donne in attesa considerate effettivamente a rischio.

Farsi l’amniocentesi quando si aspetta un figlio a una certa età non è una moda.

Se il rischio che il bambino nasca down è gia abbastanza elevato a 30 anni (1 bambino su 885), lo è molto di più a 36 anni (1 bambino su 287) per non parlare poi delle madri di un’età più avanzata, a 38 anni (1 bambino su 177) o magari a 46 anni (1 bambino su 25). Per non parlare del rischio di malformazioni cromosomiche (1 bambino su 385 a 30 anni, 1 bambino su 15 a 46 anni).

E la scelta di avere un bambino in età avanzata per una donna non è quasi mai una scelta, ma sono tanti i fattori che possono rendere impossibili alle donne i parti in età più giovane.

Quale sarà l’effetto di questa disposizione? Che ci saranno meno amniocentesi dal momento che le madri più povere non potranno permettersele (il costo di una amniocentesi va dai 600 ai 1000 euro).

E ci saranno più nascite di bambini down. Di bambini down poveri. In questa Italia anche partorire un bambino sano diventerà una questione di reddito.

Naturalmente una nascita di un bambino down comporta, ammesso che manteniamo negli anni quel poco di stato sociale che ancora conserviamo, un costo anche per le strutture sociali che dovrebbero offrire servizi alle famiglie e ai poveri bambini.

Io amo i bambini down. Questa estate ho incontrato una mia ex alunna down, che non vedevo da anni e ci siamo abbracciati commossi tutti e due. Io le ho ricordato di quando cercava di prendermi il pacchetto di sigarette e mi  rompeva tutte le sigarette: non voleva che fumassi perché mi faceva male.

Ma penso che la scelta delle famiglie sia prioritaria. E che questa scelta possa essere esercitata sia pure nell’interesse delle finanze dello stato. Ma questo elementare teorema evidentemente non è chiaro per il nostro Ministero della Salute.

Ma ci saranno meno aborti. E a chi può fare piacere tutto questo? Naturalmente al Vaticano, che ormai è chiaramente legato da un patto scellerato con questo governo. Voi ci date tutto quello che vogliamo, dalle riduzione degli aborti ai risparmi delle tasse che andrebbero pagate, ai finanziamenti delle scuole private e noi non prendiamo posizione contro la dissolutezza e la corruzione che caratterizzano parte della fazione politica oggi al potere.

E se magari ci scappa una bestemmia in pubblico, un cardinale si affretta a precisare che bisogna badare al contesto in cui questa bestemmia è stata pronunciata. Cioè tutto è relativo. Ma non era il relativismo di noi laici la bestia nera dei monsignori?

Io non sono credente, Dovendo trovare una definizione per me mi definirei un agnostico. Questo non toglie che io abbia conosciuto e stimato molto dei preti e dei missionari che conformano la loro vita e il loro apostolato agli insegnamenti bellissimi di Gesù Cristo. Quindi il mio dispiacere riguarda anche la stragrande maggioranza dei cattolici che in questi vertici non si riconosce più – sarebbe interessante conoscere la stima del Vaticano che avevano i cattolici 30 anni fa e quella che hanno ora – e hanno perso un loro vitale punto di riferimento.

Penso che questi credenti vivano molto male l’attuale momento. L’unica loro consolazione, consolazione relativa, potrebbe essere che, visto che credono nell’aldilà, nell’inferno e nel paradiso, hanno almeno la convinzione che se si guadagneranno con il loro comportamento il meritato paradiso, non correranno il rischio di incontrare quelli che ora comandano nella chiesa cattolica. Nel paradiso non ci saranno di sicuro. Anche la misericordia di Dio avrà pure dei limiti.

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4 Replies to “Una piccola storia ignobile”

  1. Anche per me questa notizia è nuova.Vero che seguo pochissimo i programmi televisivi(daltronde cosa c’è da seguire?).Sono sempre impegnata e dedico alcuni minuti al giorno a fb.Il mio modesto parere?
    Ci vogliono portare alla fame!Diceva Tiziano Terzani che l’unica rivoluzione possibile è quella interiore,ma bisognerebbe avere l’intelligenza,la saggezza,l’esperienza e tanto altro,quindi…ci vorrebbe una vera rivoluzione,ma noi non siamo popolo da rivoluzione….!

  2. Questa notizia mi giunge nuova, ed è una vergogna. Per quello che riguarda il Vaticano, io sarei dell’idea di rispedire il Santo Padre in Francia, ad Avignone, ma non so se saranno d’accordo i francesi. Che dici, andremo all’inferno?

  3. Senza entrare nel merito dell’articolo, mi viene da fare una riflessione, da credente.
    Se la chiesa fosse formata da uomini che hanno la soluzione di tutti i mali, significa che sarebbe formata da persone perfette, superiori a noi tutti e con la prerogativa di essere degli dei in terra.
    Non è così, e non voglio considerare gli appoggi a politiche sciagurate per tornaconti personali o di casta.
    Entrando nel merito dell’articolo, penso che questa sia la punta di un iceberg. Sono tante le domande senza risposta che ci hanno portato alla situazione attuale: Perchè le donne partoriscono in età così avanzata?
    perchè la situazione economica le costringe a diventare madri sempre più tardi?
    perchè la sicurezza economica che non c’è, o meglio, sembra non esserci, toglie dai progetti di vita la maternità?
    Sarebbero ancora molte, ma credo che bisognerebbe partire da lontano per tentare risposte al presente.

  4. caro Giovanni, ne parlavo di questo proprio la notte di capodanno scorso con un amico molto devoto, credo e spero di avergli instillato un dubbio. forse ci vuole un Mons. Lefebre….ciao e auguri di un sereno 2011 a te e a tutti i lettori e redattori di letteremagazine. ciao Chiarino

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